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    Ordinazione episcopale per Mons. Savino Vescovo di Cassano

     

    Ordinazione episcopale per Mons. Savino Vescovo di Cassano

    02 mag 15 Nel Santuario dei Santi Medici di Bitonto si è svolta l'ordinazione episcopale di mons. Francesco Savino, vescovo eletto di Cassano allo Ionio. La cerimonia è stata presieduta dall'arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto monsignor Francesco Cacucci, consacranti il segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino, vescovo emerito di Cassano allo Ionio e predecessore di don Ciccio, e monsignor Gastone Simone, vescovo emerito di Prato. Mons. Savino sostituirà mons. Nunzio Galantino che, per volere di Papa Francesco, ha lasciato la diocesi di Cassano allo Ionio per dedicarsi interamente al suo incarico di segretario della Cei.

    Ora tutto è diverso. "Ora tutto è diverso. Vorrei ringraziare tutti senza tralasciare nessuno. E mi rivolgo, innanzitutto, a colui che è il senso della mia vita: al mio amato Gesù". Lo ha detto mons. Francesco Savino nel corso del suo intervento di ringraziamento durante la cerimonia per l'ordinazione episcopale. "Molti amici presbiteri e laici - ha aggiunto - mi hanno sostenuto nella preparazione teologica fino al momento della consacrazione sacerdotale. Sapevo che stavo facendo una scelta difficoltosa, ma non potevo prevedere il mio smarrimento, la "paura", che avrei provato dicendo "lo voglio!". Allora lo dicevo con l'entusiasmo giovanile e l'energia che ti fa contare anche sulle tue forze. Oggi, l'ho ripetuto tante volte, ed ogni volta mi tremavano le gambe. E oggi rinnovo in modo speciale le mie nozze con la Sposa, la mia Chiesa. Ho ricevuto l'anello dal mio Vescovo, Franco Cacucci, un padre, un fratello per me. Ti ringrazio don Franco. La consacrazione al ministero episcopale mi unisce a tutti i Vescovi qui presenti e non solo, che ringrazio per la loro vicinanza e per l'amicizia che condivido con molti. Mi conforta la presenza tra noi di Sua Eminenza il Cardinale Salvatore De Giorgi, che ringrazio. Egli rende ancora più visibile il legame di comunione tra il popolo cristiano e il Vescovo di Roma, Papa Francesco". "Il mio grazie - ha proseguito - particolare a don Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana e a don Gastone Simoni, Vescovo emerito di Prato, ai Vescovi consacranti, per avermi sostenuto manifestandomi grande paternità spirituale. La mia gratitudine in questo momento è rivolta anche a tre Vescovi che sono in cielo e che hanno aiutato la mia crescita, Mons. Aurelio Marena, Padre Mariano Magrassi e Mons. Luciano Bux. Ora il servizio si fa più ampio, diverso, ma sempre servizio, servizio alla Diocesi di Cassano all'Jonio. La Chiesa, mia Sposa, ha tante rughe, tante ferite, ma è bella. È com'era mia madre: stanca nelle membra ma brillante d'amore!. Grazie, madre Chiesa per la fedeltà al tuo fondatore, a Gesù Cristo, il Risorto, e per la tenerezza che hai saputo esprimere per gli uomini e le donne che gemono, come la creazione, in attesa del ritorno di nostro Signore. Tanti sono poveri, da sempre, o di recente impoveriti e ci interpellano, ci richiamano a scelte più coraggiose di decentramento da noi stessi e dalle nostre comodità. Ci invitano, ci costringono ad una revisione sulla distribuzione delle risorse, su un nuovo modo di intendere il rapporto con la terra e i suoi frutti, sulle conseguenze disastrose di una globalizzazione finanziaria che ha globalizzato il male dell'indifferenza e dell'egoismo". Mons. Savino ha evidenziato che "con i poveri, non per loro, ma con loro, possiamo disegnare orizzonti di cambiamento. I poveri mi hanno evangelizzato ed io li ringrazio. Dico il mio grazie a Ciro, malato di AIDS: mi ha regalato un'amicizia particolare, ricca di frammenti di speranza, anche se sentiva imminente la fine della sua esistenza. A Francesco che, emerso dalla torbida periferia della capitale, ritornò a Bitonto per disintossicarsi e per regalare a me e alla Comunità quanto aveva scoperto in sé come ricchezza da condividere in solidarietà. Grazie a te, Francesca, che negli ultimi respiri, che ti ha consentito la malattia inesorabile, mi hai affidato la piccola Ruth che avevi adottato con il tuo sposo Michele. La bambina è cresciuta inchiodandomi con le sue domande sul perché del dolore, lei che aveva appena trovato una mamma per vederla andare via divorata dal male. Le sue calde lacrime asciugate dalle mani del papà e da quelle amiche di parenti che l'aiutano a crescere, mi hanno insegnato che la vita è rigenerata dall'amore e che tutte le lacrime innocenti sono il sangue versato di Cristo che ci salva dai nostri orrori". "Ai Vescovi calabri - ha concluso - dico grazie per l'accoglienza mostratami e per la loro presenza. Alla Comunità di Cassano all'Jonio, all'Amministratore diocesano Mons. Francesco Di Chiara, ai sacerdoti, ai tanti laici intervenuti, il mio grazie di cuore con l'invito a pazientare ancora qualche settimana per il mio ingresso in Diocesi. Mi sento grato a Bitonto, la città in cui sono nato e ho sempre vissuto. Custodirò il ricordo! Grazie, grazie, grazie a Dio che mi ha fatto vivere la responsabilità di parroco in questa Comunità del Santuario dei Santi Medici. È stata una bella avventura: l'avventura dello Spirito che costituisce la mia identità di uomo e di credente. Questa comunità è la mia vita, la mia storia! Chiedo ora a tutti di pregare per me e con me"

    Il pensiero va alle vittime in Nepal. "Il mio cuore triste e preoccupato va alle vittime del terremoto in Nepal, ai tanti cristiani perseguitati nel mondo, al Mediterraneo nelle cui acque sarà difficile bagnarsi perché ormai diventato un cimitero liquido di uomini e di donne che fuggono per la fame e la guerra". Lo ha detto il vescovo eletto di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, nel suo messaggio di ringraziamento per l'ordinazione episcopale svoltasi nel Santuario dei Santi Medici di Bitonto (Bari). "Tanti - ha aggiunto - sono poveri, da sempre, o di recente impoveriti e ci interpellano, ci richiamano a scelte più coraggiose di decentramento da noi stessi e dalle nostre comodità. Ci invitano, ci costringono ad una revisione sulla distribuzione delle risorse, su un nuovo modo di intendere il rapporto con la terra e i suoi frutti, sulle conseguenze disastrose di una globalizzazione finanziaria che ha globalizzato il male dell'indifferenza e dell'egoismo".

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