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    Commissari Calabria Etica: nulli 4 progetti e 260 contratti

     

     

    Commissari Calabria Etica: nulli 4 progetti e 260 contratti

    04 apr 15 "In relazione alle notizie inesatte e devianti apparse e sulle dichiarazioni dell'ex presidente della Fondazione Calabria Etica, è necessario precisare alcune doverose informazioni al fine di ristabilirne la correttezza e fondatezza, limitandosi ovviamente ad un mero aspetto tecnico-procedurale senza valutazioni politiche che appartengono alla Giunta regionale". E' quanto affermano, in una nota, il commissario straordinario di Calabria Etica, Carmelo Barbaro, e il dirigente generale reggente del Dipartimento Lavoro, Antonio De Marco. "Com'è noto - proseguono Barbaro e De Marco - per l'ampio risalto dedicato alla questione delle 'assunzioni' di Calabria Etica, avvenute durante la campagna elettorale, a seguito del commissariamento della Fondazione deciso dalla Giunta regionale, è in corso una inchiesta interna ad opera di una Commissione di supporto al commissario straordinario della Fondazione e composta dai dirigenti generali dei Dipartimento Lavoro, Controllo e Bilancio, insediata a febbraio e che entro aprile porterà ad una relazione dettagliata fornita alla Giunta regionale e che sarà alla base di successive determinazioni dell'esecutivo, circa i progetti realizzati da Calabria Etica su affidamento del Dipartimento Lavoro nell'ultimo anno, pari a 38 progetti per un importo finanziario di circa 24 milioni di euro, di cui 13 attivati da ottobre 2014 a ridosso della competizione elettorale per un importo finanziario di circa 15 milioni di euro. E' ovviamente da rammentare che, sul complesso delle procedure, è in corso una indagine della Procura di Catanzaro che ha già portato all'acquisizione della documentazione. Nel corso della verifica delle procedure attivate da Fondazione Calabria Etica, oggetto di una recente valutazione congiunta tra commissario e Dipartimento Lavoro, in data 26 marzo 2015, è emerso in modo inconfutabile che alcuni dei progetti attivati, e precisamente 4, per un importo totale di quasi 7 milioni di euro, erano del tutto privi di formale atto di affidamento e di finanziamento a favore della Fondazione Calabria Etica e che su tali progetti erano però stati contrattualizzati circa 260 operatori con contratti di collaborazione professionale. Per tali progetti risultava agli atti solo una procedura preliminare di richiesta di progettazione, con proposta esecutiva avanzata dalla Fondazione al Dipartimento nel mese di ottobre 2014, ed una nota del 22 ottobre 2014 del dirigente generale pro-tempore del Dipartimento che autorizzava l'avvio delle attività preliminari/ propedeutiche dei Progetti considerati, rinviando a successive procedure amministrative di finanziamento nei limiti del patto di stabilità, senza autorizzare stipula di contratti o spese". "A tale nota preliminare, che non costituisce in alcun modo atto amministrativo che determina obbligazioni giuridiche - riporta il testo - non è poi seguito alcun Decreto di autorizzazione, né stipula di convenzione né impegno di spesa, che costituiscono atti necessari ed obbligatori per determinare obbligazioni giuridiche nei rapporti con i terzi. Di conseguenza le contrattualizzazioni operate per i progetti considerati sono da ritenere nulli e non rendicontabili in quanto stipulati in carenza di atti contrattuali o convenzionali, e peraltro in violazione della disposizione a suo tempo emanata dal presidente ff Stasi che aveva determinato, all'avvio della campagna elettorale regionale, l'obbligo per i Dipartimenti e per gli enti partecipati o 'in-house' di non procedere in ricorrenza della campagna elettorale a qualsiasi contrattualizzazione o assunzione, che evidentemente non è stata rispettata dal presidente di Calabria Etica. Tale determinazione, a seguito di esplicita richiesta del commissario straordinario della Fondazione di chiarimento alla Regione Calabria prot. 925 del 27 marzo 2015, è stata assunta dalla direzione generale del Dipartimento Lavoro della Regione con comunicazione prot. 102333 del 31 marzo 2015 che ha precisato l'inammissibilità della procedura attivata per i 4 progetti in carenza di atti amministrativi di autorizzazione, impegno di spesa e stipula di convenzione, invitando con ciò il Commissario agli adempimenti considerati. Da qui l'avvio delle procedure in corso da parte del commissario straordinario in autotutela sui circa 260 contratti stipulati irregolarmente in carenza di copertura finanziaria e di convenzione, non sussistendo alcun atto amministrativo formale di affidamento, e non, per come affermato dall'ex presidente, per 'cavilli burocratici'. Pare altresì opportuno rammentare che la pubblicazione avvenuta sul sito di Calabria Etica dei nominativi e degli importi dei contratti stipulati dalla Fondazione non appartiene ad una volontà di 'ludibrio' dei contrattualizzati, ma ad una precisa disposizione normativa che impone alla Pa la pubblicazione sui siti istituzionali dei contratti stipulati. Questa la sostanza formale della questione, senza valutazioni politiche. Pur senza entrare nella discussione politica, pare comunque opportuno che vengano evitati i richiami alla difesa del 'pane di 250 famiglie' che sarebbe stato negato dalla Regione, in quanto tale affermazione finisce per negare il necessario rispetto delle regole amministrative e della trasparenza che devono ispirare ogni atto della Pubblica amministrazione e degli organismi 'in-house', e che l'impegno contro la povertà, su cui la Regione si sta impegnando con un Piano specifico, riguarda non solo le 250 famiglie richiamate ma le decine di migliaia di famiglie calabresi in condizioni di povertà e di disperazione che non hanno potuto trovare 'scorciatoie' di opportunità di lavoro come quelle attivate, quanto meno con disinvoltura se non di illegittimità, dalla precedente gestione Calabria Etica. Responsabilità degli amministratori ed anche della stampa è quella di non alimentare con demagogia 'guerre tra poveri' e non fomentare climi di caccia ai capri espiatori che sono pericoli in una regione disperata ed alle prese con delicati problemi di coesione sociale e di ordine pubblico"

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