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      La bufala dei gessi col cartone all'ospedale di Reggio

       

       

      La bufala dei gessi col cartone all'ospedale di Reggio

      01 ago 18 "La notizia pubblicata da diverse testate giornalistiche nazionali e locali di alcuni episodici casi in cui si sono riscontrati bendaggi di emergenza nel Pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano 'Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria è stata fondamentalmente strumentalizzata, ma impone, comunque, un chiarimento e alcune precisazioni". É quanto si afferma in un a nota della Direzione generale del nosocomio reggino. "Rispetto a questo - si aggiunge - la Direzione Sanitaria ha avviato una doverosa inchiesta interna al fine di accertare eventuali responsabilità che saranno perseguite ai fini disciplinari. L'indagine interna è finalizzata, altresì, a perseguire ipotesi diverse, le quali sembrano delinearsi, relative ad eventuali comportamenti che avrebbero tentato di danneggiare l'immagine dell'ospedale. É doveroso rinnovare la fiducia ed il ringraziamento da parte della Direzione strategica a quanti all'interno dell'ospedale lavorano quotidianamente con spirito di sacrificio e di appartenenza all'Azienda"

      "Da una prima sommaria indagine esperita con i Direttori delle Unità operative interessate emerge una prima 'verità' che altro non è che l'esatto contrario di quanto riferito in perfetta malafede agli organi di stampa". Lo scrive, in una nota, la Direzione generale del "Grande ospedale metropolitano" di Reggio Calabria in relazione alla vicenda dei bendaggi di emergenza. "Corre l'obbligo evidenziare, per riportare i fatti nell'alveo della verità - si aggiunge - che è emerso che nel Pronto soccorso del presidio Riuniti risulta il formale accesso di due pazienti. Il primo, di sesso maschile, C.A., giunto al triage alle ore 9:32 del 28 luglio, era stato già immobilizzato sul luogo dell'incidente con 'cartone'. Comunque il paziente, codificato con codice giallo, è stato visitato alle 9:35 e quindi sottoposto a visita di pronto soccorso, Ecg ed esami radiografici". "Si precisa altresì - afferma ancora la Direzione generale dell'ospedale - che l'immobilizzazione provvisoria con la quale era giunto il paziente non è stata rimossa opportunamente per non provocare ulteriori dolori e poter effettuare le radiografia senza interferenze. Eseguita la radiografia, il paziente è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia ed in fase di accettazione è stato nuovamente valutato dall'ortopedico di turno il quale ha rimosso il 'cartone' ed applicato valva gessata di contenimento. Nel pomeriggio, durante l'ulteriore visita specialistica, valutate le condizioni circolatorie dell'arto, il medico di turno ha praticato trazione transcheletrica". "Relativamente ad un secondo caso più recente, sul quale sono in corso ulteriori approfondimenti - prosegue la nota - si precisa che la paziente O.G. è giunta in Pronto soccorso il 30 luglio alle 7:11, soccorsa sul luogo dell'incidente dal 118 dell'Asp territoriale, laddove gli stessi operatori avevano applicato un tutore con anima di metallo (non radiotrasparente). Giunta al Pronto soccorso, la paziente è stata classificata con codice verde e visitata alle 7:16. Considerato che l'ambulanza del 118 aveva necessità di rispondere ad un'altra chiamata urgente, il tutore è stato rimosso dagli stessi operatori del 118 e sostituito con una fasciatura provvisoria con la quale la paziente è stata inviata in radiologia con immobilizzazione temporanea con cotone di germania e 'cartone', quindi radiotrasparente. Tutto ciò, avvenuto nell'arco temporale di circa 20 minuti, al fine di privilegiare la rapidità dell'esame diagnostico radiologico per assicurare alla paziente, così come è stato, il tempestivo trattamento specialistico ortopedico. Successivamente alle radiografie, la paziente effettuava consulenza ortopedica nell'ambito della quale veniva rimossa l'immobilizzazione provvisoria di 'cartone' e veniva applicata valva gessata di posizione presso l'unità operativa di Ortopedia, dove tutt'ora è degente".

      DG: Inutili allarmisimi. "Rimane l'amarezza di rispondere a quanti non si pongono alcuno scrupolo nell'arrecare danno all'immagine della Calabria, della sanità calabrese e del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria". Lo afferma in una nota la Direzione generale del nosocomio reggino. "E tutto questo - si aggiunge - anche a costo di generare inutili allarmismi e senza alcun rispetto nei confronti di tutti gli operatori che svolgono, con diligenza, il loro lavoro nell'interesse esclusivo dei cittadini"

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