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      Protesta ad oltranza degli studenti del Liceo Galilei di Trebisacce

       

       

      Protesta ad oltranza degli studenti del Liceo Galilei di Trebisacce

      10 nov 18 Stanno protestando in varie forme dall'inizio dell'anno scolastico gli studenti del liceo scientifico "Galilei" di Trebisacce e oggi, dopo una settimana di astensione dalle lezioni, hanno anche dato vita ad una manifestazione alla quale hanno partecipato genitori, istituzioni, docenti e studenti di tutti gli altri istituti superiori della cittadina. Oggetto della mobilitazione i problemi insorti, già alla fine del precedente anno scolastico, con una docente che, proprio per la situazione venutasi a creare, era stata spostata in un'altra classe. Al ritorno in aula dopo le vacanze estive, però, alla docente è stata nuovamente assegnata la classe precedente. Da qui la sollevazione degli studenti che, per manifestare la loro contrarietà, non si sono presentati a scuola (col consenso dei genitori) facendo registrare ben sei giorni di assenze di massa. A nulla sono valsi gli incontri tra studenti interessati, genitori e la dirigente. Così nove dei 21 ragazzi di quella classe (e sette alunni di altre in cui la docente insegna) hanno chiesto e hanno ottenuto il nulla osta per trasferirsi in un altro istituto. La vicenda ha richiamato anche l'attenzione del sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, che si è schierato dalla parte degli studenti. Il caso è approdato anche in Parlamento a seguito di un'interrogazione al Ministro dell'Istruzione presentata dalla deputata del Pd Enza Bruno Bossio. "Oltre 2 mila persone hanno partecipato alla manifestazione di oggi - ha dichiarato il sindaco Mundo - testimoniando come la protesta non sia solo degli studenti ma di tutta la nostra comunità che è unità in questa battaglia. Dispiace che gli organi competenti, sebbene ci sia stata una relazione del Garante per la tutela dei minori e dei diritti dell'infanzia della Regione Calabria e sebbene ci siano stati due ispettori, non abbiano ancora emanato un provvedimento. La battaglia degli studenti non è fine a sé stessa, contro un'insegnate antipatica o invisa, ma è per il ripristino della legalità, della serenità, della bellezza insita nel mondo della scuola".

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