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      A Reggio il flash mob calabrese a difesa dell'informazione

       

       

      A Reggio il flash mob calabrese a difesa dell'informazione

      13 nov 18 Anche a Reggio Calabria la protesta "Giù le mani dall'informazione", indetta in tutta Italia dalla Fnsi, Federazione nazionale stampa italiana, e dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti. In Calabria Sindacato dei Giornalisti e Ordine regionale hanno promosso un flash mob in piazza Italia, davanti la sede della Prefettura. Molti i giornalisti, di varie testate locali e nazionali, che vi hanno preso parte, assieme a cittadini. "Siamo qui per ribadire e sostenere il ruolo importantissimo che ha la libera informazione - ha affermato Michele Albanese, responsabile Fnsi per la legalità - che non può essere uccisa, offesa, denigrata da chi pensa di ridurre quasi a zero le forme di mediazione democratiche e liberali di questo Paese". "Penso che le istituzioni debbano dare l'esempio, non soltanto per quello che fanno, ma anche per quello che dicono", ha commentato il Sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà che ha affiancato i giornalisti che hanno esposto uno striscione con le insegne della Fnsi. Alla manifestazione, oltre ad Albanese, hanno partecipato altri giornalisti eletti nei vari organismi di Ordine e Sindacato: Andrea Musmeci, consigliere nazionale dell'Ordine, Filippo Diano, corrispondente Ansa da Reggio Calabria e componente del Consiglio regionale dell'Ordine dei Giornalisti. "A Reggio Calabria, così come a Roma, a Milano, a Trieste, a Palermo, a Napoli ed in tante altre città d'Italia - ha detto Albanese - siamo scesi in piazza per difendere uno dei cardini della nostra Costituzione, fondamentale per costruire un Paese sempre più libero e democratico. Senza informazione non c'è democrazia, non c'è libertà". "Chi ricopre un ruolo istituzionale - ha aggiunto Falcomatà - deve usare un linguaggio improntato al decoro che deve essere proprio di chi occupa i più alti livelli delle istituzioni nazionali".

      Flash mob a Roma

      Flash mob in molte piazze d'Italia

      Giornalisti in piazza in tutta Italia in difesa della libertà di stampa. La Federazione Nazionale della Stampa ha organizzato flash mob nei capoluoghi di regione, ricevendo anche adesioni dai colleghi di Bruxelles e Londra, con lo slogan "Giù le mani dall'informazione". Dalle piazze è partito un coro unanime dopo le dichiarazioni di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista contro i giornalisti seguite alla sentenza di assoluzione per Virginia Raggi. Dopo le prese di posizione ieri delle principali cariche istituzionali, oggi interviene anche L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. "Ogni attacco agli organi di stampa - afferma - rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell'informazione e del diritto di cronaca e di critica". Le principali manifestazioni a Roma, in piazza dei Santi Apostoli alla presenza dei vertici della Federazione, e a Milano in via Vivaio. Presidi anche ad Ancona, Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Cagliari, Campobasso, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Potenza, Reggio Calabria, Torino, Trieste, Venezia. Non si è fatta attendere la reazione del Movimento 5 Stelle. "E' partita la difesa corporativista, puerile, patetica, ipocrita, conformista e oltretutto controproducente di una parte del sistema mediatico - sottolinea Alessandro Di Battista -. Quando per orgoglio e malafede non sanno chiedere scusa per le menzogne scritte sulla Raggi, per la difesa a spada tratta di un sistema morente, per aver avallato il neoliberismo e tutte le sue nefandezze, partono con la solita litania: 'giù le mani dall'informazione'". "Se fossi un giornalista prenderei le distanze da chi inventa i fatti e fa il tiro al bersaglio", aggiunge il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

      Agcom: Attacchi alla stampa ledono libertà

      L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sottolinea ''l'esigenza di un'informazione libera, pluralista, rispettosa della dignità delle persone, del ruolo delle forze politiche e dell'autonomia professionale dei giornalisti. Segnala pertanto - spiega una nota - che ogni attacco agli organi di stampa rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell'informazione e del diritto di cronaca e di critica''

      In arrivo altre iniziative

      «Il flash mob #GiùLeManiDallInformazione è stato il primo passo. Altre iniziative seguiranno fino a quando le aggressioni, le ingiurie e le minacce ai giornalisti e alla stampa non cesseranno. Questa prima iniziativa è stata possibile grazie alle Associazioni regionali di Stampa e agli Ordini regionali dei giornalisti, a tante colleghe e colleghi, ma anche ad associazioni, sindacati, cittadini comuni che considerano l'articolo 21 della Costituzione un bene comune». Lo affermano, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti. «Ritrovarsi nelle piazze dei capoluoghi di regione - proseguono - è stato un atto simbolico, ma anche un messaggio chiaro a quanti, da nord a sud, sono convinti di poter ridurre al silenzio l'informazione e, con essa, qualsiasi forma di dissenso o di voce critica. Un ringraziamento va anche alla Federazione internazionale e alla Federazione europea dei giornalisti, che hanno organizzato un flash mob in contemporanea a Bruxelles, e ai giovani freelance italiani che lavorano a Londra, che si sono ritrovati in Trafalgar Square. Oltre che gli insulti ai cronisti con un linguaggio da trivio, dal governo in carica ci si aspetterebbe una vera riforma dell'editoria che punti a moltiplicare e non a sopprimere le voci e, soprattutto, che indirizzi le poche risorse ancora disponibili a favore del lavoro debole e sottopagato. Il ministro Di Maio, che prova a strumentalizzare i giornalisti precari, finge di ignorare di essere stato lui, insieme con il suo ministero, ad esprimere parere contrario all'emendamento al cosiddetto "Decreto Dignità" volto proprio a contrastare il precariato giornalistico, presentato da alcuni parlamentari di minoranza». La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti «assicureranno il loro sostegno a tutte le iniziative che saranno promosse a tutti i livelli, a tutela della dignità del lavoro e dell'articolo 21 della Costituzione. Ancora un grazie, infine, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che per l'ennesima volta ha ribadito che la libertà di stampa è un presidio di democrazia''

      "A Venezia, così come nel resto d'Italia, su iniziativa del sindacato e dell'Ordine dei giornalisti, in contemporanea in tutta Italia, un flash mob per difendere i giornalisti dagli attacchi di Di Maio e Di Battista. Sono insulti inaccettabili alla stampa, peggio dell'ancien regime. Difendiamo l'art. 21 della Costituzione sulla libertà di stampa". Così in una nota il presidente nazionale Udc Antonio De Poli in occasione del flashmob #giùlemanidall'informazione, la manifestazione che è organizzata da Fnsi e Ordine dei giornalisti in tutti i capoluoghi di regione d'Italia.

       

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