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      Processo Stige, 66 condanne, 38 assolti

       

       

      Processo Stige, 66 condanne, 38 assolti

      26 set 19 Sono in totale 66 - dai 20 anni agli otto mesi - le condanne inflitte dal Gup del Tribunale di Catanzaro Giacinta Santaniello nel processo in abbreviato contro la presunta "holding criminale" legata alla cosca Farao-Marincola di Cirò. Il processo vede imputate, nella sola sede di giudizio abbreviato, 104 persone tra politici, imprenditori, elementi di vertice, intranei o affiliati. L'accusa, rappresentata dal pm della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio e dall'aggiunto Vincenzo Luberto, ha fotografato una rete di controllo mafioso che aveva messo le mani su diversi settori economici dai rifiuti, agli appalti pubblici, dal commercio alimentare e vinicolo, fino ai servizi funebri per un giro d'affari di parecchi milioni di euro. Ad otto anni di reclusione è stato condannato l'ex sindaco di Cirò Marina Roberto Siciliani e a 10 anni Nevio Siciliani ex assessore. Non doversi procedere, invece, nei confronti di Mario Siciliani, defunto. Il reato nei loro confronti è stato derubricato da associazione mafiosa in concorso esterno. Secondo l'accusa rappresentavano uno dei collanti tra il malaffare e l'amministrazione comunale di Cirò e provinciale di Crotone. "In particolare Nevio - sempre secondo l'accusa - ha goduto dell'appoggio della cosca, che ha profuso per lui proselitismo 'ndranghetistico in occasione della competizione amministrativa comunale del 2006, di talchè ha ricoperto incarico assessorile con deleghe importanti, cosi frustrando l'agire amministrativo-comunale per l'interesse della consorteria. Roberto Siciliani ha goduto del proselitismo 'ndranghetistico della cosca onde essere eletto sindaco di Cirò Marina nella tornata elettorale del 2011, così piegando l'operato della giunta al perseguimento degli interessi della cosca". L'ex sindaco Siciliani è stato assolto dal capo di imputazione di abuso d'ufficio. Assolto Giancarlo Fuscaldo, ex presidente del Consiglio Comunale di Cirò Marina, considerato il tramite tra i plenipotenziari della cosca e il resto dell'amministrazione. Condanne pesanti anche per gli esponenti di vertice della cosca Farao-Marincola come Vittorio Farao di Silvio, Cataldo Marincola, Giuseppe Spagnolo, Giuseppe Sestito: 20 anni di reclusione per tutti. Stessa pena anche per Salvatore Giglio, considerato al vertice dell'omonima cosca, articolazione del locale di 'ndrangheta cirotano, egemone sul territorio di Strongoli e Strongoli Marina. Dodici anni di reclusione per Giovanni Spadafora considerato legato alla cosca "Giglio". Condannati a 3 anni e 8 mesi Bruno Tucci e Vincenzo Zampelli, titolari e materiali gerenti la società "La Quercia Srl", accusati di turbata libertà degli incanti aggravata dalle modalità mafiose perché (in concorso con pubblici funzionari e imprenditori che seguono il rito ordinario) per aver turbato il regolare svolgimento della gara per pubblici incanti bandita dal comune di Colosimi (Cosenza), svoltasi nel maggio del 2015, avente ad oggetto la vendita del materiale legnoso. Condannato a 10 anni di reclusione anche a Eugenio Quattromani, accusato di gestire per conto della cosca la società "Tre Q s.r.l". Condannato a 14 anni Mario Lavorato braccio estero della cosca, a Stoccarda dove compiva atti di concorrenza sleale al fine di imporre i prodotti vinicoli ed alimentari della cosca "Farao-Marincola". Assolto invece Nicola Flotta, il "boss delle cerimonie". Diciassette anni e 8 mesi sono stati inflitti a Vincenzo Santoro il quale è accusato di fare da tramite tra la cosca e gli imprenditori del taglio boschivo, settore fortemente controllato dalla cosca nella Sila cosentina. Il gup Giacinta Santaniello ha inoltre disposto il risarcimento per i Comuni di Cirò Marina, Cariati e Strongoli, calcolato in 50mila euro ciascuno. Risarcimento per i Comuni di Colosimi, Cutro, Mandatoriccio, Scigliano: 20mila euro. Risarcite anche la Cgil Emilia Romagna e Calabria: 50mila euro.

      38 le assoluzioni

      Sono 38 le assoluzioni, alcune delle quali riguardano ex amministratori locali, decise dal gup del Tribunale di Catanzaro nell'ambito del processo scaturito dall'operazione Stige contro la cosca Farao-Marincola. Si tratta di Maria Aiello, Alessandro Albano, Domenico Alessio detto Frank, Domenico Bonifazio, Lucia Aloe, Domenico Bonifazio, Agostino Canino, Amodio Caputo, Luigi Caputo, Gilda Cardamone, Domenica Cerrelli, Domenico Cerrelli, Teresa Clarà, Roberto Corbo, Giuseppe Cusato, Angelo Donnici, Antonio Esposito, Nicola Flotta, Giancarlo Fuscaldo, Vincenzo Gangale, Maria Francesca Gigliotti, Domenico Nicola Guarino, Fedele Longobucco, Giuseppe Maggio, Elena Malena, Maria Mastroianni, Federico Menotti, Angelina Novello, Francesca Perri, Giuseppe Pizzimenti, Antonella Rocca, Francesco Rocca, Annibale Russo, Giuseppe Sprovieri, Domenico Squillacioti, Andrea Villirillo, Rocco Villirillo, Francesco Zito.

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