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    False fatture per 2 mln in Emilia, tra arrestati 2 cutresi

     

     

    False fatture per 2 mln in Emilia, tra arrestati 2 cutresi

    20 ott 15 La Polizia di Stato di Reggio Emilia ha eseguito cinque provvedimenti restrittivi nei confronti di appartenenti ad un'associazione a delinquere finalizzata a reati finanziari. L'operazione 'House of cards', coordinata dalla Procura della Repubblica reggiana, è l'epilogo di un'inchiesta condotta nei confronti di un gruppo di persone dedite all'emissione di false fatturazioni per operazioni commerciali inesistenti, per 1.883.777,33 euro, finalizzate all'evasione delle imposte e alla conseguente illecita fruizione di crediti fiscali. Coinvolto nel giro di fatture anche un commercialista che, consapevolmente, offriva la propria competenza professionale per garantire un'apparenza di legalità alla società. Tra i destinatari dei provvedimenti un 58enne e un 47enne originari di Cutro (Crotone), già indagati e destinatari di misure cautelari in carcere nell'ambito della recente operazione 'Aemilia' condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Emilia-Romagna. Associazione a delinquere finalizzata all'emissione per operazioni inesistenti, fatturazioni false, estorsione e usura: sono i reati contestati - a vario titolo - alle sei persone (una ricercata) destinatarie dell'ordinanza di misura cautelare eseguite dalla squadra Mobile della questura di Reggio Emilia. Si tratta di Salvatore Cappa, 47 anni residente nel Veronese, ora detenuto per altra causa, agli arresti domiciliari; Marco Carretto, 32 anni, agli arresti domiciliari; Giovanni Macario, 29 anni, destinatario dell'obbligo di firma; il commercialista Giuseppe Nardo, 51 anni, con l'obbligo di firma; Eugenio Sergio, 58 anni, agli arresti domiciliari, tutti residenti in provincia di Reggio Emilia. Quest'ultimo e Salvatore Cappa sono già finiti nelle carte dell'operazione 'Aemilia', accusati di far parte dell'associazione mafiosa Grande Aracri. Le indagini hanno preso avvio da una denuncia di un'attività di estorsione e usura commessa nei confronti di un giovane da parte di Eugenio Sergio. "Se non mi porti i soldi, ti sparo in bocca", sono le minacce di Sergio - secondo le indagini - nei confronti del giovane per intimarlo a restituire i soldi. A fronte di un prestito iniziale di 7.000 euro, Sergio si faceva rimborsare dopo quattro giorni la somma di 7.700 euro con un tasso di 912% e, successivamente, a fronte di altro prestito di 7.000 euro, richiedeva la restituzione dopo 6 mesi di 16.000 euro, con un tasso usurario pari al 298%. Le indagini, inoltre, hanno consentito di individuare una società "cartiera", la "Full Trade", utilizzata al solo scopo di emettere, in via continuata e sistematica, fatture relative ad operazioni inesistenti. Un giro di affari enorme se si considera che in un anno gli indagati avevano emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre 1,8 milioni di euro, di cui 1,5 milioni rappresentava l'imponibile e 300 mila euro l'Iva. La cartiera era formalmente intestata a Carretti ma, di fatto, diretta da Giovanni Macario, Salvatore Cappa e un terzo destinatario di misura cautelare, attualmente ricercato. Coinvolto nel giro di false fatture, secondo le indagini, anche il commercialista Giuseppe Nardo che consapevolmente, secondo gli investigatori, offriva la propria competenza professionale per garantire un'apparenza di legalità alla società cartiera.

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