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      Colpo alla ndrina dei Bonavota in Piemonte, 15 arresti anche a Vibo

       

       

      Colpo alla ndrina dei Bonavota in Piemonte, 15 arresti anche a Vibo

      18 mar 19 Sono 15 le persone finite in carcere nel corso dell'operazione "Carminius" condotta stamattina dal Gico della Guardia di finanza e dai carabinieri del Ros. Quattordici di loro sono indagate per associazione a delinquere di stampa mafioso finalizzata alla produzione e al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Torino gli indagati sono legati alla 'ndrina Bonavota, originaria della provincia di Vibo Valentia, ed erano attivi nell'area di Carmagnola. Il gruppo sarebbe guidato da tre capi: Salvatore Arone di 60 anni, Francesco Arone (58 anni) e Antonino Defina (53 anni). Due uomini sono accusati invece di concorso esterno in associazione mafiosa: tra questi c'è il proprietario di due concessionarie di automobili. Il valore dei sequestri di società, conti correnti e cassette di sicurezza supera i 45 milioni di euro.

      Patto tra mafia e ndrangheta

      C'era un patto tra 'ndrangheta e mafia nella gestione delle attività illecite tra la provincia di Torino e quella di Cuneo. Anche questo è emerso nel corso dell'indagine 'Carminius' del Gico della Guardia di finanza e del Ros dei Carabinieri. Alcuni presunti esponenti legati alla 'ndrina Bonavota e uomini di Cosa Nostra attivi a Carmagnola e in alcune zone del Cuneese si sono spartiti il traffico di stupefacenti, estorsioni e le videoslot con una "gestione non bellicosa", come è stata definita dagli inquirenti.

      17 gli indagati

      In tutto sono 17 gli indagati nell’operazione 'Carminius', in corso dalle prime ore di questa mattina a Torino e a Vibo Valentia per smantellare un gruppo ‘ndranghetista radicato in Piemonte. Tra le accuse anche l’associazione di tipo mafioso. I provvedimenti, disposti dal gip del Tribunale di Torino, nascono da un’attività investigativa del Ros dei carabineri di Torino avviata nel 2012 e da un lavoro della Guardia di finanza avviato nel 2015.

      Serve più collaborazione

      "Non dobbiamo parlare di un cancro invasivo come in altre aree geografiche, ma di una febbricola permanente che comunque, se non viene contrastata e repressa, può diventare qualcosa di molto più grave. Ma per questo ci aspettiamo qualcosa in più, sul versante della collaborazione, dal mondo dell'economia e della società civile". Lo ha detto Paolo Borgna, procuratore vicario a Torino, illustrando in una conferenza stampa i dettagli dell'operazione 'Carminius' contro le attività della 'ndrangheta nella zona di Carmagnola, nel Torinese. Borgna ha fatto presente che è in corso un secondo filone di indagine e, a questo proposito, ha sottolineato che "l'amministrazione comunale di Carmagnola ci ha fornito un grosso aiuto. È stata molto più collaborativa dei cittadini. Speriamo che la tendenza cambi"

      Scico: aggressione beni nuova frontiera lotta ndrine

      "L'aggressione ai patrimoni illeciti è la nuova frontiera nella lotta al crimine organizzato". Lo ha detto il generale della guardia di finanza Alessandro Barbera, comandante dello Scico della guardia di finanza, oggi a Torino per l'operazione Carminius contro la 'ndrangheta nel Torinese dove, fra l'altro, sono stati eseguiti sequestro per 45 milioni di euro. "Se questa è una 'febbricola' come ha detto il procuratore Borgna - ha osservato il generale - la nostra è stata una massiccia dose di aspirina".

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