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    Furbetti del cartellino, 4 arresti dei CC al Comune di Oppido, 20 obblighi di firma

     

    Furbetti del cartellino, 4 arresti dei CC al Comune di Oppido, 20 obblighi di firma

    06 lug 16 Sono dipendenti del Comune di Oppido Mamertina le persone alle quali i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno notificato misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura della Repubblica. Si tratta di 4 ordini di custodia cautelare agli arresti domiciliari e di 20 obblighi di presentazione alla pg. Gli indagati sono accusati di concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno dell'ente pubblico di appartenenza. Dalle indagini sarebbe emersa la piena responsabilità di tutti gli indagati, i quali attestavano falsamente la presenza in servizio e poi, violando i doveri inerenti alla loro qualità di dipendenti del Comune, omettevano di prestare servizio e facevano risultare fittiziamente la loro presenza in ufficio.

    --- Video Furbetti del cartellino (VIDEO)

    Assenze per fare shopping. Si allontanavano dall'ufficio, in orario di servizio, praticamente tutti i giorni, soprattutto di martedì quando si tiene il mercato settimanale: è questo il comportamento contestato dalla Procura della Repubblica di Palmi a 24 dipendenti del Comune di Oppido Mamertina, 4 dei quali sono stati arrestati e posti ai domiciliari ed altri 20 hanno avuto notificato dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria un provvedimento di obbligo a presentarsi alla pg. Un modus operandi, quello dei furbetti del cartellino di Oppido, comune agli altri casi scoperti in varie parti d'Italia. I dipendenti "infedeli", secondo l'accusa, timbravano regolarmente il badge all'ingresso - in alcuni casi uno lo faceva anche per i colleghi - e poi uscivano per sbrigare le proprie faccende. A scoprire il meccanismo fraudolento sono stati i carabinieri di Oppido che hanno avviato le indagini nel novembre scorso dopo avere notato alcuni dipendenti comunali aggirarsi per le vie cittadine in orario di ufficio. Dalle successive indagini, coordinate dalla Procura di Palmi e portate avanti con l'installazione di un sistema di videosorveglianza per monitorare la macchinetta marcatempo e gli ingressi in Municipio e servizi di osservazione e pedinamento per le vie cittadine, è emerso il comportamento fraudolento messo in atto con modalità estremamente disinvolte. E' così emerso che molti degli indagati si assentavano sistematicamente dal luogo di lavoro venendo osservati dai carabinieri nelle piazze e nelle vie adiacenti il Palazzo Comunale mentre si aggiravano per negozi, facevano la spesa al mercato, erano impegnati in attività di pulizia domestica o si intrattenevano con conoscenti ed amici. Per accertare le assenze ingiustificate i carabinieri hanno anche acquisito tutta la documentazione relativa ai dipendenti con l'elenco delle timbrature, certificati di malattia e permessi per confrontarla con le risultanze delle indagini.

    PM: Servono controlli amministrativi. "Se i controlli amministrativi funzionassero a dovere non ci sarebbe necessità della supplenza della magistratura". E' il giudizio del procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza, dopo l'inchiesta condotta dai carabinieri sui furbetti del cartellino, che ha svelato la condotta truffaldina, stando all'accusa, di 24 dipendenti del comune di Oppido Mamertino. L'inchiesta era iniziata nel novembre del 2015, quando alcune segnalazioni rese ai carabinieri avevano indotto gli uomini dell'Arma ad effettuare i primi controlli. Era emerso che molti dipendenti, dopo avere affisso il cartello "torno subito" allo sportello del loro ufficio, si recavano invece a fare la spesa al locale mercatino rionale. "Da qui - ha detto il ten.col. Vincenzo Franzese, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Reggio - il rapporto alla Procura di Palmi che ha dato corso alla installazione di strumenti elettronici di controllo delle entrate e delle uscite della sede comunale e sulla macchinetta dei badge. Oltre a ciò i colleghi della stazione di Oppido Mamertino ponevano in atto pedinamenti e ulteriori controlli fisici dei sospettati fino a raccogliere elementi di prova della loro condotta poco rispettosa della legge". "Credo di potere affermare - ha sottolineato ancora Sferlazza - che le indagini sono quasi concluse talché avvieremo l'iniziativa penale entro tempi brevissimi. Gli atteggiamenti riscontrati rappresentano forme evidentissime di offesa all'onorabilità delle istituzioni ed alla Costituzione. Una situazione che denota caduta dell'interesse verso l'etica pubblica e frutto di scambi reciproci, un messaggio che veicola un'immagine inidonea ed inefficiente della Pubblica amministrazione e che favorisce culturalmente la premessa di fenomeni di ben più vasta pericolosità di cui questa terra non è immune".

    Codacons: se illeciti risarciscano danni. "Se saranno accertati gli illeciti ipotizzati dalla Procura di Palmi, i furbetti del cartellino dovranno risarcire i cittadini per i danni loro arrecati". E' quanto si afferma in una nota del Codacons che interviene sul caso dei 24 dipendenti comunali di Oppido Mamertina coinvolti nell'inchiesta per assenteismo sul lavoro. "Si tratta di reati che, se confermati - afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - avrebbero ripercussioni dirette per gli utenti. Il danno per i cittadini è duplice: da un lato i servizi resi dagli enti pubblici dove lavoravano i 24 dipendenti hanno subito un peggioramento a causa dell'assenza ingiustificata dei lavoratori dagli uffici, dall'altro vi è uno spreco di soldi pubblici, in quanto i dipendenti infedeli percepiscono stipendi senza lavorare". "Per tale motivo il Codacons, che si costituirà parte offesa nel procedimento - riporta ancora la nota - chiede il licenziamento immediato dei 'furbetti del cartellino' e l'avvio di azioni di recupero delle retribuzioni percepite negli anni dai dipendenti disonesti, soldi che dovranno rientrare nelle disponibilità della collettività".

    L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, trae origine da un’attività di controllo iniziata nel mese di novembre del 2015, allorquando militari della Stazione di Oppido Mamertina rilevavano che alcuni dipendenti di quel Comune, nella fascia oraria in cui avrebbero dovuto trovarsi in servizio, si allontanavano dal luogo di lavoro e venivano notati in diverse zone della cittadina. Tale assunto trovava conferma nei successivi servizi perlustrativi del territorio operati dai Carabinieri della locale Stazione che avvaloravano l’esistenza di un allarmante fenomeno di assenteismo, che si manifestava in maniera più accentuata in particolare nella giornata del martedì allorquando si tiene il mercato settimanale. Tali primi risultati venivano refertati alla Procura, sotto il cui coordinamento, si proseguiva l’attività d’indagine anche con l’ausilio di attività tecniche. In particolare, per meglio documentare il fenomeno, veniva installato un sistema di videosorveglianza che permetteva di monitorare la macchinetta marcatempo e gli ingressi del Palazzo Comunale. Le videoriprese, protrattesi per un arco temporale ritenuto idoneo a dimostrare la reiterazione delle condotte delittuose – circa tre mesi – hanno consentito di individuare e ricostruire un fenomeno di malcostume messo in atto con modalità estremamente disinvolte, prescelte dagli indagati per poter eludere l’adempimento dei doveri nascenti dal rapporto di lavoro dipendente della detta Amministrazione, concretizzatosi nell’utilizzo improprio da parte di alcuni dipendenti comunali dei badge per il rilevamento delle presenze lavorative, con conseguente danno per l’amministrazione di appartenenza e relative violazioni di carattere penale e nell’allontanamento volontario da parte degli stessi dipendenti dagli uffici comunali - ed in genere dal luogo di lavoro - senza che tali assenze venissero attestate dalla timbratura del badge, da un permesso o da autorizzazioni dei dirigenti comunali. L’attività investigativa ha, quindi, consentito di verificare come molti degli indagati si assentassero sistematicamente dal luogo di lavoro, attestandone (o alcuni, più gravemente, facendone da altri attestare), per il tramite della timbratura del cartellino segna tempo, la loro presenza all’interno dello stesso, da cui in verità si allontanavano senza regolare permesso, così facendo risultare integralmente osservato l’orario di lavoro quotidiano che in realtà non lo era mai, e conseguentemente percependo indebitamente un ingiusto profitto consistente nella ordinaria retribuzione per l’intero orario lavorativo. I Carabinieri hanno così potuto documentare ogni movimento, spostamenti, entrate, uscite dei dipendenti comunali e, con appositi servizi di osservazione e pedinamento, monitorare le attività svolte durante l’orario di servizio al di fuori dell’ufficio. Ebbene, nel corso di tali controlli effettuati nei pressi degli uffici comunali e per le vie di Oppido Mamertina i Carabinieri hanno documentato in primo luogo la presenza, in orari di lavoro, nelle piazze e nelle vie adiacenti i detti uffici, di numerosi dipendenti comprovando in tal modo ictu oculi l’allontanamento pressoché quotidiano dagli uffici di dipendenti che, senza far risultare l’assenza attraverso marcatura dei cartellini, si aggiravano per negozi, facevano la spesa al mercato, erano impegnati in attività di pulizia domestica o si intrattenevano con conoscenti ed amici per le piazze e strade cittadine. Da ultimo, si acquisiva tutta la documentazione relativa ai dipendenti comunali, elenco delle timbrature, fogli firma, certificati di malattia, permessi ed ogni altro documento utile a verificare la posizione lavorativa di ogni singolo dipendente, confrontandola con le risultanze investigative acquisite.

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