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      Latitante, si nascondeva a casa, arrestato dai CC a San Luca

       

       

      Latitante, si nascondeva a casa, arrestato dai CC a San Luca

      10 nov 18 I carabinieri del Gruppo di Locri hanno arrestato a San Luca un latitante, Antonio Callipari, di 25 anni, legato per vincoli di parentela alla cosca dei Nirta. Callipari nel settembre del 2017 era sfuggito all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Milano, su richiesta della Dda, nell'ambito dell'operazione "Ignoto 23", condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale del capoluogo lombardo. Callipari é accusato, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il giovane si nascondeva in un'abitazione. Ha tentato di allontanarsi dal retro della casa, ma é stato subito bloccato dai militari. Callipari era in possesso di documenti d'identità contraffatti che avrebbe utilizzato nel periodo della latitanza. Nella casa in cui si nascondeva, i carabinieri hanno trovato 80 mila euro in contanti.

      --- Video Il video degli arresti dei CC (Video)

      Aveva minacciato troupe RAITRE

      Nel maggio del 2017 Antonio Callipari, il latitante di 'ndrangheta arrestato stamattina dai carabinieri del Gruppo di Locri, aveva minacciato una troupe di Rai Tre che stava effettuando alcune riprese andate poi in onda durante la trasmissione televisiva "Presadiretta". Per quell'episodio, nel marzo del 2018, il Gip del Tribunale di Locri aveva emesso a carico di Callipari un provvedimento cautelare sulla base del quale, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri sotto la direzione della Procura di Locri, il giovane é accusato dei reati di minaccia aggravata e tentata rapina commessi in concorso con altre persone. "Non tornate più a San Luca se no siete morti", aveva intimato Callipari ai tre giornalisti di Rai Tre, dopo avere tentato anche di rapinarli di un cellulare per impedire loro un'eventuale chiamata di soccorso e dopo numerose altre minacce per indurli a spegnere le telecamere e cancellare i filmati. La troupe, tuttavia, quel giorno riuscì a fuggire indenne dal paese e a mandare poi in onda tutti i filmati nella puntata di "Presadiretta" andata in onda il 25 settembre del 2017, consentendo così l'avvio delle indagini da parte della Stazione di San Luca dei carabinieri. Callipari, "considerato, a seguito delle risultanze investigative - riferiscono i carabinieri in una nota stampa - quale promotore delle attività illecite dell'organizzazione, che peraltro ha commesso i traffici con la costante disponibilità di armi, coordinava gli approvvigionamenti di cocaina e di altri tipi di sostanze stupefacenti dalla Calabria alla Lombardia mediante l'utilizzo di apposite auto con doppio fondo in grado di movimentare fino a 50 chili di cocaina alla settimana". Nell'ambito delle indagini sono stati inoltre documentati numerosi viaggi sull'asse Milano-San Luca che consentivano il rientro alla "base" operativa della cosca di ingenti capitali provento dei traffici illeciti. E la consistente somma di denaro contante che il latitante trovata in possesso del latitante nel momento dell'arresto, confermerebbe questo assunto investigativo.

      Ministro Salvini: la mafia fa schifo

      "Ad agosto ero stato a San Luca e avevo toccato con mano il coraggio e la professionalità delle Forze dell'Ordine: oggi è arrivata l'ennesima conferma. Grazie! La mafia mi fa schifo, avanti così!". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini, commentando l'arresto del latitante Antonio Callipari, legato per vincoli di parentela alla cosca dei Nirta.

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