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      Beni per 10 mln sequestrati dalla Gdf a prestanome cosca Longo Versace

       

       

      Beni per 10 mln sequestrati dalla Gdf a prestanome cosca Longo Versace

      18 set 17 La Guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura di Palmi, ha sequestrati beni per circa 10 milioni dando altresì esecuzione ad ordinanza di applicazione delle misure cautelari, emessa dal Gip di Palmi, nei confronti dei coniugi Francesco Tassone e Giuseppina Rugnetta e di Assunta Maria De Maria, madre di Tassone, con l'accusa di intestazione fittizia di beni. In particolare, per Tassone è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Reggio Calabria mentre per le due donne l'obbligo di presentazione alla pg. Il provvedimento costituisce l'epilogo di un'indagine nei confronti del defunto imprenditore Salvatore Domenico Tassone, padre di Francesco e marito di Assunta De Maria, ritenuto esponente della cosca "Longo-Versace" di Polistena a cui sono state confiscate diverse società. I sigilli sono stati apposti a 53 terreni agricoli per circa 371 ettari a Cinquefrondi e all'impresa agricola individuale "Giuseppina Rugnetta di San Procopio.

      TASSONE Salvatore Domenico, già condannato - in primo grado (il procedimento è pendente innanzi alla Corte di Appello di Reggio Calabria) - nel 2009 per i delitti di associazione di stampo mafioso e omicidio dal Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito del p.p. 1348/01 R.G.N.R. DDA - n. 2794/08 R.G.G.I.P. (c.d. operazione ARCA), è stato Sorvegliato Speciale di P.S. - in ordine alla sua pericolosità sociale qualificata - e destinatario della misura di prevenzione reale della confisca sul patrimonio aziendale di diverse società operanti nel settore edilizio nella formale disponibilità di terzi, ma allo stesso intestate o riconducibili.

      Le indagini, esperite anche attraverso intercettazioni telefoniche e corroborate da accertamenti patrimoniali e dall’acquisizione ed analisi di copiosa documentazione, hanno consentito di acclarare condotte illecite - integranti l’ipotesi di reato di cui all’art. 12 quinquies L. n. 356/1992 (trasferimento fraudolento di valori) - funzionali ad eludere/evitare l’applicazione di nuove misure cautelari/ablative in capo al TASSONE Salvatore Domenico risultato essere il dominus di attività imprenditoriali e beni immobili, direttamente e immediatamente nella disponibilità del medesimo ma fittiziamente intestati a parenti/affini - meri prestanome - quali la coniuge DE MARIA Maria Assunta cl. ‘52, il figlio TASSONE Francesco cl. ‘71, la nuora RUGNETTA Giuseppina cl. ’79 (coniuge di TASSONE Francesco, legata da vincoli di affinità con il defunto ALVARO Domenico cl. ’24 alias “Micu” capo dell’omonima cosca di Sinopoli), con il concorso di PELLI Vittorino cl. ‘66 e VILARDI Paolo Vittorino cl. ‘50 entrambi di Reggio Calabria. In particolare, è emerso che TASSONE Salvatore Domenico, insensibile ai plurimi provvedimenti adottati dall’A.G. nei suoi confronti: - ha gestito di fatto l’impresa agricola individuale formalmente intestata alla nuora RUGNETTA Giuseppina; - ha concordato la compravendita occulta di numerosi ed estesi terreni attraverso la stipula di un simulato contratto di affitto di fondo rustico con i suddetti VILARDI Paolo Vittorino e PELLI Vittorino, i quali acconsentivano ad apparire formalmente proprietari dei citati terreni in realtà venduti al TASSONE.

      Nel dettaglio, è emerso che la ditta individuale di “RUGNETTA Giuseppina” di San Procopio (RC) risultava essere lo schermo giuridico dietro il quale TASSONE Salvatore Domenico continuava a svolgere le sue attività imprenditoriali. Infatti, l’impresa era nella diretta e immediata disponibilità di TASSONE Salvatore Domenico che impartiva ordini e direttive ai lavoratori (pur non rivestendo - da un punto di vista formale – il ruolo di datore di lavoro), contrattava con i clienti la vendita di legname e si preoccupava della manutenzione dei mezzi. La predetta impresa agricola intestata a RUGNETTA Giuseppina, creata nel 2000, veniva trasformata, nell'aprile del 2014, in piccola impresa commerciale, con ampliamento sostanziale dell'oggetto che si dimostrava funzionale a consentire la successiva attribuzione di beni (di rilevante valore) che, altrimenti, l’impresa agricola non avrebbe potuto giustificare. Tali beni, attraverso un comodato d'uso gratuito, venivano fittiziamente ceduti all'impresa individuale affinché il TASSONE Salvatore Domenico, reale dominus dell'impresa, potesse legittimamente disporne. Le attività di indagine hanno consentito, poi, di appurare la permanente intestazione fittizia di un notevole numero di particelle di terreni a PELLI Vittorino e VILARDI Paolo Vittorino consentendo così a TASSONE Salvatore Domenico, mediante la stipula di un fittizio contratto di affitto agrario dissimulante una già realizzata compravendita, di disporre giuridicamente e di fatto dei predetti terreni senza il rischio di incorrere in provvedimenti ablativi dell'A.G..

      In particolare, è emerso che: - TASSONE Salvatore Domenico aveva acquistato dai citati PELLI Vittorino e VILARDI Paolo Vittorio diversi terreni siti nel Comune di Cinquefrondi; - la sottoposizione alla misura di prevenzione e i plurimi sequestri di beni subiti negli anni precedenti inducevano il Tassone a mantenere celata la proprietà degli stessi al fine di scongiurare un nuovo provvedimento ablativo.

      Al riguardo, l'attività di acquisizione documentale e di intercettazione telefonica ha acclarato che l'operazione negoziale compiuta è stata la seguente: PELLI Vittorino e VILARDI Paolo Vittorio hanno venduto a TASSONE Salvatore Domenico circa 371 ettari di terreni siti in Cinquefrondi in forza di un contratto di compravendita dissimulato; contestualmente gli stessi hanno stipulato un simulato contratto di affitto di fondo rustico con TASSONE Salvatore Domenico, TASSONE Francesco e DE MARIA Maria Assunta per munire questi ultimi (e, in realtà, il primo) di un titolo giuridico per sfruttare i predetti terreni senza risultarne tuttavia proprietari, sfuggendo quindi alle maglie delle misure di prevenzione.

      Quanto alla posizione di PELLI Vittorino, basti considerare che, dalle plurime conversazioni intercettate, si coglie chiaramente che la controparte del TASSONE nella compravendita dei terreni siti in Cinquefrondi era proprio il PELLI. La determinazione ad assecondare i fini illeciti del TASSONE ha trovato il suo fondamento nel bisogno di liquidità più volte manifestato dal PELLI nel corso delle conversazioni con il TASSONE (il PELLI era infatti debitore di circa 23.000 euro nei confronti di un ex dipendente). Motivazione che lo determinava a dissimulare la vendita dei terreni in favore del TASSONE ed a prestare il proprio nome per la stipula di un fittizio contratto di affitto che permettesse alla controparte di realizzare i fini illeciti perseguiti (cioè scongiurare la ablazione dei terreni da parte della Autorità Giudiziaria). Alla luce di tali risultanze, con l’odierno provvedimento, il G.I.P. del Tribunale di Palmi, su richiesta della citata Procura della Repubblica, valutate le esigenze cautelari in ordine alla propensione a delinquere degli indagati, ha disposto:
      a. l’esecuzione delle seguenti misure cautelari personali:
      1) divieto di dimora nella Provincia di Reggio Calabria, nei confronti di TASSONE Francesco; 2) obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di DE MARIA Maria Assunta e RUGNETTA Giuseppina;
      b. il sequestro preventivo del seguente patrimonio stimato in circa 10 milioni di Euro, costituito da: 1) n. 53 terreni agricoli insistenti in Cinquefrondi (RC), con un’estensione complessiva pari a circa 371 ettari; 2) impresa agricola individuale “RUGNETTA Giuseppina”, P.IVA 01624050801, con sede in San Procopio (RC), esercente l’attività di “Commercio all’ingrosso di legname, utilizzo di aree forestali, colture olivicole, costruzione di edifici”.

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