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    A Corigliano danni per 56 mln dall'alluvione

     

     

    A Corigliano danni per 56 mln dall'alluvione

    25 ago 15 In attesa di ricevere, da parte dei competenti uffici regionali, una stima dettagliata per gli ingenti danni causati all’intero comparto agricolo, che rappresenta oltre il 50% dei circa 200kmq di estensione della Città (e che potrebbe superare i 30 milioni), arriva a 56 MILIONI DI EURO la cifra complessiva dei costi, tra danni al patrimonio pubblico (11 milioni di euro, inclusi gli interventi per somma urgenza) e quelli arrecati ai privati cittadini (7.540.000) ed alle attività produttive (7.840.000). – Sono, questi, parte dei dati contenuti in una lettera trasmessa nella giornata di ieri (lunedì 24 agosto) dal Sindaco Giuseppe GERACI al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo RENZI, sollecitando la dovuta celerità per la delibera con la quale verrà dichiarato lo stato di emergenza per l’Area Urbana Corigliano-Rossano colpiti dal gravissimo maltempo di due settimane fa. Nella missiva di GERACI al Premier si chiede altresì che il Governo valuti l’opportunità di: 1) differire i versamenti tributari ed impositivi, limitatamente alla zona colpita dalla grave calamità; 2) riconoscere l’agevolazione fiscale (detrazione IRPEF), prevista per gli interventi di manutenzione ordinaria e per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici, anche per le spese che saranno riconosciute dai cittadini e dalle attività produttive, prima della dichiarazione dello stato di emergenza e per quelli effettuati prima della comunicazione della data dell’inizio dei lavori. Tanto – scrive il Primo Cittadino – alla luce degli ingenti danni subiti dagli immobili adibiti a civile abitazione ed attività commerciale, le cui opere d ripristino sono riconducibili, per gran parte, alla categoria di intervento dell’ordinaria manutenzione che, nel regime ordinario, non fruisce della citata agevolazione fiscale. GERACI ricorda inoltre che è necessario che la Regione Calabria riveda, alla luce degli eventi calamitosi verificatisi, l’assegnazione degli spazi finanziari stabiliti nel 2012 e con la legge di stabilità 2014, prevedendo ulteriori capacità di spesa da ripartire tra i comuni colpiti dalla recente alluvione. Così come è opportuno prevedere – continua – appositi ammortizzatori sociali. – Dovranno essere semplificate – va avanti il Sindaco – le procedure amministrative per gli interventi di contrasto del dissesto idrogeologico del territorio alluvionato, allo scopo di utilizzare in tal modo in maniera efficace e tempestiva le risorse. Per tutelare il bacino idrogeografico è indispensabile l’incremento delle risorse statali finalizzate, attraverso protocolli con il Ministero dell’Ambiente, a finanziare la messa in sicurezza dei torrenti: GENNARITO, LECCALARDO, SAN MAURO, MISSIONANTE, MALFRANCATO, ecc. e delle zone adiacenti. Rispetto ai gravissimi danni all’agricoltura, comparto strategico per Corigliano ed una cui stima più precisa sarà disponibile nei prossimi giorni (tutti i tratti viari di accesso ai fondi sono ormai impraticabili per l’accumulo di detriti e fanghiglia derivanti dalle piene fluviali dell’11 e 12 agosto scorsi), GERACI chiede a RENZI l’anticipo del pagamento della PAC; il pagamento immediato della PAC 2014 in favore di quelle aziende che, per cause varie, non sono state liquidate; di dare priorità negli aiuti alle aziende ortofrutticole; e di posticipare il pagamento di rate di mutui e contributi INPS. – Infine, per ciò che concerne la pulizia degli argini fluviali, torrentizi e demaniali, il Sindaco sollecita, alla luce dell’abolizione delle province, cui per legge competeva la manutenzione, una seria rivisitazione della normativa alla quale – scandisce GERACI – in emergenza, può sopperirsi con forme particolari di accordi e convenzioni con le associazioni di categoria degli agricoltori, imprenditori agricoli, etc. che potrebbero garantire il servizio in cambio di una sorta di contribuzione economica. Ciò garantirebbe, in maniera legale, la puntuale pulizia degli argini e dei letti dei corsi d’acqua e, di conseguenza, di evitare che, in caso di pioggia o altra calamità, la situazione possa degenerare.

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