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      Dopo 10 anni siglato contratto scuola, aumenti da 80 a 110 euro

       

       

      Dopo 10 anni siglato contratto scuola, aumenti da 80 a 110 euro

      19 apr 18 Dopo quasi 10 anni arriva per un milione e duecentomila lavoratori il nuovo contratto dell'istruzione e della ricerca. Stamane all'Aran Cgil, Cisl e Uil hanno firmato il documento e a loro si è aggiunta, più tardi, la firma con riserva della Gilda, mentre lo Snals, guidato da Elvira Serafini, ha confermato il proprio "no". Oltre agli aumenti contrattuali, tra le novità previste dalla nuova normativa ci sono i congedi per le donne vittime di violenza, il cosiddetto "diritto alla disconnessione" e l'applicazione delle norme previste per coloro che contraggono matrimonio, anche alle unioni civili, e quindi anche a persone dello stesso sesso. Il diritto alla disconnessione riguarda email, messaggi whatsapp e telefonate da parte della scuola in qualsiasi ora del giorno e della notte: il nuovo contratto prevede che se il Dirigente scolastico dovrà inviare una mail al di fuori dell'orario di servizio, ciò dovrà essere previsto dalla contrattazione di istituto. Per quanto riguarda invece i congedi per le donne vittime di violenza, la lavoratrice ha diritto fino a 90 giorni di congedo da fruire in tre anni.

      CHI E' INTERESSATO DAL RINNOVO DEL CONTRATTO Sono coinvolti dal rinnovo 1.191.694 di dipendenti, oltre un milione nella sola scuola, 53.000 nelle Università (esclusi le docenti e i docenti universitari), 24.000 negli Enti di ricerca e 9.500 nell'Afam (Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica). Il nuovo contratto si riferisce agli anni 2016, 2017 e 2018. In particolare il comparto e l'area dirigenziale dell'Istruzione e della Ricerca comprendono i dipendenti.

      AUMENTI IN BUSTA PAGA Il nuovo contratto prevede un incremento stipendiale complessivo medio di 96 euro al mese per i docenti delle scuole (gli aumenti vanno da 80,40 euro a 110) e di 105 euro al mese per i docenti dell'Afam. Più di quanto previsto dall'intesa di novembre. Per gli Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) delle scuole l'incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l'università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l'area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l'Asi di 118 euro. Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro.

      LA SCUOLA COME COMUNITA' EDUCANTE Per la prima volta, il contratto riconosce la scuola quale comunità educante, di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, ispirata ai valori democratici e alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. Vengono regolate la parte normativa del rapporto di lavoro e le relazioni sindacali, intervenendo sui relativi strumenti, per consentire un corretto e proficuo confronto, e consentendo alla contrattazione integrativa di finalizzare specifiche materie in tema, tra l'altro, di offerta formativa e di processi di innovazione e valorizzazione delle professionalità. Per i docenti, ciò potrà portare, per la prima volta, ad istituire una carriera. Si prevedono misure disciplinari per chi usa in modo improprio i canali di comunicazione informatici o i social per relazionarsi con gli studenti. I docenti che dovessero mettere in atto comportamenti o molestie di carattere sessuale nei confronti dei loro alunni, saranno licenziati. Soddisfazione per la firma è stata espressa dalla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli e dai sindacati. "Abbiamo segnato una pagina importante", ha detto Fedeli, mentre Francesco Sinopoli (Cgil) ha ricordato che "il prossimo governo dovrà stanziare le risorse per il nuovo contratto di lavoro 2019-2021, dal momento che il contratto che abbiamo firmato oggi scade nel dicembre 2018".

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