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      Il Cimitero dei Migranti di Tarsia sul TG de La7

       

       

      Il Cimitero dei Migranti di Tarsia sul TG de La7

      29 apr 19 Anche il grande Tg de La 7, diretto da Enrico Mentana, ha dedicato nell’edizione delle 13:30, di domenica, un lungo, importante, bello e commovente servizio alla grande opera umanitaria, il Cimitero internazionale dei Migranti, che si sta costruendo a Tarsia, in Calabria, per dare dignità alla morte di quanti (uomini, donne e bambini),fuggendo da guerre, persecuzioni e miseria, perdono la vita nei tragici naufragi. Nel servizio viene sottolineato il grande valore simbolico di questa straordinaria opera di civiltà, apprezzata in tutto il mondo, elogiata dal Vaticano e dalla famiglia del piccolo Alan Kurdi, a cui sarà intitolata. E saranno proprio il papa e la zia paterna del bambino siriano ad inaugurarla. Si spera di poterla ultimare già entro quest’anno. Nel servizio del tg de La 7 viene intervistato il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della grande opera per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da 5 anni e mezzo, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. “Quella del Tg di Enrico Mentana, che ringrazio, è una testimonianza importante e significativa che viene dopo la giornata del 25 aprile, con la visita (per la prima volta dall’inizio dei lavori), in compagnia del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, del Presidente della Regione, Mario Oliverio, al cantiere dov’è in costruzione la più grande opera umanitaria legata al dramma dell’immigrazione, il Cimitero internazionale dei Migranti, afferma Corbelli. Fa conoscere al mondo che c’è per fortuna anche un’altra Italia, la Calabria in questo caso, solidale e accogliente. La Storia un giorno farà Giustizia e testimonierà e ricorderà per sempre lo straordinario valore umanitario, di pace e di civiltà di questa grande opera che intitoleremo al piccolo Alan Kurdi, diventato il simbolo dell’immane tragedia dei migranti. La grande opera, che il mondo apprezza e il Vaticano elogia, sorgerà, come ha ricordato e mostrato il tg de La 7, in un luogo bello e fortemente simbolico, su un’area di 28mila mq, su una collina della pace, immersa tra gli ulivi secolari(che resteranno intatti), di fronte al Lago e al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, vicino l’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. La grande opera cancellerà la disumanità di quei corpi, uomini, donne e bambini, quasi tutti senza nome, vittime dei naufragi, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti dove andare un piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano in questo modo ogni ricordo e rifermento per i loro familiari dei lontani paesi del mondo che non sapranno mai giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera”.l

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