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      Tar ribalta decisione Viminale, Riace rientra in circuito Sprar

       

       

      Tar ribalta decisione Viminale, Riace rientra in circuito Sprar

      21 mag 19 Riace potrà rientrare nel circuito dei paesi Sprar. A deciderlo sono stati i giudici del Tar della Calabria-sezione di Reggio, che hanno accolto il ricorso presentato dal vicesindaco contro l'esclusione decretata dal Viminale. Un giudizio accolto con un misto di soddisfazione e di amarezza da Domenico "Mimmo" Lucano, il sindaco sospeso di Riace, che del modello di integrazione portato avanti nel paesino della Locride è il padre. "Sono contento - è stato il suo primo commento - ero fiducioso perché ho capito che stavano facendo una forzatura, anche dal punto di vista amministrativo". Però, ha aggiunto "era tutto prestabilito, bisognava raggiungere l'obiettivo di azzerare Riace e allora è stato un tiro incrociato. Da noi sono stati tutti trasferiti e adesso il Tar dice che abbiamo ragione ma intanto lo Sprar di Riace è stato azzerato. In un periodo in cui l'equazione immigrazione uguale dramma sociale, Riace aveva dimostrato concretamente il contrario". Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, si limita invece a ribadire che "noi andiamo avanti, tenendo i porti chiusi, salvando vite, espellendo i delinquenti che aggrediscono, spacciano e stuprano". E "se mi danno forza - ha aggiunto - i porti oltre che in Italia li chiudo anche in Europa". A portare i giudici del Tar a decidere in favore del Comune, la constatazione che il ministero dell'Interno non ha contestato le irregolarità rilevate, né ha concesso all'Ente, così come avrebbe dovuto, un termine per risolvere eventuali problemi. Il Tar segnala la "contraddittorietà" del Viminale che ad appena un mese dall'autorizzazione a proseguire il percorso Sprar concluso nel 2016 contesti irregolarità che avrebbero comportato l'esclusione. Il collegio dei giudici, al riguardo, evidenzia di ritenere che "i riconosciuti ed innegabili meriti del 'sistema Riace' abbiano giocato un ruolo decisivo nel ritenere superate (e non penalizzanti) le criticità rilevate nel precedente triennio (2014-2016), le quali però non avrebbero potuto essere recuperate a posteriori, per motivare la revoca, se non rinnovando per intero il procedimento". Dunque l'autorizzazione alla prosecuzione del progetto "può trovare spiegazione solo con 'la massima benevolenza dell'Amministrazione', evidentemente attuatasi". Il Tar ipotizza persino un danno erariale da segnalare alla Corte dei Conti della Calabria ed alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Lazio per avere "autorizzato la prosecuzione, lasciando la gestione di ingenti risorse pubbliche in mano ad un'amministrazione comunale, per quanto ricca di buoni propositi e di idee innovative, ritenuta priva delle risorse tecniche per gestirle in modo puntuale ed efficiente". In definitiva , per i giudici reggini, "la decurtazione del punteggio è avvenuta senza il rispetto delle forme e condizioni stabilite in ordine alla previa diffida, e la revoca dei contributi è stata disposta sulla base di rilievi concernenti essenzialmente" il triennio 2014/2016. I giudici, tuttavia, non risparmiano rilievi al Comune, parlando di "riscontrato caos gestionale ed operativo, che emerge con chiarezza dagli atti di causa" e di "un quadro di gravi inefficienze". E mentre Riace "festeggia" la vittoria sul piano amministrativo col Viminale, ad Agrigento è stato il giorno dell'interrogatorio del capitano della Sea Watch 3, Arturo Centore, indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dopo il soccorso prestato ad un gommone carico di migranti trasportato a Lampedusa."Salvare vite non è reato" è stato il commento della ong tedesca.

      "Il TAR rende giustizia a un paese, Riace, che ha fatto dell'accoglienza un punto fermo. Non entro nel merito della vicenda giudiziaria di Lucano, seppur la Lega lo abbia già condannato, ma è certo che il modello dell'accoglienza diffusa è l'unico che può funzionare". Lo afferma il segretario del movimento Unione Popolare Cristiana (Upc) Antonio Satta, componente del direttivo dell'Anci. "Escludere un'intera comunità vuol dire negare quel principio di solidarietà che c'è in tanti comuni italiani", conclude Satta.

      "Una buona notizia che rafforza la nostra convinzione sulla positiva esperienza del 'modello Riace'". Così il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra commenta la decisione del Tar della Calabria sezione di Reggio Calabria che ha accolto il ricorso del Comune annullando di fatto il provvedimento del Ministero dell'Interno che aveva escluso Riace dallo Sprar. "Abbiamo difeso le ragioni di quel modello di integrazione fin dall'inizio e continueremo a farlo. Chi, come il Viminale, al contrario alza i muri dell'ideologia più reazionaria, scegliendo di assumere a bersaglio della propria propaganda Mimmo Lucano, che ha avuto invece il merito da sindaco di elevare a modello d'integrazione un comune a rischio di desertificazione, impoverisce il nostro Paese ed uccide ogni prospettiva di sviluppo e di convivenza civile libera e democratica", conclude Massafra.

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