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    Procuratore De Raho "No a qualsiasi limite alle intercettazioni"

     

    Procuratore De Raho "No a qualsiasi limite alle intercettazioni"

    04 apr 17 "Le intercettazioni costituiscono attualmente l'unico strumento di acquisizione della prova, sia nella materia antimafia sia in quella dei reati contro la pubblica amministrazione. Qualunque limitazione all'uso di tale strumento, dunque, finirebbe per incidere sull'efficacia delle indagini". Lo dice il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho. "Resta aperto il problema della violazione del diritto alla riservatezza - ha aggiunto Cafiero de Raho - che può derivare dalla divulgazione delle notizie di stampa. Diritto alla privacy, diritto all'informazione e obbligo delle indagini come conseguenza dell'obbligatorietà dell'azione penale costituiscono il campo in cui operare con interventi equilibratori. La Procura della Repubblica di Reggio Calabria, come altre Procure, ha diramato ai magistrati ed alla polizia giudiziaria le regole di utilizzazione delle conversazioni o comunicazioni intercettate, escludendo la trascrizione di quelle irrilevanti o inutilizzabili per legge. É naturale che non può che essere rimessa alla valutazione del magistrato, pubblico ministero o giudice, la valutazione stessa sull'irrilevanza delle conversazioni intercettate. Alcuni esempi sull'apparente irrilevanza sono stati evidenziati dal procuratore di Roma Pignatone nel suo intervento di ieri su Repubblica. Al contempo non può esservi dubbio che a volte anche le intercettazioni fra alcuni soggetti, anche se dal contenuto 'neutro', possono contribuire a formare il contesto probatorio dimostrativo del reato per cui si procede. É quindi il caso concreto a qualificare come rilevante una conversazione che potrebbe non apparire, per il suo contenuto, tale".

    "L'informazione è un diritto costituzionalmente protetto e rappresenta un cardine dello Stato democratico. É evidente, pertanto, che nessuna limitazione può esservi, se non quando interferisce con il diritto alla riservatezza e con l'obbligo del rispetto della segretezza delle indagini". Aggiunge poi il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, commentando l'intervento su Repubblica del Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone. "Il diritto alla riservatezza - aggiunge Cafiero de Raho - cede all'interesse pubblico alla diffusione della notizia, conformemente alla giurisprudenza di legittimità ed a quella della Corte europea dei Diritti dell'uomo, che pure si è espressa ripetutamente sul tema della libertà di stampa e di informazione".

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