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      Beni per 217mila euro sequestrati da Gdf a commercialista e imprenditore a Lamezia

       

       

      Beni per 217mila euro sequestrati da Gdf a commercialista e imprenditore a Lamezia

      26 ott 17 Beni per oltre 217 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Lamezia Terme a Gianfranco Antonello Muraca, commercialista, e all'imprenditore Giuliano Caruso, indagati per usura. Il provvedimento è stato eseguito su disposizione del gip del tribunale lametino che ha accolto la richiesta della Procura. Secondo quanto emerso dalle indagini la vittima, un imprenditore, in una fase di grave difficoltà finanziaria della propria azienda, è stato costretto a sottoscrivere un contratto di "associazione in partecipazione" con il quale accettava l'apporto di capitali per 250 mila euro che avrebbe dovuto restituire con rate mensili del 27% annuo. L'atto, secondo i finanzieri attraverso parvenze legali, prevedeva una clausola "reddito minimo garantito" annuo di 69 mila euro per 6 anni e, al termine, la restituzione dei 250 mila euro, per un totale di 664 mila euro. Sigilli apposti a disponibilità finanziarie e quota parte di un appartamento di proprietà del commercialista. Secondo gli investigatori lo strumento giuridico dell' "associazione in partecipazione", in apparenza del tutto lecito nascondeva in realtà un prestito usurario. L'associazione in partecipazione, infatti, è un contratto di scambio con il quale, normalmente, l'associato apporta un finanziamento all'impresa e come contropartita partecipa agli utili della stessa. Nel contratto stipulato tra gli indagati e la vittima, come precisato dai finanzieri, la clausola prevalente era quella che prevedeva, a fronte del finanziamento, un "reddito minimo garantito" annuo mediante rate di 5.750 euro mensili, per un totale di 414.000. Il gip di Lamezia Terme Emma Sonni ha accolto la richiesta del pm Luigi Maffia avanzata sulla base delle indagini condotte dal Nucleo mobile del Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme disponendo il sequestro per equivalente di disponibilità finanziarie e beni mobili ed immobili dei due indagati fino alla somma di 217.000, pari a quanto la vittima era riuscita a versare fino all'intervento dei finanzieri.

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