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    A Paola la Festa di San Francesco con Oliverio che accende la lampada votiva

     

    A Paola la Festa di San Francesco con Oliverio che accende la lampada votiva

    02 mag 15 E' stata celebrata oggi, nel Santuario di Paola, la festa del 2 maggio in onore di San Francesco, protettore dei calabresi, con l'offerta dell'olio da parte dei sindaci dei comuni di Francica (Vibo Valentia), Borgia (Catanzaro) e Longobardi (Cosenza). Il presidente della Regione Mario Oliverio ha poi acceso la lampada votiva. Un gesto che venne fatto la prima volta durante la seconda Guerra Mondiale dalla gente di Calabria per ottenere la potente intercessione di San Francesco. Terminato il conflitto, si constatò che la Calabria non aveva subito gravi danni e come segno di gratitudine al Santo venne donata una lampada come ringraziamento e infinita devozione. "La nostra - ha detto Oliverio a margine della cerimonia - è una regione difficile ma che può uscire da questa situazione, e ancor di più se facciamo riferimento alla figura di San Francesco. Un grande calabrese che ha assunto le difficoltà degli ultimi, la sofferenza e la povertà come elementi a cui guardare. Abbiamo tanti problemi, ma è da qui che dobbiamo ripartire per costruire una prospettiva diversa, assumendo l'insegnamento di San Francesco di Paola come un dato certo a cui fare riferimento sul piano religioso, ma anche sul piano della coerenza e dell'agire quotidiano, perché abbiamo bisogno di una svolta radicale, seguendo proprio gli insegnanti del nostro patrono". In chiesa presenti molti sindaci, migliaia di fedeli e una rappresentanza di devoti a San Francesco provenienti dalla Francia.

    Il discorso di Oliverio. “ E’ con sentimenti di commozione ed orgoglio insieme- ha detto il presidente Oliverio nel suo indirizzo di saluto durante la cerimonia- che vivo oggi la mia presenza in questo luogo sacro e di fede - testimone di uno straordinario passaggio terreno di un Santo venerato in tutto il mondo, meta incessante di pellegrini che giungono da ogni dove, mantenuto con passione e cura dai Padri Minimi- avendo l’onore di rinnovare un atto di altissimo significato come è quello dell’accensione della Lampada votiva, rappresentando tutti i calabresi. Un gesto che come fiamma sempre alimentata, replica nel tempo, vivifica e rafforza la devozione a San Francesco di Paola cui la Calabria, i calabresi tutti, sono affidati e si affidano. Ancora una volta è oggi una giornata straordinaria per la quale il ringraziamento va a tutto l’Ordine dei Minimi, al Correttore Generale Padre Francesco Marinelli, al Correttore Provinciale Padre Gregorio Colatorti, Un saluto, a tutte le autorità presenti, ai sindaci di Borgia, Francica, Longobardi, comunità chiamate all’offerta dell’olio, al sindaco di Paola, a tutti coloro i quali partecipano a questa solenne cerimonia.”

    Il Santo degli ultimi e della carità.“ San Francesco di Paola- ha ricordato - ha vissuto praticando ed indicando la vicinanza ai poveri, agli ultimi, con la grande forza, la spinta prorompente della semplicità. Animato da coraggio, protagonista anche controcorrente del suo tempo, ha diffuso il suo messaggio sotto l’insegna della Carità, che, principalmente, è amore verso l’altro. Messaggio attuale, segno del quali ancora oggi si coglie la portata e che rimane come insegnamento. San Francesco ha mostrato agli uomini vie ancora oggi praticate e da percorrere. San Francesco, innovatore nel suo tempo, è per noi esempio, l’esempio di un grande calabrese.” “Abbiamo da pochi mesi la responsabilità di guidare la Calabria- ha ripreso Oliverio-, in un momento storico caratterizzato da crisi e difficoltà spesso inedite, e nel quale abbiamo ereditato fardelli pesanti. Abbiamo quindi la responsabilità e il dovere di guidare questa terra nel domani, verso il futuro, cercando di porre le condizioni perché esso, per i calabresi- le donne, gli uomini, i giovani, i bambini che si affacciano alla vita- sia più che possibile certo, stabile, in fiducia. Questo il nostro intento, e per raggiugerlo, per costruirlo, giorno dopo giorno, crediamo fermamente che ci sia una sola via: quella della rottura con le condizioni che il passato ha posto, di una svolta, di una inversione di tendenza. Cambiare strada, rotta, prospettiva e meta. Il compito non è facile. La via è in salita, come ogni nuovo cammino, che, soprattutto all’inizio, è irto rispetto a quello consueto che si decide di lasciare. Ma abbiamo una bussola a guidarci: l’interesse dei calabresi. Convinti di alcune cose su tutte le altre: occorre adesso partecipazione e confronto. Parole che ho scritto presentandomi ai calabresi e sulle quali ho ottenuto fiducia.”

    Calabria bene comune. “ Ho avuto modo di dirlo negli scorsi mesi- ha affermato ancora il presidente della Regione-, incontrando centinaia di uomini, donne, ragazzi, tante ansie, problemi, incertezze, assilli, a volte drammi: la Calabria è il nostro bene comune e per questo stiamo lavorando e lavoreremo, senza risparmiarci, chiamando ad un costante confronto tutte le forze economiche, sociali, della cultura, del volontariato, della Chiesa. Con le energie migliori, e sono tantissime, che questa terra esprime desideriamo costruire solide alleanze, laddove la parola ha il significato di unione. In un cammino che vogliamo sia comune, puntiamo alla crescita, allo sviluppo, a migliori servizi, a sostenere il lavoro, alla cura del nostra meravigliosa natura, alla difesa dei diritti dei più deboli. E tra i più deboli ci sono sicuramente i meno abbienti, chi è in povertà, chi la rasenta o la rischia, grande ed inattesa emergenza dei nostri ultimi anni che vogliamo e dobbiamo affrontare con un piano di contrasto. Tra i più deboli sono le persone disabili che devono vedere riconosciuti il diritto all’educazione, al lavoro, allo sport, al gioco, alla mobilità, alla casa. Tra i più deboli sono i malati, ai quali deve essere garantito il diritto alla cura o al recupero della salute.

    Puntiamo a una nuova Calabria. "E poi c’è chi arriva da lontano, lontano – da casa, dagli affetti, dal suo mondo- spesso muore. I migranti, un dramma a cui non si può guardare con indifferenza, che non può essere lasciato alle sole terre di approdo, affrontato in maniera congiunta, anche con l’Europa, come ho avuto modo di dire anche nel corso della recente visita in Calabria della Commissaria Cretu. Il nostro cammino muove dalla cultura della legalità, dall’opposizione alle mafie, al malaffare. Puntiamo ad affermare una nuova immagine della nostra terra, come è stato fatto anche ieri aprendo la nostra partecipazione all’Expo di Milano, superando quella negativa, per conto dei calabresi onesti. Imboccata questa strada c’è ancora tanto da fare. Non ci spaventa l’impegno, non ci abbandona la speranza che sentiamo forte nel cuore che le cose si possono cambiare, migliorare. Ed è più facile, più rapido, quando si è insieme. E’ un appello al confronto che voglio fare oggi, in questa alta occasione che mi consente anche di inviare un particolare pensiero ai nostri emigrati, alle numerose comunità all’estero che condividono la grande devozione al Santo di tutto il mondo. Comunità che devono essere per noi orgoglio e risorsa, per le tante affermazioni, in tutti campi, che di generazione in generazione hanno saputo raggiungere.”

    Sosterremo VI Centenario Santo. Parlando infine del prossimo VI° centenario della nascita di San Francesco, prima di rivolgere a tutti i calabresi “ l’auspicio di vivere un tempo quanto più possibile sereno, aperto alle vie della speranza e della concordia, così come San Francesco di Paola, ieri come oggi, indica, insegna e spinge nell’impegno”, il presidente Oliverio, che nel corso del suo intervento ha ricordato anche San Nicola da Longobardi, ha indicato :” c’è una legge; sosterremo questo appuntamento con iniziative che concerteremo insieme, per valorizzare come merita la figura di San Francesco e cogliendo l’avvenimento anche come opportunità di crescita per questa regione.”

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