Al Santuario di Paola il Giubileo regionale dei giornalisti calabresi - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Al Santuario di Paola il Giubileo regionale dei giornalisti calabresi

24 gen 16 Si è svolta nel Santuario di San Francesco di Paola il giubileo regionale dei giornalisti. L'evento, nel giorno della festa di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti, degli scrittori, degli operatori della comunicazione sociale e del Terz'Ordine dei Minimi di San Francesco da Paola, è stato promosso dalla Commissione Regionale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale, in collaborazione con l'Ordine Regionale dei Giornalisti della Calabria, con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, con il Sindacato dei Giornalisti della Calabria, con l'Unione Cattolica Stampa Italiana e con la Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici (sez. Calabria). La cerimonia, presieduta dal vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino, in sostituzione di mons. Renzo, ha visto il passaggio dalla Porta Santa e poi la celebrazione della messa. "In questo 2016, anno giubilare, per la cinquantesima Giornata Mondiale per le Comunicazioni sociali, il Santo Padre - ha detto mons. Savino - ha intitolato il suo messaggio 'Comunione e misericordia: un incontro fecondo', richiamando l'attenzione degli operatori della comunicazione sociale sulla fecondità che nasce soltanto quando la comunione interseca la Misericordia. Sappiamo tutti che l'informazione-comunicazione è un bene primario per le singole persone e per l'intera società. E' necessario pertanto che la comunicazione sociale non sia considerata solo in termini economici o di potere, ma resti e si sviluppi nel quadro dei beni di primaria importanza per il futuro dell'umanità. Mai come oggi la professione giornalistica ha bisogno di riscoprire una forte impronta etica". "Siamo così immersi - ha proseguito mons. Savino - in un mondo inflazionato di "notizie" in cui la responsabilità non è più la regola. Ma occorre fermarsi e chiedersi se, oggi, un giornalista possa esimersi dal fare una scelta a favore della legalità. Giustizia e verità, competenza e responsabilità, legalità e libertà, sono alcune delle parole guida di cui oggi un giornalista non dovrebbe fare a meno, nell'interesse supremo di informare a servizio del bene comune". "Nasce da qui - ha concluso - una forte esigenza per un'autentica cultura del dialogo e in questo grande è la responsabilità del giornalismo. Ecco dunque, l'augurio più sincero che vi facciate strumento di incontro fecondo tra comunicazione e misericordia". Il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, ha detto: "mi chiedo quanto possa collegarsi la misericordia al nostro lavoro, percepito come fatto da gente senza cuore. Intingere la penna nel cuore non sempre è possibile, ma a volte è più semplice di quanto si pensi. L'uomo è l'unico essere vivente che può essere misericordioso. Dovremmo ricordarci che un gesto di misericordia fa perdonare tante malefatte. Il nostro lavoro va fatto con la ricerca possibile di verità, evitando che si colleghi a interessi particolari". Il segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e presidente regionale dell'Unione Cattolica Stampa Italiana, Carlo Parisi, ha evidenziato che "la misericordia ci deve prendere in tutti i momenti del nostro lavoro. È semplice partecipare a questi momenti e poi non difendere i giornalisti da editori pirati. Misericordia dev'essere fare fronte comune. Mi permetto di ringraziare un solo collega: Michele Albanese, costretto a vivere sotto scorta, che si batte contro la sopraffazione. La crisi delle aziende editoriali e la riforma degli ammortizzatori sociali per i giornalisti. Abbiamo bisogno di scatto di solidarietà se vogliamo tutelare la professione che rischia di scomparire per la litigiosità esistente tra gli istituti di categoria".