NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Tenta violenza a migrante, arrestato operatore coop Sprar a Condofuri

     

    Tenta violenza a migrante, arrestato operatore coop Sprar a Condofuri

    15 apr 16 Un operatore di 49 anni, in servizio per conto di una cooperativa che lavora in un progetto Sprar di assistenza ai migranti, è stato arrestato a Condofuri e posto ai domiciliari dai carabinieri con l'accusa di tentata violenza sessuale, tentata concussione e violenza privata nei confronti di alcune giovani ospiti del progetto. L'arresto è stato fatto dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo su disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Le indagini dei militari sono partite dalla denuncia delle giovani vittime e riguarderebbero fatti verificatisi nei mesi di febbraio e marzo scorsi.

    Il sesso per avere status rifugiato. Aveva il dovere di tutelarle, assisterle, seguirle nella loro nuova esperienza di rifugiate in Italia; invece, l'uomo, arrestato stamane dai carabinieri a Condofuri per tentata violenza sessuale, concussione e violenza privata, avrebbe approfittato della sua posizione di coordinatore del Centro accoglienza per i rifugiati del progetto Sprar di Condofuri, per tentare di estorcere prestazioni sessuali a due giovanissime rifugiate nigeriane di 22 e 23 anni promettendo loro di agevolarle nell'ottenimento dello "status" di rifugiate. I particolari dell'indagine dei carabinieri, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, che ha portato all'arresto ai domiciliari del cinquantenne sono stati illustrati in una conferenza stampa, dal comandante provinciale dell'Arma, colonnello Lorenzo Falferi, e dal Procuratore aggiunto, Gerardo Dominijanni. L'uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, da novembre scorso avrebbe sottoposto le due donne a ricatto negando loro indumenti e quant'altro, di loro diritto, e facendo credere che il rilascio dello "status" di rifugiato lo avrebbero ottenuto solo dopo essersi concesse sessualmente. Dopo aver registrato alcune conversazioni inequivocabili con l'uomo, le due donne hanno denunciato tutto ai carabinieri. "E' una vicenda abbastanza scabrosa - ha detto il procuratore aggiunto Dominijanni - che nasce dalla coraggiosa denuncia di queste due persone rifugiate. La persona indagata ha approfittato dello stato psicologico di queste due ragazze, che avevano e hanno chiesto lo 'status' di rifugiato, qui in Italia. Ricattate e minacciate proprio da un operatore che avrebbe dovuto tutelarle ed assisterle".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità
Guarda il TG TEN


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore