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    E' morto Stefano Rodotà, cosentino illustre

     

    E' morto Stefano Rodotà, cosentino illustre

    23 giu 17 Si è spento a Roma Stefano Rodotà. Politico fine e difensore dei diritti dei cittadini fino allo strenuo è stato una luce costante di rifermiento per la sinistra e per tutta la politica illuminata, e non solo. Giurista, cosentino di origini ha sempre amato la terra che lo ha generato rivolgendole sempre attenzioni particolari. I cosentini ed i calabresi tutti piangono un uomo eccezionale.

    "Con Stefano Rodotà il nostro Paese perde un eccelso giurista, un punto di riferimento capace di analisi equilibrate e nel contempo lungimiranti, un uomo che ha saputo attraversare con garbo distintivo anni cruciali della società e della politica italiane. Ma la città di Cosenza, oggi, piange soprattutto un suo figlio che ha dato lustro al territorio di origine diffondendone i valori culturali più positivi e profondi". Il sindaco Mario Occhiuto, é detto in un comunicato, "esprime sentito cordoglio, a nome suo, della Giunta e dell'intera comunità, per la morte del noto costituzionalista di fama internazionale, già Parlamentare della Repubblica, che nacque proprio a Cosenza nel 1933". "Mi piace ricordare - sottolinea Occhiuto - che il professore Rodotà fu brillantissimo studente dello storico liceo classico Telesio. Per la sua città, Cosenza, ha sempre conservato ed evidenziato anche pubblicamente un amore mai affievolito dalla lontananza e che, spesso, esprimeva attraverso la passione per i colori della squadra di calcio locale. Giungano alla famiglia le condoglianze di tutti i cosentini".

    "Ci ha lasciato un grande intellettuale, un giurista fine ed autorevole, un calabrese di cui la regione può andare orgogliosa". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, facendo riferimento alla morte di Stefano Rodotà. "Ho conosciuto Stefano Rodotà giovanissimo - aggiunge Oliverio - ed ho avuto modo di apprezzarne le qualità umane e l'impegno politico per l'affermazione dei diritti e a difesa dei ceti deboli e del mondo del lavoro. Protagonista in prima linea nelle battaglie per la affermazione dei diritti civili. Il suo pensiero illuminato ha contribuito alla crescita della cultura giuridica moderna in Europa e sul piano internazionale per l'affermazione dei diritti umani. Il suo legame con la Calabria non si é mai interrotto. In ogni occasione di incontro o anche quando avevo modo di sentirlo, il suo interesse per la Calabria e per la sua Cosenza sono stati sempre vivi". "Si può affermare senza ombra retorica - dice ancora il Governatore della Calabria - che con Rodotà l'Italia perde un uomo che ha dato un grande contributo al rinnovamento del Paese ed alla affermazione di una moderna cultura delle relazioni sociali. La Calabria perde uno dei suoi figli più illustri".

    "Cordoglio, vivissimo, e condoglianze, sentite, ai familiari per la scomparsa di Stefano Rodotà". Lo afferma, in una dichiarazione, Pietro Mancini, Presidente della "Fondazione Giacomo Mancini". "Ex radicale, poi Indipendente di sinistra, eletto nelle liste PCI - aggiunge Mancini - Stefano Rodotà, ricordato da Mattarella, nei difficili anni '70 e '80, condivise, nel Parlamento e nel Paese, con il suo amico e concittadino, di Cosenza, Giacomo Mancini (1916-2002), tante, significative battaglie garantiste, sui diritti civili e per la giustizia giusta, spesso non in linea con le posizioni ufficiali del vertice comunista. La sua ascesa ai vertici delle istituzioni fu, per così dire, 'bloccata' da Giorgio Napolitano, la cui candidatura il PDS preferì alla sua, nel 1992, per la Presidenza della Camera dei Deputati. E anche nel 2013, quando 'Re Giorgio' fu rieletto al Quirinale, 'fermando' il professore calabrese, che era stato candidato per il Colle dal M5S di Beppe Grillo".

    "Con la morte di Stefano Rodotà se ne va un personaggio che mancherà molto agli italiani. Agli italiani che coltivano il senso dei diritti ma anche quello dei doveri, quelli cioè che conservano il culto della politica in tutta la sua nobiltà e grandezza.". Lo afferma, in una dichiarazione, Agazio Loiero, ex ministro e parlamentare ed ex presidente della Regione Calabria. "Rodotà - aggiunge Loiero - era una figura di calabrese dalla tempra antica, perennemente preoccupato che certi valori etici e costituzionali fossero negli ultimi tempi caduti in disuso nella gerarchia valoriale dei nostri connazionali. Quella gerarchia che a partire dal dopoguerra aveva trovato nella Costituzione la bussola insostituibile cui fare nei momenti di incertezza riferimento".

    "L'Italia piange uno dei suoi più insigni giuristi, un fine intellettuale e un convinto sostenitore delle battaglie per i diritti civili. Stefano Rodotà ha dato lustro al Paese e ha rappresentato uno spirito critico che, con il suo pensiero e il suo lavoro, ha contribuito a rendere l'Italia un Paese più libero e moderno". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto. "Rodotà, un calabrese cui questa regione ha il dovere di tributare il proprio omaggio - aggiunge - è stato un uomo di sinistra che ha sempre rifiutato le etichette e che non ha mai abdicato ai propri principi laici. Ritengo che il Consiglio regionale, nella seduta del prossimo 29 giugno, debba ricordare con sobrietà un nostro corregionale che ha saputo interpretare come pochi altri i valori della democrazia. Rodotà ha rappresentato per intere generazioni di giuristi un punto di riferimento assoluto in materia di tutela della riservatezza dei dati personali, essendo stato peraltro il primo Garante della privacy, impegnato nel difficile bilanciamento di diritti e interessi spesso confliggenti". "Stefano Rodotà - conclude Nicola Irto - è stato uomo del Diritto e dei diritti, il cui nome nel recente passato era stato proposto per la carica di Presidente della Repubblica. Mancherà alla Calabria, mancherà soprattutto all'Italia".

    "La #Calabria piange uno dei suoi figli migliori: addio, Stefano #Rodotà". Così, su Twitter, il deputato e segretario del Pd Calabria, Ernesto Magorno.

    "Ci ha lasciati Stefano Rodota', strenuo difensore delle nostre istituzioni, espressione della Calabria migliore". Lo scrive su twitter la deputata Pd Enza Bruno Bossio.

    "Si è spenta un'altra luce della Repubblica Italiana". Lo afferma, in una dichiarazione, l'ex parlamentare Costantino Fittante facendo riferimento alla morte di Stefano Rodotà. "E' stato faro nell'impegno politico e sociale - aggiunge - per l'affermazione dei valori più profondi della Costituzione. Studioso e politico di grandissime qualità. Per molti di noi è stato maestro. Ha saputo rappresentare da Deputato, in Parlamento e nel Paese, la Calabria, i lavoratori e gli intellettuali della nostra regione. Poteva rappresentare ancora una grande risorsa per la sinistra italiana e per la politica pulita, seria e innovativa". "Lo rimpiangeremo - conclude Fittante - perchè ci mancheranno i suoi insegnamenti soprattutto nei momenti difficili che attendono il Paese"

    Con Stefano Rodotà si perde un presidio, forse insostituibile, di libertà e democrazia. Ricordarne l'impegno scientifico e culturale, la sua militanza a difesa della Carta Costituzionale e per la sua concreta attuazione, ci obbliga a perseguirne i contenuti nella stessa prospettiva che ha connotato il suo pensiero e la sua iniziativa, quella della realizzazione della giustizia sociale che da sola è condizione per la salvaguardia di valori di civiltà e progresso. I compagni di Articolo UNO – MDP della Provincia di Cosenza salutano per l’ultima volta un grande cosentino genuinamente democratico e di sinistra.

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