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      Pasqua con la pandemia: piccole tavole per la festa ma vince la tradizione

       

       

      Pasqua con la pandemia: piccole tavole per la festa ma vince la tradizione

      11 apr 20 Tavole più piccole quest'anno per il pranzo di Pasqua con il coronavirus che stravolge le tradizionali mega riunioni di famiglia. Ma se l'emergenza pandemia restringe la libertà di movimento e anche le tavole delle case, con appena 3 persone in media a celebrare la festa, nella scelta del menù vince comunque la tradizione con piatti tipici e di buon augurio. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè sulla Pasqua degli italiani al tempo del Covid 19. Quest'anno, sottolinea Coldiretti, in quasi 1 casa su 3 (29%) si passa una Pasqua in coppia, "nel 47% delle abitazioni il pranzo vede riunite da 3 a 4 persone. C'è poi una fetta del 9% di persone che, per forza o per scelta, festeggiano da sole, magari collegandosi in videochiamata con parenti o amici. Quest'anno anche il menu è più povero con la spesa complessiva per il pranzo di Pasqua che - evidenzia la Coldiretti - è in media di 41 euro con un calo del 27% rispetto allo scorso anno". Tuttavia, per i pranzi delle feste l'80% degli italiani rispetterà la tradizione che nelle diverse regioni prevede di portare a tavola carne, salumi, uova e formaggi, da consumare tal quali o nelle ricette storiche regionali mentre solo il 2% sceglierà un menu vegano o vegetariano. E la portata presente in una tavola su tre resta sempre l'agnello. Saranno quindi pochi, secondo Coldiretti, gli italiani che restano a dieta e scelgono un menu light ipocalorico (15%). La Pasqua "no vegan", spiega la Coldiretti, sarà comunque caratterizzata dall'ampio uso di ricette e prodotti tipici come i salumi, dalla corallina laziale alla finocchiona toscana, dalla soppressata calabrese al salame napoletano, ingrediente immancabile del Casatiello e poi le uova ruspanti, quasi 400milioni consumate in questi giorni e formaggi a partire dal pecorino. "Da nord a sud si riscoprono a tavola le ricette che caratterizzano le diverse aree del Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio". Ma è certamente l'agnello, sostiene Coldiretti, "la portata più attesa presente in una tavola su tre (35%) con la preferenza a scegliere italiano magari direttamente acquistato dal produttore. Una decisione - sottolinea la Coldiretti - motivata dalla necessità di garantirsi personalmente della provenienza in una situazione in cui la maggioranza dell'offerta viene dall'estero e soprattutto da Romania e Grecia che non assicurano gli stessi standard qualitativi".

      Quest'anno si pranza in due o in tre

      L'emergenza pandemia restringe non solo la libertà di movimento ma anche le tavole delle case con appena 3 persone in media a celebrare la festa con piatti tipici e di buon augurio. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè sulla Pasqua degli italiani al tempo del coronavirus che ha stravolto le tradizionali mega riunioni di famiglia con zii, cugini, parenti e amici. "Se in quasi 1 casa su 3 (29%) si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una Pasqua in coppia, nel 47% delle abitazioni il pranzo vede riunite da 3 a 4 persone. C'è poi una fetta del 9% di persone che, per forza o per scelta, festeggiano da sole, magari collegandosi in videochiamata con parenti o amici. Quest'anno anche il menu è più povero con la spesa complessiva per il pranzo di Pasqua che - evidenzia la Coldiretti - è in media di 41 euro con un calo del 27% rispetto allo scorso anno". Quella di quest'anno, conclude la Coldiretti "è una Pasqua sprint con la metà degli italiani (50%) che passerà da appena 30 minuti a un'ora seduto a tavola, mentre 1 su 4 arriverà fino a 2 ore prima di alzarsi dalla sedia per una "passeggiata digestiva", non fuori casa o nei parchi, ma dal salotto alla camera da letto e ritorno".

      Agnello la scleta di 1 su 3

      Carne, salumi, uova e formaggi. Per i pranzi delle feste l'80% degli italiani rispetterà la tradizione, mentre solo il 2% sceglierà un menu vegano o vegetariano. Tuttavia la portata più attesa in una tavola su tre sarà certamente l'agnello. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè sulla Pasqua degli italiani al tempo del coronavirus che rivela come siano comunque pochi - sottolinea la Coldiretti - gli italiani che restano a dieta e scelgono un menu light ipocalorico (15%). La Pasqua "no vegan", spiega la Coldiretti, sarà comunque caratterizzata dall'ampio uso di ricette e prodotti tipici come i salumi, dalla corallina laziale alla finocchiona toscana, dalla soppressata calabrese al salame napoletano, ingrediente immancabile del Casatiello e poi le uova ruspanti, quasi 400 milioni consumate in questi giorni e i formaggi a partire dal pecorino. "Da nord a sud si riscoprono a tavola le ricette che caratterizzano le diverse aree del Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio". Ma è certamente l'agnello, sostiene Coldiretti, "la portata più attesa, presente in una tavola su tre (35%), con la preferenza a scegliere italiano magari direttamente acquistato dal produttore. Una decisione - sottolinea la Coldiretti - motivata dalla necessità di garantirsi personalmente della provenienza in una situazione in cui la maggioranza dell'offerta viene dall'estero e soprattutto da Romania e Grecia che non assicurano gli stessi standard qualitativi".

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