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Il migrante fu ucciso per vendetta dopo una serie di furti
Il migrante fu ucciso per vendetta dopo una serie di furti 07 giu 18 E' stata una vendetta contro i continui furti ad aver armato la mano di Antonio Pontoriero l'uomo fermato dai carabinieri con l'accusa di avere ucciso a colpi di fucile il 29enne Soumayla Sacko e ferito altri due connazionali lo scorso 2 giugno nella ex fornace di località Tranquilla a San Calogero. Vendetta motivata, secondo quanto hanno ribadito i carabinieri, per la continua presenza di extracomunitari in quella che il presunto autore dell'omicidio riteneva fosse ancora una sua proprietà. Sarebbe dunque questo il movente, confermato dagli investigatori dell'Arma. Il movente è stato reso noto nel corso della conferenza stampa durante la quale sono state ripercorse tutte le fasi che hanno portato all'emissione del provvedimento a firma del pm Ciro Luca Lotoro della Procura di Vibo Valentia nei confronti dell'uomo al quale stamani all'alba è stato notificato il fermo di indiziato di delitto. Pontoriero è parente di uno degli ex custodi dell'area sequestrata nella quale sono stati trovati metalli pesanti, finito a processo per l'inchiesta che ne scaturì nel 2007. Link correlati: --- Migrante ucciso: presunto omicida denunciò furti a CC -- Migrante ucciso, c'è il fermo per l'uomo indagato -- Sparatoria a San Calogero, morto migrante, forse vendetta per furto
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