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      Incendio alla tendopoli di San Ferdinando, un morto e due feriti

       

       

      Incendio alla tendopoli di San Ferdinando, un morto e due feriti

      27 gen 18 Una donna nigeriana di 30 anni é morta ed altre due persone sono rimaste ferite in un incendio scoppiato la scorsa notte nella tendopoli per migranti di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro. Sulle cause sono in corso accertamenti. La donna é stata trovata carbonizzata tant'è che il riconoscimento è stato difficile per le condizioni in cui era ridotta. I due feriti, anche loro donne, sono ricoverate per ustioni, con una prognosi rispettivamente di 20 e 10 giorni, nell'ospedale di Polistena. Le loro condizioni secondo quanto si è appreso non sono gravi. Sul posto per le indagini carabinieri e polizia di stato, e i vigili del fuoco che stanno effettuando i rilievi tecnici per stabilire le cause dell'incendio per il momento non accertate. Secondo i primi accertamenti l'incendio, partito dalla zona centrale dell'accampamento, avrebbe avuto origine dal fuoco acceso di migranti per scaldarsi. Fiamme che poi si sarebbero estese al resto della struttura. Oltre duecento le baracche e le tende distrutte dalle fiamme. Nell'accampamento, malgrado sia stata realizzata da tempo una nuova struttura per l'accoglienza dei migranti dove già vivono 500 persone, c'erano ancora oltre mille migranti in condizioni igieniche e logistiche estremamente precarie. La tendopoli in cui si sviluppato l'incendio adesso é stata sgombrata e per i migranti é allo studio una sistemazione. La tendopoli, malgrado sia stata realizzata da tempo una nuova struttura che ospita al momento circa cinquecento persone, continua a registrare il massimo della capienza. E questo perché i migranti che sono stati tolti in più riprese sono stati rimpiazzati da altri giunti nel frattempo, in un via vai di persone di fatto incontrollabile. La conseguenza che ne deriva é la condizione di sovraffollamento della tendopoli, con i rischi che ne conseguono di cui l'incendio della scorsa notte é la dimostrazione. Questa mattina, intanto, il Prefetto di Bari ha presieduto una riunione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a cui hanno preso parte i vertici provinciali di polizia, carabinieri, guardia di finanza, Protezione civile e il Procuratore della Repubblica di Palmi, Ottavio Sferlazza.

      Non è la prima volta. Non è il primo incendio, quello che la notte scorsa è divampato nella baraccopoli di San Ferdinando e che ha provocato la morte di una donna. Giusto un anno fa, il 23 gennaio del 2017, la tendopoli era stata interessata da un altro rogo. In quell'occasione ad andare in fiamme fu una sola baracca. Nell'incendio rimasero tre feriti tre uomini, uno dei quali in modo grave. Ed il mese prima, il 7 dicembre 2016, altri due migranti erano rimasti lievemente feriti nell'incendio della baracca in cui dormivano. Il fenomeno degli incendi è frequente perché la struttura è priva di qualsiasi servizio ed i migranti per riscaldarsi e per cucinare accendono fuochi che trovano facile esca nel materiale di cui sono fatte tende e baracche e nei loro effetti personali.

      Situazione calma. C'è una situazione di calma apparente nella tendopoli di San Ferdinando in gran parte distrutta la notte scorsa da un incendio. Capannelli di migranti che vivono nella struttura parlano di quanto accaduto nella notte. Molti di loro hanno perso quel poco che avevano, andato in cenere nel rogo che ha distrutto duecento baracche. Nel loro parlare, comunque, non c'è animosità.

      "A San Ferdinando c'è un problema di sicurezza pubblica". Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, facendo riferimento all'incendio scoppiato la scorsa notte nella tendopoli per migranti. "Siamo in presenza di una baraccopoli abusiva - ha aggiunto il prefetto - con decine e decine di strutture precarie, occupate ciascuna da tre-quattro persone". "Dal punto di vista umanitario stiamo cercando di assicurare un riparo alle persone che erano ospitate nella tendopoli di San Ferdinando in cui la scorsa notte c'é stato l'incendio". Ha ancora detto il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari. "Abbiamo già preso accordi con il responsabile della Protezione civile regionale, Carlo Tansi. Entro oggi arriverà a San Ferdinando un tensostruttura in grado di ospitare 600 persone. Stiamo allestendo, inoltre, una cucina da campo per assicurare già oggi un pasto caldo a tutti". "Un pensiero grato va alle due donne ferite nell'incendio della tendopoli di San Ferdinando che sono ricoverate in ospedale. Esprimo vicinanza, inoltre, alla famiglia della donna deceduta. L'incendio avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi senza il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine, ai quali intendo esprimere la mia gratitudine". Ha aggiunto il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari. Il prefetto ha ricordato gli interventi già effettuati a San Ferdinando per attenuare le conseguenze del sovraffollamento di migranti. "Sono stati realizzati un capannone ed una tendopoli che stanno già ospitando 750 persone. Contiamo di dare risposte entro stasera all'emergenza che si é determinata a causa dell'incendio". Di Bari ha anche ricordato i risultati dei controlli che sono stati effettuati contro il fenomeno del caporalato e contro lo sfruttamento della prostituzione, "che hanno portato all'elevazione di sanzioni - ha detto il Prefetto - per oltre un milione e trecentomila euro".

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