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    Sporting Locri: calciatrici pronte a giocare; Riferimenti pensa a rilevare società

     

    Sporting Locri: calciatrici pronte a giocare; Riferimenti pensa a rilevare società

    28 dic 15 "Siamo pronte, io e le mie compagne, a scendere in campo il 10 di gennaio. Abbiamo bisogno però di un sostegno concreto da parte di chi ce lo può dare, che vada oltre la semplice solidarietà". Sara Borello, è il capitano in seconda dello Sporting Locri, la società di calcio a 5 femminile che ha annunciato la chiusura delle attività per minacce. Difensore e titolare da due anni, Sara, è a casa, a Taverna (Catanzaro), per trascorrere le festività con la famiglia dove il calcio è un comune denominatore (il fratello Giuseppe è una delle promesse delle giovanili del Crotone). Da giorni è in contatto telefonico costante con le compagne e la dirigenza dello Sporting Locri. "Ci sentiamo - dice - continuamente. E' necessario, adesso, dopo le tante attestazioni di solidarietà, di cui siamo grati, che qualcuno rilevi la società e ci porti a concludere il campionato. La mia esperienza a Locri, con la società del presidente Armeni, è assolutamente positiva ed esaltante. Ci tengo a dire comunque - sottolinea Sara - che Locri è una città bellissima al di là di quello che chiunque possa pensare. Mi ci sono trovata benissimo e in due anni non ho avuto mai il minimo problema".

    Presidente Boldrini; al fianco delle ragazze. "La partita che la nazionale parlamentare femminile di calcio è pronta a giocare in Calabria è un bel gesto di solidarietà e vicinanza ad atlete che non devono essere lasciate sole in un momento come questo. Spero che anche l'iniziativa delle deputate aiuti le ragazze della locride a continuare in un'impresa che è ben più che sportiva. Al loro fianco possono trovare donne delle Istituzioni che mettono a disposizione il proprio ruolo per dare forza a tutte le altre donne, soprattutto a quelle che vivono in una clima di intimidazione. Questa alleanza, questa complicità positiva, può contribuire a rompere il cerchio della violenza e a riaffermare il valore della legalità". Lo dice la presidente della camera laura Boldrini.

    Rifermienti pensa di rilevare la società. Il Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, in una nota a firma del presidente, Adriana Musella, afferma di "stare valutando la possibilità di rilevare la società di calcio a 5 femminile Sporting Locri dopo le minacce subite che hanno indotto la dirigenza a ritirare la formazione del campionato". "Essendo un'associazione no profit, basata sul volontariato - prosegue il comunicato - Riferimenti non dispone di fondi o di rendite e per questo chiama a raccolta imprenditori coraggiosi e con la schiena dritta e professionisti onesti perche' siano di supporto. Alla proposta sono gia' pervenute adesioni, prima tra tutte quella dell'imprenditore Gaetano Saffioti, testimone di giustizia che certamente la testa non l'ha mai abbassata e che ha offerto il proprio aiuto al Coordinamento Riferimenti. Se ne attendono altre. L'iniziativa ha bisogno del sostegno di tutti, privati ed istituzioni calabresi, Coni e lega italiana calcio". "E' indubbio - conclude la nota - che il Coordinamento Riferimenti non assumera' alcuna iniziativa in merito senza prima aver consultato gli inquirenti ed aver avuto l'assenso della Prefettura di Reggio Calabria e degli altri organi preposti. Questo al fine di permettere alle ragazze di potere tornare in campo e di non subire la vergogna di una resa imposta".

    Avversari "Abbiamo paura ad andare a Locri". "Domenica 10 gennaio noi dobbiamo giocare a Locri, ma non sappiamo cosa fare. Stiamo chiamando in Divisione per conoscere nei dettagli la vicenda, come sempre noi dobbiamo organizzarci per andare in trasferta. Tuttavia, pur esprimendo la nostra solidarietà allo Sporting Locri Femminile Calcio a 5, noi abbiamo paura ad andare lì": così Valerio Piersigilli, presidente della Lazio Femminile di Calcio a 5 a "La Lazio siamo noi" in cui parla della vicenda che ha visto coinvolta la squadra calabrese. "Ho la responsabilità di tutelare 30 persone fra giocatrici, staff tecnico, dirigenza, per non parlare dei nostri tifosi - aggiunge il dirigente - Spero si risolva al più presto la questione, non è piacevole praticare uno sport, una passione con una ambiente ed un clima intorno del genere. Mi metterò in contatto anche con il Presidente dello Sporting Locri Armeni, per avere un quadro più chiaro possibile della situazione. Noi vogliamo essere sicuri come lo debbono essere anche le altre partecipanti del campionato di serie A di Calcio a 5 Femminile. Una possibile soluzione? Fermiamo il campionato! Forse, in questo modo, si potrebbe provocare il giusto rumore...".

    AIC: Minacce non fermano passione. "La vicenda dello Sporting Locri sta assumendo in queste ore una piega che speriamo non porti alla concreta chiusura dell'attività agonistica": e' l'auspicio del Sindacato calciatori, che interviene sul caso del club di calcio a cinque femminile 'chiuso per minacce'. "Le minacce e le intimidazioni non possono far cedere lo sport e la passione - e' la nota dell'Aic - Esprimendo la nostra piena solidarietà alla società e alle calciatrici, ci auguriamo che l'attività possa continuare se possibile con ancora più entusiasmo di prima. Non vorremmo che la scelta di ritirarsi da parte della società penalizzi ulteriormente le ragazze che chiedono solo di poter giocare".

    Vezzali: Alazare la testa per sport che difende valori. "Esprimo sdegno e rabbia massimi, ma purtroppo non sorpresa per l'attacco subito dalla squadra femminile di calcio a 5 Sporting Locri. È la conferma di quanto lo sport sia portatore di bene, sia un elemento costituente dell'identità italiana e sia decisivo nel diffondere sani valori''. Lo scrive su Facebook la campionessa olimpica di Fioretto Valentina Vezzali, vicepresidente di Scelta civica. ''È contro questa positività dello sport che si vuole scagliare chi lo minaccia, chi vilmente trama nell'ombra contro un club di ragazze coraggiose che sono un esempio di come l'attività sportiva possa contribuire alla crescita e allo sviluppo di una società sana. Lo sport è importante per tutta la società, e tutta la società deve stare al fianco di chi diffonde educazione e senso civico'' aggiunge. Vezzali chiede alla società calabrese, ''a ciascuna delle atlete, ai dirigenti ed ai tecnici di non arrendersi, di non mollare e di non lasciarsi intimidire, perché non sono soli. Tutto il mondo dello sport italiano è con loro''. L'auspicio è che ''episodi, realtà o vicende come quella del Locri non vengano a riproporsi, ma sopratutto che, se ciò dovesse accadere, questo episodio spinga quanti subiscono soprusi ad alzare la testa, urlare forte e chiedere aiuto! Lo sport azzurro non sarà sordo''

    Nazionale deputate pronte a giocare nella Locride. "Troviamo odioso e inaccettabile l'episodio di minacce che ha colpito lo Sporting Locri, cioè il tentativo di impedire a delle ragazze di esprimere la propria passione per lo sport attraverso la violenza e l'intimidazione. Come componenti della nazionale parlamentare di calcio vogliamo far sentire la nostra solidarietà e vicinanza a tutte le donne che fanno sport in una terra complicata come la Locride". Lo dichiarano le parlamentari Quartapelle, Tentori, Malpezzi, Bini, Saltamartini, Coccia, Ascani, Sbrollini, Bonaccorsi, Bossio, Bonomo, Binetti, Mucci, Gribaudo, Schirò, Giuliani, Ricciatti, Corda, Puglisi e deputate europee Schlein, Forenza, Comi, D'Amato, componenti della nazionale parlamentare femminile di calcio. "Per questo - proseguono le parlamentari - siamo pronte a giocare una partita in quel territorio, come modo per sostenere tutte le donne costrette a fare sport in situazioni difficili, trovandosi a lottare contro i pregiudizi e l'inadeguatezza degli impianti. Ci auguriamo che questa nostra iniziativa possa sensibilizzare tutte le istituzioni coinvolte, in primis quelle sportive, spingendole promuovere e favorire nella zona della Locride un'idea di sport come strumento di socializzazione, come veicolo di valori positivi, e di partecipazione, con particolare riguardo a quella femminile".

    R. Scopelliti: Serve attenzione reale non mediatica. "Sono vicina alle ragazze e alla Sporting Locri. Sono vicina alla loro professionalità, alla passione che hanno dimostrato, ai sogni che le hanno portate a volare così in alto e che nessuno aveva il diritto di infrangere. Chi utilizza lo sport, la passione, la speranza di giovani atlete per raggiungere scopi illeciti va condannato subito e senza appello". E' quanto dichiara la deputata di Area popolare Rosanna Scopelliti. "Sono vicina alla città di Locri - aggiunge - sbattuta oggi in prima pagina perché testimone di una sconfitta, l'ennesima. Ma è ormai noto: sono le brutte notizie ad attrarre i media, quasi mai le storie a lieto fine. Così come da calabrese so, anche se ogni volta spero di sbagliarmi, che l'indignazione scomparirà presto lasciando la Calabria ai suoi problemi e ai suoi eroi quotidiani abituati a lottare contro minacce, abusi e disperazione spesso solo con l'aiuto delle piccole associazioni antimafia, delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine. Quindi, al di là della giusta e sacrosanta solidarietà che oggi più che mai va gridata, mi auguro che sia fatta presto luce sull'intera vicenda garantendo agli inquirenti massima collaborazione e sostegno. E mi auguro che i riflettori su Locri e sulla Calabria intera non si spengano. Le iniziative in agenda non possono restare una comoda passerella, ma devono trovare concretezza in un'azione costante e condivisa di Parlamento, Governo e Istituzioni locali che si focalizzi su interventi mirati nei territori. Per quel che mi riguarda continuerò a fare la mia parte. Anche in Calabria, in una zona ad alta densità mafiosa, deve trovare attuazione l'idea del governo Renzi per il contrasto al terrorismo di investire un euro in cultura per ogni euro investito sulla sicurezza. E anche lo sport è cultura". "Rilanciare il Sud oggi - dice ancora la parlamentare di Ap - non è solo Masterplan o fondamentali investimenti, ma è innanzitutto contrasto 'senza se e senza ma' all'illegalità con ogni mezzo, supportando nei fatti il lavoro delle forze dell'ordine. Contestualmente è importante aggregare le forze sane dei territori per combattere rassegnazione, assistenzialismo e quella maledetta 'mafiosità di comportamento' che da anni impedisce lo sviluppo della nostra terra. La Sporting e tante altre realtà costrette a 'chiudere per dignità' rappresentano un campanello d'allarme che suona da troppo tempo, spesso inascoltato, di una terra che silenziosamente urla attenzione non mediatica, ma concreta".

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