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    Consiglio regionale riunito per eleggere Presidente, è Nicola Irto

     

    Consiglio regionale riunito per eleggere Presidente, è Nicola Irto

    28 lug 15 Sono iniziati a Reggio i lavori del Consiglio regionale. All'ordine del giorno la presa d'atto delle dimissioni del presidente Antonio Scalzo, a seguito del suo coinvolgimento nell'inchiesta "Rimborsopoli" della Procura della Repubblica di Reggo Calabria. Seguirà, subito dopo, l'elezione del nuovo massimo esponente dell'Assemblea. Secondo il regolamento del Consiglio, l'elezione del presidente del Consiglio regionale prevede, nelle prime due votazioni, una maggioranza qualificata dei 2/3. In aula per la prima volta sono presenti, i nuovi assessori regionali nominati dal presidente della Giunta, Mario Oliverio a seguito dell'azzeramento dell'esecutivo. Nell'ufficializzare le due dimissioni il presidente uscente Antonio Scalzo è intervenuto per spiegare le motivazioni della sua decisione gesto e per fare un bilancio dell'attività alla guida della massima Assemblea elettiva calabrese. Nella riunione prima del Consiglio il centrosinistra è convenuto sulla nomina del renziano Nicola Irto.

    Irto eletto presidente. Nicola Irto, del Pd, è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Calabria. Irto è stato eletto alla prima votazione con 23 voti sui 21 richiesti. Il nuovo presidente subentra ad Antonio Scalzo, eletto lo scorso 7 gennaio, che si è dimesso dopo il suo coinvolgimento nell'inchiesta, denominata "Rimborsopoli", sull'utilizzo dei fondi dei gruppi regionali condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Al voto che ha portato all'elezione di Irto hanno partecipato tutti i 31 consiglieri eletti. Sette sono state le schede bianche e una nulla. A favore di Irto, che ha 33 anni ed è laureato in architettura, oltre ai consiglieri del centrosinistra si sono espressi anche i tre eletti di Ncd. Irto è stato consigliere comunale a Reggio Calabria ed ha ricoperto la carica di vice segretario regionale del Pd. Nicola Irto è stato eletto consigliere regionale nella circoscrizione sud per il Partito Democratico con 12.025 preferenze. E' alla prima legislatura e ha ricoperto, fino ad oggi, il ruolo di presidente della IV Commissione consiliare "Assetto, Utilizzazione del territorio e Protezione dell'ambiente". Nato a Reggio Calabria il 5 gennaio del 1982, conseguita la maturità scientifica, si iscrive alla Facoltà di Architettura dell'Università Mediterranea dove viene eletto al consiglio di Facoltà nel settembre 2002 e nel marzo 2004 viene eletto unico rappresentante degli studenti in Senato Accademico. Conseguito il titolo di studio nel 2006 si dedica all'attività di ricerca scientifica e nel 2008 diventa dottorando di ricerca in Pianificazione Territoriale. Nel triennio del dottorato, ha svolto attività di ricerca anche all'estero, ed in particolare a Boston, Barcellona e Bilbao. Nel giugno 2009 risulta il primo eletto nel consiglio della scuola di dottorato dell'Università Mediterranea. Iscritto alla Margherita, è stato il più giovane delegato della Calabria al Congresso regionale del 2003. Successivamente iscritto al Pd, nel dicembre 2010 è stato nominato componente del Coordinamento provinciale di Reggio Calabria del partito. Ha fatto parte della commissione nazionale di garanzia dei Giovani Democratici e della commissione regionale di garanzia del Pd.

    Impegno per rilancio Calabria. Il nuovo presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, nel suo discorso d'insediamento, ha rivolto un saluto "per esprimere solidarietà a tutti i calabresi che soffrono e lottano per la salute nei nostri ospedali e in altri presidi sanitari per i quali questo Consiglio dovrà lavorare. Rivolgo un pensiero analogo alle famiglie che al proprio interno vivono, spesso in terribili difficoltà, il dramma dell'handicap e della solitudine. Penso ai calabresi non più giovanissimi che hanno perduto il lavoro e vivono un'umiliazione che attenta alla loro dignità di persona. Ai giovani che non hanno, non hanno mai avuto un lavoro e sono afflitti dal pensiero disperato di non trovarlo più. Alle donne della Calabria, oltre la metà del nostro popolo, che pagano per prime e più di tutti la crisi epocale dentro cui ci troviamo, col rischio di un restringimento dei diritti che con tanta fatica anche loro hanno rivendicato e conquistato. Ai precari la cui esistenza è scandita dall'incertezza e dal rischio di perdere ciò che hanno ogni giorno". "Pochi minuti fa il presidente Oliverio - ha detto ancora Irto - mi ha informato dell'inserimento nel maxiemendamento al Decreto sugli enti locali in esame al Senato della norma che salva i circa cinquemila precari Lsu-Lpu calabresi. Sarà possibile, dunque recuperare il testo che permette di utilizzare i 38 milioni di euro stanziati dalla Regione per la loro contrattualizzazione presso i comuni del nostro territorio. È una buona notizia, per i lavoratori e le loro famiglie. E' a partire dagli ultimi, dai più deboli, dai luoghi e dai territori dove la sofferenza è più acuta, che questa Assemblea, che tutta insieme incarna la sovranità della Calabria, dovrà guardare impegnandosi ad affrontare un problema di dimensione storica: lavoro, modernizzazione, rinnovamento, riduzione delle diseguaglianze nella nostra regione, uguaglianza di opportunità, valorizzazione del merito". "La Calabria deve diventare fino in fondo - ha sostenuto Irto - una regione autonoma. Questo serve. E può essere autonoma solo una terra che crea e produce in modo crescente le risorse necessarie a soddisfare per intero i propri bisogni. Per riuscirci, a partire da questa Assemblea, bisogna compiere tutte le scelte necessarie per cancellare dal nostro orizzonte futuro contraddizioni, arretratezza, privilegi, sprechi, illegalità, l'handicap terribile della 'ndrangheta. Deve diventare una terra normale, la Calabria. Una terra dove l'interesse generale, senza l'umiliazione di nessun'altro interesse perseguito in modo legittimo, regolamentato e trasparente, sia finalmente al centro dell'attività delle istituzioni, della politica, delle forze e delle organizzazioni sociali, della cultura, dell'informazione. Alla Chiesa, che in Calabria ha grande peso e prestigio,anche con l'affermazione del messaggio di Papa Francesco, chiediamo di continuare e intensificare l'impegno di rinnovamento e di aiuto di cui abbiamo avuto segni anche recenti". Irto ha poi ringraziato Antonio Scalzo "già da me votato con convinzione per la presidenza della nostra Assemblea. Le autonome scelte politiche e istituzionali da lui fatte, tutte non dovute e perseguite con personale generosità e disinteresse e con lo sguardo attento ai bisogni della Calabria - ha detto - sono state il frutto di una visione lucida che ha aiutato ad affrontare questa congiuntura istituzionale". "Siamo consapevoli - ha sostenuto ancora - come lo è stato il presidente Oliverio parlando più volte in quest'aula, di essere chiamati a un compito gigantesco e inedito. La Calabria ha smesso da troppo tempo di andare avanti e di crescere. Ma questa affermazione è ancora insufficiente a raccontare la nostra regione. Il dato con cui dobbiamo fare i conti è sotto gli occhi di tutti: la Calabria, nel suo complesso, sta paurosamente arretrando. Sono molti, direi troppi, le ragazze e i ragazzi della mia generazione che non incontro più da tanto tempo, sono stati in realtà scacciati e cancellati dalla Calabria, alla ricerca di altre accettabili condizioni di vita. Il lavoro, che è la misura della dignità, già così scarso in Calabria, diminuisce. Il Consiglio regionale della Calabria ha il compito di lavorare e impegnarsi per rovesciare le tendenze, i processi, il degrado che si sono affermati". Per il neo presidente del Consiglio regionale "oggi serve uno sforzo strategico perché oggi non è più rinviabile la scelta del rinnovamento della Calabria. Le strade precedenti ci hanno portato a questo punto: la Calabria viene distaccata dal resto del paese e anche da gran parte del Mezzogiorno. E' incapace di reagire e schierare energie interne contro una crisi che ha esasperato tutte le nostre debolezze. Serve una terapia d'urto". "Servono discussioni nel merito dei problemi, la definizione di leggi e regolamenti capaci di rinnovare tutto a partire da questa nostra istituzione e dal suo funzionamento. Come presidente del Consiglio sarò garante rigoroso delle prerogative e dei diritti di ogni singolo consigliere, dei gruppi, dei regolamenti del Consiglio e della sua funzionalità. La salvaguardia dei diritti dei consiglieri è la condizione per assolvere al loro compito fondamentale: assicurare in maniera crescente il rispetto dei diritti di ogni singolo calabrese. Parte dalla trasparenza di quest'aula il recupero dell'autonomia e del prestigio della politica da parte dei calabresi, valori senza i quali nessuno riuscirà a spostare la Calabria dall'angolo in cui si trova. Voglio ricordare a tutti che nella Calabria che dobbiamo costruire non c'è posto per la 'ndrangheta e l'illegalità". Un pensiero, quindi, alla memoria di Francesco Fortugno "ucciso dieci anni fa - ha detto Irto - per spezzare la sua attività politica a favore della Calabria e per bloccarne il suo rinnovamento. Sono sicuro che tutti terremo fermo l'impegno a non far mai diventare inutile il suo sacrificio".

    Oliverio: Fase impegnativa. Intervenendo prima della chiusura dei lavori il presidente della Giunta, Mario Oliverio, ha subito formulato i propri auguri e quelli dell'esecutivo al nuovo massimo rappresentante del Consiglio regionale, Nicola Irto. "Auguri di buon lavoro - ha detto Oliverio - in questo momento impegnativo ed importante della vita della nostra regione". Oliverio ha espresso parole di apprezzamento anche al presidente uscente Antonio Scalzo, "per il lavoro svolto con grande equilibrio alla guida della massima assemblea elettiva calabrese". "Un atto di grande valore quello di Scalzo - ha detto Oliverio - assunto con consapevolezza, in piena autonomia per affrontare con maggiore determinazione e speditezza i problemi della regione". Poi, rivolgendosi ai banchi della minoranza ha sottolineato che "ha capito poco chi in malafede o senza capirne i veri motivi ha affermato che nella formazione di questa giunta ci sia una scelta che divarica dalla politica. E' esattamente l'opposto. Credo - ha aggiunto il presidente della Regione - che in questo momento sia la scelta più saggia per rilanciare e ridare un ruolo centrale alla politica. Non per sminuire o mortificare il ruolo del Consiglio regionale, ma per esaltarne la funzione. Una scelta fatta per contrastare l'antipolitica montante, che deve essere affrontata con azioni conseguenti". "Non si è trattato di una scelta fatta a cuor leggero - ha spiegato Oliverio - per i rapporti umani che si erano instaurati in questi mesi, con persone del livello di Ciconte e Guccione, persone di specchiata moralità, che sono certo riusciranno a chiarire la loro posizione considerando l'irrisorietà dei rilievi loro mossi. Il Consiglio regionale da questa scelta deve trarre motivo di rafforzamento e di garanzia. La modifica dello Statuto è il frutto di una intuizione importante. La Giunta si misurerà sul campo, per realizzare i profondi obiettivi di riforma di questa terra. Una terra oppressa da un groviglio di situazioni, alcune anche molto antiche, che nel corso degli ultimi anni hanno avuto un colpo mortale ed un ulteriore aggravamento". "Tra le parole e i comportamenti - ha sostenuto ancora il Governatore - bisogna recuperare coerenza rispetto alle condizioni che vive la Calabria. Serve consapevolezza che non si salva la politica se non si cambia passo, se non si cambia registro".

    Il dibattito. Dopo l'intervento del presidente dimissionario Antonio Scalzo, ha preso la parola il consigliere Fausto Orsomarso (Misto) che, richiamandosi alle richieste avanzate in Conferenza dei capigruppo, ha ribadito la richiesta di un breve dibattito. Nel ringraziare il presidente Scalzo "per il lavoro fin qui fatto", Orsomarso ha sottolineato la necessità di dibattere "sulla situazione che ha portato a tutto ciò. Ancora oggi il Pd come ieri - ha proseguito - fa le proprie scelte fuori dalla Calabria. Una regione commissariata in diversi campi, ed anche lei - ha aggiunto rivolto al presidente Oliverio - è commissariato rispetto alla debolezza della sua politica per non avere il coraggio di difendere le sue scelte. Mi auguro - rivolto sempre al presidente Oliverio - che lei non riceva mai un avviso di garanzia, altrimenti con il precedente che si è creato sarà costretto immediatamente a dimettersi dal suo incarico".
    "Parliamo di politica, mentre celebriamo il funerale della politica - ha affermato Nazzareno Salerno (Forza Italia) - e meno male che non si può eleggere un presidente esterno del Consiglio regionale. Se la legge lo avesse permesso oggi avremmo corso il rischio di ritrovarci con un presidente estraneo a quest'aula. Accanto a lei - ha ancora detto Salerno rivolgendosi anch'egli al presidente Oliverio - persone rispettabilissime, professionalmente validissime ma che non rappresentano i calabresi. Calabresi che sono rappresentati da chi siede da quella parte e da questa parte dell'aula. Non è ammissibile che per un avviso di garanzia si mandi a casa una persona valida che ha svolto il suo ruolo con grande impegno e grande dignità. Se si è garantisti bisogna esserlo sempre e la politica non può abdicare, scappare di fronte ad una situazione del genere".
    Il consigliere Orlandino Greco, (Oliverio Presidente) ha affermato che "la politica finisce nella misura in cui sui utilizza un punto estremamente serio, come quello della presa d'atto delle dimissioni del presidente Antonio Scalzo, per fare un attacco alla Giunta ed al presidente Oliverio. E' questa la vera morte della politica. La maggioranza di dignità ne ha tanta. Ne ha da vendere".
    Per Francesco Cannizzaro (Cdl) "oggi in quest'Aula si celebrano i funerali del Pd calabrese. Capisco il nervosismo del collega Greco, sintomatico del suo stato d'animo, dei malumori, della non compattezza e delle delusioni di una intera maggioranza. Non abbiamo respinto le dimissioni di Scalzo, perché non potevamo farlo, ritenevamo più giusto che continuasse il suo lavoro. Oggi è stata delegittimata questa assemblea, è stata mortificata. La maggioranza dovrebbe fare la stessa cosa: respingere le dimissioni del presidente Scalzo che in questa vicenda c'entra poco o nulla ed è stato vittima di una determinazione calata dall'alto".
    Tallini (Misto), rivolgendosi al presidente della Giunta ha ricordato come per otto mesi "ci siamo sentiti dire che la giunta l'aveva fatta lui, che era la migliore possibile e composta da quelli che avevano avuto più consensi. Poi dopo la vicenda 'Rimborsopoli' - ha ancora detto Tallini - ci è stato detto che bisognava fare una Giunta di alto profilo. Non voglio celebrare i funerali della politica ma è sbagliato pensare che cavalcando l'antipolitica si possano ricevere più consensi".
    Flora Sculco (Calabria in rete), ha espresso sentimenti di "stima, affetto e amicizia nei confronti del presidente Scalzo. Auguro - ha proseguito - buon lavoro ai componenti la nuova giunta. Esprimo, tuttavia, con sincerità e senza infingimenti, il disagio sentito da tanti. Le cose non vanno affatto bene, non procedono come noi avremmo voluto, per dare un avvio forte e sereno a questa decisiva decima legislatura. Basta poco per constatare che le cose non vanno bene. Basta una fugace sosta in un bar. Si fa fatica a fare squadra, quando tutto o quasi viene travasato e trasportato fuori dalla Regione. Le conseguenze non non possono che deludere. Io sono qui al mio posto dove devo essere e non altrove. Sono dove hanno deciso gli elettori che hanno votato 'Calabria in rete' il 23 novembre". Il capogruppo di Ncd, Giovanni Arruzzolo ha auspicato che con l'elezione di Nicola Irto alla presidenza del Consiglio, "questa fase particolare della politica calabrese possa essere messa da parte. Le polemiche non servono a nulla" ha aggiunto annunciando il voto favorevole per il candidato Pd. Poi ha rivolto un breve saluto al presidente Scalzo "cui riconosco - ha detto - alto senso di responsabilità e delle istituzioni". Per Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia, "non c'è volontà di fare demagogia, né di mettere in discussione le scelte fatte dalla maggioranza. Ma alcune riflessioni vanno fatte. Auspichiamo una terapia d'urto perché la politica possa recuperare il suo primato. E' stato bruciato un anno di legislatura per ragioni che non sto qui a stigmatizzare. Ma ribadisco che nessuno può metterci il bavaglio. Aspettiamo che ci sia un giro di boa in quest'aula, mi auguro entro fine d'anno". "Scalzo - ha detto Nicolò - ha lavorato con grande rispetto per l'assemblea. Un processo interrotto per un compromesso politico. La nuova giunta, non me ne vogliano i nuovi assessori è una bocciatura della politica".
    L'ex assessore Carlo Guccione (Pd), ha ribadito gli auguri alla Giunta regionale, già espressi nel giorno della presentazione ufficiale a Catanzaro. "Una giunta - ha affermato - che ha bisogno del sostegno, dell'aiuto di quest'aula. E' uno sforzo enorme quello che attende questa giunta perché se fallisce, fallisce l'esperienza che abbiamo iniziato in questa legislatura. La Calabria non è messa bene e fa specie rilevare che per ottenere un diritto, la stabilizzazione degli Lsu-Lpu si è riusciti a spuntarla perché i lavoratori hanno messo a ferro e fuoco l'Italia. Una vicenda che la dice lunga sul rapporto che c'è tra la Calabria e il Governo Nazionale". Sull'elezione di Irto alla Presidenza del Consiglio, Guccione ha detto che "ha le qualità per consentire l'avvio di un nuovo regionalismo fatto di autonomia e di autorevolezza. Senza questi - ha concluso - saremo costretti a subire i soprusi del Governo nazionale. Soprusi che siamo stati costretti a subire in questi otto mesi".
    Domenico Bevacqua (Pd) ha rilevato la mancanza di consapevolezza di fondo delle difficoltà che vive la politica calabrese. E della situazione in atto. "Mi sento di ringraziare Guccione e Ciconte - ha detto - che hanno accettato questa scelta e i nuovi assessori orientati a tracciare l'avvio di questo nuovo percorso".
    Giuseppe Aieta (Pd) ha sottolineato lo stile ed il lavoro svolto in questi mesi dal presidente Scalzo. "Qualità che manifestano - ha rilevato - un'indicazione di questo nuovo Consiglio regionale in grado di rendere rendere onori e meriti ad uomini delle istituzioni che conservano sensibilità. Sensibilità che esistono e che quando sono radicate e dimostrate credo siano un bene per la politica". Aieta ha formulato i migliori auguri ai nuovi assessori, con l'impegno "di continuare a rappresentare pienamente e praticare ciò che la legge mi consente: svolgere attività di indirizzo, di controllo ed elevare l'attività legislativa di questo Consiglio regionale". Il capogruppo del Pd Seby Romeo ha rivolto un sentito augurio di buon lavoro ai nuovi assessori. "Avremmo dovuto - ha detto - prendere atto delle dimissioni del presidente Antonio Scalzo, al quale va riconosciuto lo spirito ed il garbo con il quale ha svolto il proprio mandato. Abbiamo, invece, assistito interventi che ci hanno detto della morte del Consiglio, della democrazia, annunci sinistri ma che, se badate bene, non sono annunci inusuali, sono invece un triste rituale a cui la minoranza ci ha spesso costretto in diversi Consigli. Approfittare dell'occasione per dire tutto e di più con un solo filo conduttore di fondo: manifestare ossessione verso il presidente Olierio, affermare che questa legislatura non ha prodotto nulla e che prima andiamo a casa e meglio è".
    Dal canto suo Giuseppe Mangialavori (Cdl) ha avuto parole di ringraziamento verso il presidente Scalzo. "E' vero - ha affermato rivolgendosi ai banchi della maggioranza - che oggi celebriamo il funerale della politica. I vostri sguardi non sono gli stessi del giorno del vostro insediamento, quando siete arrivati qui, forti della legittimazione del consenso popolare che vi aveva autorizzato a rivoluzionare la Calabria. All'inizio dell'anno avete espresso entusiasmo per la riforma proposta dal presidente Oliverio. Forse oggi non l'avreste rivotata. Se il Consiglio dovesse essere valutato oggi per le cose fatte in questi mesi saremmo stati tutti bocciati".
    In chiusura del dibattito il consigliere Arturo Bova (Democratici Progressisti) ha espresso vicinanza al presidente Scalzo e agli ex assessori Guccione e Ciconte. "Dimissioni quelle di Scalzo - ha detto - che rappresentano un gesto di alta moralità. Dalle fila dell'opposizione si è parlato in modo assurdo di morte della politica. Nessuno - ha sostenuto - si è meravigliato davanti alla condanna a sei anni per fatti gravissimi. Nessuno si scandalizza se qualcuno entra o esce dal Consiglio regionale con un televisore in mano. Nessuno ha detto nulla"

    Scalzo: Dimissioni dovute per rispetto istituzioni. "La decisione di lasciare la Presidenza, incarico a cui i colleghi mi hanno designato nel gennaio scorso, è scaturita da una riflessione sul delicato momento che la Calabria sta attraversando. Ho scelto di dimettermi per rispetto delle istituzioni ma soprattutto per senso di responsabilità politica". E' uno dei passaggi dell'intervento, in Consiglio regionale, con il quale il presidente dell'assemblea, Antonio Scalzo, ha comunicato la decisione di dimettersi dalla carica. "È vero che, da presidente del Consiglio regionale, ho assunto un ruolo di 'arbitro super partes' nelle attività assembleari - ha aggiunto Scalzo - ma è altrettanto vero che per entrare in Consiglio ho ricevuto un'ampia investitura democratica legata a un progetto politico, quello del Partito Democratico e del centrosinistra, di cui sono espressione. Era dunque doveroso, da parte mia, che ogni decisione non fosse frutto di un calcolo personale ma tenesse conto delle superiori esigenze del progetto di governo della Regione che ho condiviso e che ho intenzione di portare avanti sotto la presidenza di Mario Oliverio". "Nessuno, nelle sedi politiche del mio partito di appartenenza - ha sostenuto Scalzo - ha chiesto le mie dimissioni. Ma non avrei mai potuto consentire di essere considerato di ostacolo al rilancio dell'azione di buon governo, di cui questa comunità ha bisogno per far fronte alla difficoltà socio-economica in cui essa versa. Sono un uomo di partito e, prima ancora, un cittadino calabrese che, essendo chiamato a svolgere un ruolo pubblico, non può abdicare al senso di responsabilità che proprio da quel ruolo discende. Dedicherò poche parole all'indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio che ha riguardato la passata legislatura e che è stata ribattezzata 'Rimborsopoli'. Ogni cittadino e, a maggior ragione, ogni rappresentante delle istituzioni deve rispettare il lavoro della magistratura, che bene ha fatto ad avviare un approfondito esame sull'utilizzo dei finanziamenti ai Gruppi consiliari, in relazione ai quali sono emerse svariate anomalie. Alcune vicende, come quella che ha coinvolto il sottoscritto, ruotano attorno alla necessità di chiarire i criteri di spesa di somme esigue, per conto del gruppo, in ordine ad attività che riguardavano il gruppo stesso e che sono state rendicontate in maniera puntuale, nel rispetto della legge vigente e del regolamento interno al gruppo del Pd. Da molte parti la mia posizione in questa indagine è stata definita marginale e, ne sono convinto, sarà chiarita fino in fondo. Tuttavia, quanto più alto è il ruolo che si occupa in seno alle istituzioni democratiche, tanto maggiore deve essere la sensibilità politica. Ed è questo l'altro fondamentale motivo che mi spinge oggi a comunicarvi la mia volontà di rimettere il mandato, ribadendo che il problema del finanziamento dei gruppi consiliari va affrontato seriamente dalla politica e non solo per via giudiziaria". "La disponibilità di somme di denaro e la discrezionalità nel loro utilizzo concessa dalla legge - ha sottolineato Scalzo - ha generato fatti, fotografati dall'indagine della Procura reggina, che non possono essere archiviati in fretta. Se a questo si aggiunge lo stato di profonda e generale crisi economica che colpisce la Calabria, terra in cui la povertà è un male ormai quasi endemico, si coglie la gravità di vicende che finiscono per delegittimare tutte le istituzioni e segnare una frattura sempre più profonda nel rapporto tra cittadini ed eletti. Al contempo, sono fermamente convinto, e lo sono fin dalle origini della mia formazione politica e culturale, che la politica non possa e non debba essere un'attività riservata solo ai ricchi. Ecco perché, nel profondo e radicale processo di riforma già predisposto, che dovrà riguardare il finanziamento dei Gruppi consiliari, sarà fondamentale saper distinguere i costi di funzionamento della democrazia dai cosiddetti "costi della politica", su cui certamente occorre incidere con misure draconiane. Tengo a sottolineare come queste valutazioni non siano nate solo dopo l'indagine su 'Rimborsopoli', ma nascano da una visione condivisa da tempo con l'Ufficio di Presidenza, che ringrazio per il proficuo lavoro svolto in questi mesi. La nostra parola d'ordine è stata 'sobrietà'. Una linea che abbiamo portato avanti senza ostentazioni, nella convinzione che le rinunce non debbano essere necessariamente di pubblico dominio. Adesso, però, proprio per la peculiare situazione nella quale ci troviamo, è giusto ricordare il venir meno di benefit per i consiglieri regionali". Il presidente dimissionario, nel suo intervento, ha ricordato poi "la notevole riduzione dei costi per le missioni, l'abbattimento del 70% delle spese di rappresentanza e della metà di quelle per patrocini e contributi. Una 'cura dimagrante' attuata con il nostro primo bilancio di previsione. Il Consiglio regionale, tra gestione e manutenzione del palazzo, personale, vitalizi e indennità, ha drasticamente ridotto il proprio budget che quest'anno a consuntivo si attesterà attorno ai 59 milioni di euro. Abbiamo inoltre avviato la rotazione dei dirigenti, non solo per rispettare le disposizioni in materia di anticorruzione, ma anche per evitare il cristallizzarsi delle posizioni dei dipendenti apicali di questa amministrazione". Scalzo ha quindi parlato di una "'rivoluzione' che non si fermerà, ma che, ne sono certo, sarà attuata fino in fondo da chi raccoglierà il testimone della Presidenza del Consiglio regionale"

    Irto presidente: i commenti.
    "Auguri di buon lavoro a Nicola Irto, nuovo Presidente del Consiglio Regionale della Calabria. Lo aspetta un compito non facile, in una fase molto delicata della vita politica, istituzionale e, soprattutto, sociale di questa terra". Lo afferma, in una dichiarazione, Stefania Covello, deputata e componente della segreteria nazionale del Pd. "Irto - aggiunge - ha le capacità, le competenze ed anche la freschezza necessarie per riannodare i fili del dialogo tra società di Calabria ed istituzioni regionali. Riuscire a coniugare, con responsabilità, il rapporto tra il 'palazzo' e il 'fuori' sarà la priorità ed in questo compito, così complesso, potrà contare sul contributo del suo partito a tutti i livelli".
    "Con l'elezione del presidente del Consiglio regionale della Calabria si chiude il processo di ripartenza con cui il presidente della Giunta, Mario Oliverio, ha voluto rispondere alle esigenze politiche presentatesi nelle ultime settimane". È quanto sostiene, in una dichiarazione, il presidente del Gruppo regionale del Pd, Seby Romeo. "Con l'entrata in vigore del nuovo Statuto e la elezione odierna - aggiunge - la Calabria riprende il suo cammino di crescita e rinnovamento totale. Ringrazio fortemente i componenti del gruppo del Partito Democratico per l'impegno profuso in queste settimane di delicato lavoro. Con serietà e passione politica continueremo ad ascoltare le esigenze dei calabresi operando nel loro esclusivo interesse. Al neo presidente Nicola Irto i miei affettuosi auguri di buon lavoro. Ho sostenuto la sua candidatura convinto che la Calabria abbia bisogno di un rinnovamento sostanziale e non solo apparente. Un compito, il suo, di grande responsabilità che saprà certamente ricoprire con l'equilibrio ed il senso del dovere che gli sono propri. Per Reggio Calabria l'ennesimo segnale di attenzione da parte di questa amministrazione regionale".
    "L'ampia condivisione con la quale il Consiglio regionale ha eletto il suo nuovo Presidente è un segnale politico importante che sottolinea la capacità di sintesi tra le anime della maggioranza di governo e, contestualmente, il supporto forte con il quale l'onorevole Nicola Irto si avvia a ricoprire il nuovo incarico istituzionale al servizio della Regione e dei suoi cittadini". Lo afferma il Vice Presidente del Consiglio regionale, Francesco D'Agostino, che ha rivolto gli auguri al presidente Irto "in vista delle importanti sfide che andranno affrontate per il futuro della Calabria. All'onorevole Antonio Scalzo va il ringraziamento mio personale e, ne sono convinto, dell'intero Ufficio di Presidenza per il lavoro svolto in questo avvio di legislatura, sempre nel solco trasparente della responsabilità, al servizio dell'Istituzione regionale e dei cittadini calabresi. La necessità, nell'immediato, è ridare linfa all'azione amministrativa, con autorevolezza, mettendo in sinergia il ruolo centrale del Consiglio regionale e delle sue componenti territoriali con l'azione della Giunta presieduta dal Presidente Oliverio. I calabresi attendono risposte importanti che devono rimanere bussola imprescindibile dell'azione di governo".
    Il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, rivolge al nuovo Presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, "le felicitazioni e l'augurio di buon lavoro per l'importante ruolo istituzionale che sarà chiamato a svolgere e che, sono certo, porterà avanti con le necessarie e richieste doti di equilibrio ed imparzialità. Ritengo, inoltre - afferma Magorno - che l'elezione di un Presidente così giovane, ed interprete di idee di cambiamento, segni una svolta epocale e porti ad un rinnovamento generazionale che è sicuramente positivo per le nostra istituzioni regionali. Sottolineo con soddisfazione che si è giunti all'elezione di Irto attraverso un voto compatto delle forze del centrosinistra e ad un'ampia maggioranza, una scelta condivisa in linea con quella unità che il Partito democratico sta perseguendo con tenacia quale obiettivo dell'azione politica della coalizione. Con questa elezione cambia il clima in Calabria e il Pd riprende in pieno la strada del rinnovamento. Non posso non ringraziare, ancora una volta, Antonio Scalzo per il lavoro svolto e per il grande senso di responsabilità istituzionale dimostrato, in questo passaggio delicato e complesso della vita istituzionale della nostra Regione. Da lui continuerà a giungere un contributo rilevante al processo di rinnovamento e all'attività del nostro partito nel corso dell'importante lavoro da svolgere nell'ambito dell'Assemblea regionale".
    "Con la nomina di oggi di Nicola Irto il Consiglio regionale, nella sua interezza, ha dato prova di grande maturità e senso di responsabilità. Sento prioritariamente di dover rivolgere un saluto affettuoso e tutt'altro che di circostanza, a Tonino Scalzo, come amico e come compagno di partito". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Mimmo Bevacqua. "E' doveroso ringraziarlo - aggiunge - per avere, con alto senso di responsabilità e rispetto verso le istituzioni, agevolato il processo di avvicendamento, in un momento particolarmente delicato per la politica e la rappresentanza democratica. A Scalzo riconosco inoltre, il merito di aver inaugurato a Palazzo Campanella la stagione della sobrietà".
    Secondo il deputato del Pd Nicodemo Oliverio, "l'elezione di Nicola Irto a presidente del Consiglio regionale è la migliore risposta possibile alla crisi che sta attraversando la politica calabrese. Irto, giovane, serio e responsabile, saprà guidare il Consiglio regionale con autonomia e spirito costruttivo, recuperando il rapporto di fiducia con la Calabria e i calabresi".

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