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    Truffe ed estorsioni ad anziani, un arresto e 6 dievieti, a Roccabernarda

     

    Truffe ed estorsioni ad anziani, un arresto e 6 dievieti, a Roccabernarda

    08 lug 15 Un uomo, Emanuele Valenti Carcea, di 30 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Roccabernarda per truffa ed estorsione e rapina a una coppia di anziani coniugi. Ad altre 6 persone, tra cui 4 donne, è stato notificato il divieto di dimora e quello di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle vittime. Alla coppia di anziani sono stati estorti circa 100 mila euro. Per i sette indagati è stata emessa una ordinanza dal giudice per le indagini preliminari di Crotone. Valenti Carcea, secondo l'accusa, ha utilizzato vari metodi per estorcere denaro alle vittime, dal raggiro alla minaccia, dalla lusinga alla violenza, potendo contare sulla collaborazione di un nutrito gruppo di complici. Il gruppo era riuscito ad entrare in un rapporto di morbosa confidenza con i due anziani chiedendo prima e pretendendo dopo sempre maggiori cifre di denaro in prestito. Le motivazioni erano riconducibili ora ad un presunto affetto, a lusinghe ed altre volte tramite minacce e percuotendo con un bastone gli anziani. Ad un certo punto, quando la cifra estorta ha cominciato ad assumere valori di una certa consistenza, Valenti Carcea ha escogitato un ulteriore espediente: asserendo di vantare dei crediti del valore di diverse decine di migliaia di euro, ora da parte di banche ora da privati, obbligava la vittima a sborsare altro denaro. Non sono mancate, da parte dei vari personaggi coinvolti carrellate di vere e proprie interpretazioni tanto di improbabili funzionari di banca, quanto di creditori al fine di tranquillizzare ulteriormente i due coniugi sulla presenza dei citati crediti. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno accertato anche che si è fatto leva sul senso di pietà dei due anziani, prospettando loro gravissime condizioni di salute a fronte della necessità di reperire immediatamente grosse somme di denaro. Gli anziani, quasi rassegnati agli eventi, sicuramente impauriti, non hanno inteso mai parlarne con nessuno della grave situazione che stavano vivendo. Il comandante della Stazione dei carabinieri di Roccabernarda, maresciallo Marco Fontanella, raccogliendo indiscrezioni e voci è riuscito a ricostruire quanto stava accadendo. I militari hanno compiuto anche intercettazioni telefonica e analisi dei conti bancari. Le indagini sono state dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, Gaetano Bono.

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