Un ponte per Carlo, l'ingegnere calabrese aggredito in Argentina ha bisogno di tutti noi - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Un ponte per Carlo, l'ingegnere calabrese aggredito in Argentina ha bisogno di tutti noi

02 gen 16 Dopo il video-messaggio di Javier Zanetti (ex capitano ed attuale vicepresidente dell’Inter) arriva anche il supporto del rocker Piero Pelù e dei Litfiba. La band fiorentina, infatti, ha deciso di lanciare un forte appello pubblico dal palco del capodanno cosentino, davanti a circa 70mila persone. Un segnale importante, sostenuto dalla richiesta e dalla segnalazione del Coordinamento di Libera Cosenza nell’incontro pre-concerto svoltosi in Municipio, volto a sbloccare e risolvere il “caso Carlo Iannuzzi” (caso che continua ad assumere sempre più una connotazione di rilevanza nazionale ed internazionale). Carlo è un giovane 29enne calabrese, residente a Roccella Jonica, che nella notte del 27 novembre scorso è stato vittima a Buenos Aires di un tentato omicidio a scopo rapina, un evento delittuoso di cui non esiste ancora oggi un’adeguata ricostruzione dei fatti. Carlo Iannuzzi, ingegnere informatico, laureato all'Unical e conosciuto da tanti amici che vivono a Cosenza, vive e lavora in Argentina dal marzo 2015 ma dopo l’aggressione, avendo riportato un forte trauma cranico, versa in stato di malattia all’Hospital italiano di Buenos Aires, ovvero in una clinica privata perché l’ospedale statale in cui è stato inizialmente ricoverato si è dimostrato inadeguato per affrontare l’emergenza. Ed è stato il Consolato Italiano a suggerire il trasferimento che è avvenuto previo consenso della famiglia. Attualmente Carlo si trova a dover rendere ai medici circa 50mila euro; i costi sono però destinati ad aumentare, tenuto conto del fatto che il processo di recupero del complesso della facoltà cognitive e senso-motorie si preannuncia lungo e faticoso (si parla di oltre un anno). Ad un mese dai fatti di Buenos Aires, con la notizia che ormai circola sui media nazionali italiani e argentini, il Comitato “El Puente per Carlo” (nato a Roccella in seguito ai fatti ed alle tante questioni che interessano il “caso”) ha interpellato pubblicamente e formalmente, sostenendo in tal senso anche la famiglia Iannuzzi, il Ministero degli Esteri ed il Ministero della Salute e, nelle scorse settimane, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria ed il governatore regionale On. Mario Oliverio. A tutti è stato chiesto di prendere posizione su un evento del tutto grave ed eccezionale al fine di attivare le dovute procedure in grado di produrre atti amministrativi risolutivi a tutela e difesa del diritto alla salute e alla cura del cittadino italiano-calabrese Carlo Iannuzzi. Il Comitato “El Puente per Carlo” ha, da parte sua, inviato una relazione documentata al presidente del consiglio regionale, Nicola Irto, ed al governatore regionale Mario Oliverio. A quest’ultimo è stato, inoltre, chiesto un incontro formale presso la sede della Cittadella regionale. Ad oggi, tuttavia, non è stato possibile registrare nessuna risposta significativa da parte degli organi regionali e nazionali dello Stato, nonostante le interpellanze formali e pubbliche del Comitato e di diversi deputati parlamentari italiani ed europei. Il caso Iannuzzi sta registrando forse una falla di sistema, un vuoto normativo. Si tratta di una situazione assurda e paradossale, per cui il Comitato “El Puente per Carlo” (raggiungibile alla seguente pagina FB: https://www.facebook.com/ElPuentePerCarlo/?ref=hl) ha deciso di avviare una sacrosanta battaglia di principio e di diritto, lanciando allo stesso tempo una campagna di raccolta fondi a sostegno della causa con iniziative-benefit in programma in tutta Italia.