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    Cane seviziato e ucciso. chiesto rito abbreviato. Animalisti parti civili

     

    Cane seviziato e ucciso, imputati chiedono rito abbreviato. Animalisti parti civili

    27 apr 17 Hanno chiesto il rito abbreviato i quattro giovani accusati di avere seviziato ed ucciso a Sangineto (Cosenza) un cane randagio, Angelo, e di avere postato poi il video su Facebook. Il gup del Tribunale di Paola (Cosenza) ha aggiornato l'udienza al 18 maggio per la decisione. Entro quella data il giudice deciderà anche sulle questioni preliminari, compresa la costituzione di parte civile di Enpa, l'Ente per la protezione degli animali, presente oggi in aula con l'avvocatessa Claudia Ricci, che ha sottolineato "l'estrema pericolosità sociale degli imputati". Questi ultimi, ha sostenuto il legale, secondo quanto riferito in una nota, "non solo avrebbero seviziato e barbaramente ucciso il povero animale, ma si sono pubblicamente vantati del loro gesto criminale, riprendendo il tutto con un uno smartphone e pubblicando il relativo video su Facebook. Siamo in presenza di un comportamento di inaudita crudeltà, che desta grande preoccupazione sulla personalità degli imputati, poiché trasforma in motivo di vanto la tortura e le sofferenze imposte a un altro vivente". Stamani centinaia di volontari di Animalisti Italiani e di altre associazioni hanno manifestato davanti al Tribunale di Paola. Al termine dell'udienza, è partito un corteo silenzioso diretto al Santuario di San Francesco di Paola. "In una regione in cui si sono già verificate altre sevizie a danno degli animali - ha sostenuto la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi - (il caso più recente è quello della cagnetta trascinata e data alle fiamme), è fondamentale lanciare un messaggio inequivocabile, affinché nessuno possa anche solo sperare di godere di una qualche impunità". Al processo ha chiesto di costituirsi parte civile anche l'Associazione animalisti italiani Onlus. "Siamo qui - ha sostenuto Riccardo Manca, responsabile Eventi animalisti italiani Onlus - per chiedere che venga fatta giustizia! Non permetteremo che si dimentichi questa violenza, così esecrata ed efferata, ma soprattutto pericolosa a livello sociale, in quanto spesso chi è violento con gli animali è probabile che in futuro reiteri questi gesti violenti anche con le persone". "Da tre anni - ha detto Walter Caporale, presidente dell'Associazione Animalisti Italiani Onlus - stiamo raccogliendo centinaia di migliaia di firme con la campagna 'Pene più dure per chi maltratta gli animali', con Rocco Siffredi testimonial. E' immorale e vergognoso che chi oggi in Italia tortura o uccide animali, paga una semplice sanzione amministrativa, mentre in altri stati come USA, Gran Bretagna, Francia o Germania, sarebbe tranquillamente dietro le sbarre".

    "Ho seguito la vicenda dell'uccisione del cane Angelo, massacrato da quattro ragazzi annoiati che poi compiaciuti, postarono il video sul web, sin dal primo istante. Tutti ricordiamo quelle immagini di un crudeltà inaudita che la scorsa estate hanno shockato l'Italia intera. Ho preso parte sia alle prime manifestazioni, sia seguito tutto l'iter giudiziario offrendo supporto alle associazioni tramite i miei legali". A dirlo il deputato Paolo Bernini, del Movimento 5 Stelle, che stamani è a Paola dove è in programma la prima udienza del processo ai quattro giovani. "Nell'immediatezza - ha aggiunto - ho provveduto a portare la vicenda in Parlamento perché chi governa ha l'obbligo di sapere cosa accade sul territorio e ha il dovere di modificare il quadro normativo al fine di arginare fenomeni simili: proprio in memoria di Angelo come movimento 5 stelle abbiamo depositato una proposta di legge che prevede il carcere per chi maltratta e/o uccide gli animali. E da oggi sarò anche presente alle udienze come cittadino, come Presidente di associazione animalista e come rappresentante delle istituzioni: auspichiamo che la magistratura, in questo caso, dia un segnale forte e provveda alla rieducazione dei soggetti".

    "É positivo che il processo si faccia e che alle parti offese sia data almeno la possibilità di farsi valere. Resta l'amaro in bocca perché il ricorso al rito abbreviato ridurrà la pena, già tenue in rapporto alla gravità dei fatti, documentati dagli stessi autori con un video postato su Facebook". Lo afferma - commentando la prima udienza nel tribunale di Paola per l'uccisione del cane Angelo - la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, rappresentata in aula dalla responsabile regionale dell'associazione, avv. Maria Silvia D'Alessandro, e assistita dall'avv. Claudia Ricci del Foro di Roma, che ha depositato la costituzione di parte civile. "Più si prendono in considerazione i casi concreti - prosegue - più emerge l'esigenza di punire con maggiore severità reati come l'uccisione di animali e il maltrattamento, specialmente quando sono accompagnati da crudeltà, efferatezza e compiacimento. Non solo è grave in sé l'insensibilità verso altri esseri viventi di cui danno prova gli autori di simili gesti, ma è ormai un dato scientificamente acquisito che la violenza sugli animali precede e prepara quella sugli esseri umani. Occorrono dunque pene detentive che non restino solo sulla carta, seguite da adeguati periodi di rieducazione attraverso il servizio sociale nei canili pubblici".

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