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      Intrusione a l'Avvenire della Calabria, reazioni e commenti

       

       

      Intrusione a l'Avvenire della Calabria, reazioni e commenti

      07 ago 17 "La rete regionale calabrese ed il coordinamento reggino di Libera, insieme a ReggioLiberaReggio, esprimono la loro sincera e corresponsabile vicinanza al vescovo, padre Giuseppe Fiorini Morosini, al direttore don Davide Imeneo e a tutti gli operatori del settimanale L'avvenire di Calabria". E' quanto si afferma in una nota di don Ennio Stamile, referente calabrese di Libera. "L'episodio, assolutamente grave, nella perversa mente dei mandanti e degli esecutori - prosegue la nota - intendeva probabilmente condizionare il costante servizio alla verità e alla giustizia, che ormai da decenni 'L'avvenire di Calabria' svolge. Siamo certi che il vile gesto non bloccherà l'azione del prezioso strumento di libera informazione e di orientamento pastorale per i numerosi lettori. Nella speranza che presto si possa fare luce sul vigliacco episodio, la rete locale e regionale di Libera è certa che il settimanale 'L'avvenire di Calabria' continuerà ad essere voce e stimolo educativo per le coscienze delle persone che desiderano lo sviluppo e la crescita di una Calabria e di un'Italia per le quali la ricerca della verità è un imperativo etico, un obbligo di coscienza, fondamento essenziale della libertà di ogni cittadino".

      I direttori editoriale e responsabile di "Lamezia Nuova", testata edita dalla Diocesi di Lamezia Terme, don Roberto Tomaino e Saveria Maria Gigliotti, insieme alla redazione, "sono accanto al direttore don Davide Imeneo ed ai colleghi dell'Avvenire di Calabria - é detto in un comunicato - che in questi giorni sono stati fatti oggetto di alcune 'attenzioni' che lasciano sgomenti perché indicativi di segnali chiari che tendono ad intimidire chi sta operando al servizio della comunità". "Il lavoro del giornalista in Calabria - si aggiunge - spesso, è difficile ed il fatto che un giornale cattolico sia entrato nel mirino di chi probabilmente non ama la stampa libera, dimostra che quando si ricerca la verità non si è immuni dagli attacchi e dalle attenzioni di chi vorrebbe che, invece, tutto continui a rimanere nascosto. Tali situazioni, specie in chi vive la professione del giornalista come una missione al servizio dei lettori e non dei potenti di turno, non fanno altro che confermare che si è nel giusto e che, soprattutto, si è realmente strumento per il raggiungimento del bene comune".

      Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, si è messo in contatto con l'arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini "per formulare la sua solidarietà ed esprimere piena vicinanza - é detto in un comunicato - rispetto a quanto appreso sui fatti accaduti, divulgati nel corso del fine settimana, alla sede dell'Avvenire di Calabria". "Esprimo la mia piena e doverosa vicinanza - ha detto il sindaco Falcomatà nel corso del colloquio con l'arcivescovo - estendendola a tutta la redazione ed ai collaboratori del periodico della diocesi reggina".

      "L'intrusione notturna nella redazione de L'Avvenire di Calabria è un fatto grave su cui è necessario fare luce al più presto. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e delle forze dell'ordine". A dirlo in una nota è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare. "La libertà di stampa - aggiunge Bianchi - è un principio irrinunciabile della nostra democrazia. Piena solidarietà, dunque, a tutta la redazione con l'invito a continuare con il proprio lavoro importante per la nostra regione"

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