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      Riaffiora una data nella Dormitio Virginis. Nuova scoperta nella Cattolica di Stilo

       

       

      Riaffiora una data nella Dormitio Virginis. Nuova scoperta nella Cattolica di Stilo

      08 gen 18 C’è la data del 1552 nella Dormitio Virginis nella Cattolica di Stilo: era lì ai piedi dell’angelo da quattrocentosessantasei anni, nel ciclo pittorico che segna l'inizio dell'arte figurativa occidentale, osservato da migliaia e migliaia di persone e nessuno se n'era accorto. Sinora l’affresco veniva collocato in un arco temporale compreso tra il 1410 e il 1530. A scovare la presenza di numeri, in basso nel ricco palinsesto iconografico della parete occidentale della “perla di arte bizantina”, è stato Elia Fiorenza, studioso della Calabria Bizantina, mentre era intento all’interno della chiesa a discutere delle origini e funzioni della medesima struttura e a visionare gli affreschi, con il professor Danilo Franco, pioniere autentico dell’Archeologia Industriale della Calabria e studioso di storia locale. «Al di là della curiosità e del valore teologico o cronologico, la scoperta di una data su un affresco all’interno della Cattolica ha un grande valore per la storia di Stilo e dell'arte in generale. Grazie a questa data, che certamente necessita di ulteriori raffronti, approfondimenti e studi, si è in grado di affermare che dopo la prima metà del Cinquecento, la chiesa stilese, passa dal rito greco al rito latino. Elemento suggellato non solo dalla campana bronzea cinquecentesca e dalla piccola acquasantiera in granito, ma adesso comprovato anche da questa data che chiarisce una serie di interrogativi sul pannello più vasto presente nella Cattolica» che ha obliterato gli affreschi precedenti. Nell’affresco la Kο?μησις τ?ς Παναγ?ας (Dormitio Virginis, o Transito della Vergine) è narrato l’episodio finale della vita di Maria raccontato solo da alcuni apocrifi ma raffigurato in molte opere d'arte fino alla fine del XV secolo, soprattutto nelle chiese a lei dedicate. L’iconografia della Dormitio rimane tuttavia fedele al modello bizantino in cui si vede la Vergine sul catafalco di morte, circondata dagli Apostoli, mentre Cristo in alto dipinto nella mandorla vesica piscis, simbolo di fedeltà, reca fra le braccia la sua anima, raffigurata come un bambino in fasce, e accolta dagli angeli, stessa rappresentazione presente nella Varia a Palmi. Sulla parte bassa dell’affresco, sopra la data rinvenuta, si nota un angelo munito di lancia mentre mozza le mani ad un eretico che cerca di attentare il corpo dormiente della Madre di Dio. Sono evidenti altri caratteri al momento indecifrabili. L’affresco è diviso in ben quattro sezioni distinte. Un analogo palinsesto iconografico della Dormitio Virginis lo troviamo a Cropani, nella Collegiata dell’Assunta, opera dipinta su tavola, di fattura bizantineggiante, che risale alla prima metà del Quattrocento e rivela influenze catalane. Nel dipinto si nota quasi una sequenza filmica, come in quella di Stilo: Maria addormentata in un manto azzurro, su un piano superiore gli Apostoli, poi gli Angeli in attesa, al sommo lo stesso Dio che porta in braccio la Madonna vestita in fasce bianche. Viene dunque rappresentato il movimento verso il cielo. Nella parte inferiore, come nell’affresco stilese, si nota un angelo nell’atto di mozzare le mani ad un infedele.

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