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    Il 10 gennaio lo Sporting Locri giocherà, Presidente "Basta critiche che offendono"

     

    Il 10 gennaio lo Sporting Locri giocherà, Presidente "Basta critiche che offendono"

    29 dic 15 "Io non ho ancora preso una decisione, ma una cosa la posso dire: le ragazze il 10 gennaio saranno in campo contro la Lazio". Lo dice, in un'intervista a Repubblica, Ferdinando Armeni, presidente della squadra di calcio a 5 femminile "Sporting club" di Locri, che aveva annunciato il ritiro della squadra dal campionato di serie A a causa di minacce di matrice ancora non accertata ricevute nei giorni scorsi. "Penso - aggiunge Armeni - che sia giusto così. Che sia giusto giocare. Naturalmente, devo confrontarmi con gli altri soci e con le istituzioni, bisogna che vi siano tutte le condizioni, ma mi piacerebbe vedere in campo le ragazze. Se lo meritano e lo merita la città". Armeni, riguardo l'eventuale ritiro della squadra dal campionato e di cedere la proprietà della società, dice di non avere ancora preso una decisione. "Restano in piedi - afferma - tutte le mie perplessità. In questo momento non riesco a pensare a nulla, non ho la giusta serenità, troppe cose sono accadute e troppo in fretta. Io resto dell'idea di lasciare, di cedere il testimone a chiunque abbia voglia d'impegnarsi per il futuro dello Sporting e di Locri. Ma non ho deciso nulla, devo riflettere". Nell'intervista Armeni replica poi al presidente della Lazio, Piersigilli, che ieri aveva affermato di avere paura di venire a Locri. "Mi ho molto ferito quell'affermazione - dice Armeni - e anche per questo dobbiamo scendere in campo. Locri é una città civile. Abbiamo mille problemi, purtroppo, ma le parole di Piersigilli sono offensive. Questa sua uscita é incomprensibile. Dovrebbe informarsi meglio. Anche per questo dobbiamo giocare. Dobbiamo fare vedere quanto é bella e civile la nostra realtà e questo a prescindere dalla presenza di una minoranza di criminali ignoranti". Infine, in merito gli interessi che potrebbero ruotare attorno alla squadra, Armeni afferma di non credere che "ce ne siano di veri. Tendo ad escludere che i clan si interessino di una piccola realtà come la nostra. Ritengo che si tratti di cretini, di imbecilli, magari pericolosi, che non si rendono conto di quello che hanno fatto e dell'immagine che stiamo dando della Calabria. Per il resto, girano solo cattiverie gratuite. Si é detto che la società ed io abbiamo dei debiti, ma non é vero. Non c'é un solo fornitore che possa vantare un solo centesimo di credito. Si é persino detto che sotto c'é una questione di donne. Figuriamoci, io ho una bella famiglia ed una bimba piccola. Sono solo volgarità. Io non ho nulla da nascondere, tanto che ho già consegnato i bilanci societari agli inquirenti".

    Procura FIGC apre fascicolo. La Procura della Figc ha aperto un fascicolo sul caso della squadra femminile di calcio a 5 che vuole ritirarsi dal campionato a seguito delle minacce subite.

    Presidente: auspicio rientro in campo. "Auspico che le ragazze dello Sporting, insieme allo staff tecnico, possano scendere in campo il 10 gennaio perché, so benissimo, che è importante reagire e non cedere alle intimidazioni, ma al momento la mia decisione è quella di chiudere. Per questo ho espresso la possibilità di cedere la squadra affinché questa realtà continui a vivere". Lo afferma, in una nota stampa, il presidente della società di calcio a 5 femminile, Ferdinando Armeni, fatto oggetto nei giorni scorsi di minacce. "Lo Sporting Locri, nella persona del suo presidente Ferdinando Armeni - si aggiunge nel comunicato - alla luce delle ultime notizie sulla decisione di giocare il 10 gennaio, conferma quanto già espresso precedentemente: 'Non ho la serenità giusta per proseguire le attività dello Sporting Locri perché quanto accaduto ha turbato la mia vita personale. Confido nelle forze dell'ordine affinché si faccia luce su quanto é successo'. Si tratta di una decisione condivisa da tutti i componenti della società dell'Asd Sporting Locri. La stessa società é disposta ad incontrarsi con le istituzioni e con gli organi che si sono proposti di rilevare il gruppo a costo zero e senza alcun debito". "La Asd Sporting Locri - si afferma ancora nella nota - chiede massimo rispetto per una vicenda che è stata bistrattata su alcuni media, mentre ringrazia le testate giornalistiche serie che hanno dato voce alla vicenda. Si ringrazia inoltre l'intera Nazione, i cittadini, le comunità, il mondo dello sport nazionale con le massime Autorità, le istituzioni politiche e religiose ed il mondo delle associazioni che hanno espresso vicinanza al gruppo"

    La partita del Paese. "La storia della squadra di calcio femminile di Locri è carica di significati ed è bene che tutte le energie che abbiamo a disposizione siano spese per riportare queste ragazze in campo". Lo afferma Micaela Campana, responsabile Diritti della Segreteria nazionale del PD. "Quella delle donne di Locri è una storia di emancipazione femminile in un contesto di alta densità criminale che con ripetute minacce ha costretto la dirigenza a scrivere "game over" sul sito della società sportiva. Ed invece quel pallone è simbolo di libertà dai compromessi e dalle regole dell'anti stato. Lo sport in alcune zone del nostro Paese rappresenta la prima alternativa a contesti contaminati, portatore sano di valori e associazionismo. Per questo il Pd chiederà in una interrogazione al ministero dell'Interno di fare luce sugli autori delle minacce e di porre la squadra in condizione dii poter continuare il campionato per non disperdere le energie positive dello sport nei luoghi dove ne abbiamo più bisogno".

    Confesercenti soldiale. Sulle recenti minacce al dirigente e presidente della squadra di calcio a cinque femminile dello Sporting di Locri, Ferdinando Armeni, deciso a lasciare e quindi a cedere anche a titolo gratuito la società perché particolarmente scosso dal fatto, nonostante la vicinanza di tutto il mondo sportivo, compreso quello nazionale, il presidente di Confesercenti Calabria, Antonino Marcianò, nell’esprimere la propria vicinanza e quella di tutta la categoria che rappresenta, si esprime così. “Noi che facciamo della legalità una ragione d’essere, vorremmo dare il nostro contributo, il nostro sostegno. Ci auguriamo che la befana, nella calza, porti il regalo della tranquillità, del ritorno sui suoi passi del presidente della squadra di calcio femminile”. “Vogliamo testimoniare ed essere vicini a questa squadra – aggiunge il presidente di Confesercenti Calabria – e, partendo da questo triste episodio, vorremmo trasformarlo in positivo utilizzando queste ragazze come segno di riscossa e di opposizione a questi fenomeni di intolleranza”. Nell’evidenziare la necessità di non generalizzare, ne scherzare con questo tipo di fenomeni, che non giovano all’intera Calabria, il presidente Antonino Marcianò, nel ricordare anche le recenti minacce ai giornalisti Alessia Candito del Corriere della Calabria, Francesco Mobilio, giornalista de Il Quotidiano, e Pietro Comito, direttore dell’emittente LaC, ritiene sia utile “un confronto ed un dibattito aperto con tutti. Se ci sarà un consiglio comunale aperto, ben venga. Ma – mette in guardia il Presidente - occorre andare oltre gli impegni formali, servono azioni concrete. Perché se anche lo sport viene colpito da un fenomeno per il quale tutti in questi anni ci stiamo battendo per sconfiggerlo, allora è finita per la Locride e per la Calabria. Perché questo testimonia che a nulla valgono i proclami, gli impegni. Bisogna essere fermi e decisi al di là delle formalità e dei proclami – conclude il presidente Antonino Marcianò - perché altrimenti resteranno vani anche gli appelli del vescovo che ha fatto a Natale, quando raccomandava di superare lo stato di povertà e di disagio che coinvolgono tantissime famiglie. Speriamo si tratti solo di una bravata ma resteremo sempre vigili e pronti a dare un contributo concreto affinché questa vergogna venga cancellata da azioni che possano dare il senso del riscatto di una intera popolazione”.

    "La decisione del presidente della squadra di calcio a 5 femminile 'Sporting Locri', Ferdinando Armeni, di far disputare alle proprie ragazze la prossima partita di campionato è un segnale che dà fiducia: lo sport non può piegarsi alla paura e all'intimidazione". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori. "La decisione del presidente della squadra di giocare la partita - aggiunge - è la miglior risposta a chi, con messaggi anonimi, vuole distruggere un progetto che contribuisce a rafforzare la dignità di queste giovani ragazze in una realtà difficile come Locri. Le loro voci indignate, che in questi giorni hanno ribadito la volontà di andare avanti, esprimono l'importanza di una formazione relazionale attraverso lo sport. Sia data loro la possibilità di portare a termine il campionato e di proseguire un sogno che è sinonimo di competitività sana e di crescita". "La lotta alle intimidazioni e alla criminalità - conclude la deputata - si fa anche e soprattutto affermando pratiche ed entusiasmi sportivi di una quotidianità distante anni luce da quel mondo buio che ora vorrebbe spegnere i riflettori del campo di calcio dello Sporting Locri".

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