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    Omicidio romeno a Reggio, 3 arresti. Si tratta di omicidio passionale

     

     

    Omicidio romeno a Reggio, 3 arresti. Si tratta di omicidio passionale

    08 ago 15 Ci sarebbe un movente passionale all'origine dell'omicidio di Cesar Marian Pirvu, il romeno di 36 anni ucciso lunedì scorso a Reggio Calabria. Per l'omicidio gli agenti della squadra mobile hanno fermato tre connazionali della vittima, Doru Popoinete, di 36 anni; Ioan Marius Tican (26) ed Alin Chirila (20). Le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Massimo Baraldo, avevano portato, a poche ore dall'omicidio, al fermo di Chirila e successivamente, in un appartamento di Locri, sono stati rintracciati anche Popoinete e Tican che si erano resi inizialmente irreperibili. Gli agenti della squadra mobile hanno anche arrestato Magdalena Szekely, di 37 anni, e Domenico Rinaudo (47), accusati di favoreggiamento. La minuziosa ricostruzione fatta dagli investigatori della Squadra Mobile ha consentito di ricostruire il contesto in cui è maturato l'omicidio. Secondo l'accusa l'omicidio sarebbe riconducibile a motivi di gelosia. Il Popoinete avrebbe infatti infastidito la fidanzata della vittima e, alla richiesta di chiarimenti di quest'ultimo, ne sarebbe scaturita una violenta colluttazione in cui la vittima sarebbe stata inizialmente aggredita con una bottiglia rotta e successivamente con un coltello. Pirvu, durante l'aggressione, è stato più volte colpito alle spalle mentre cercava di fuggire dopo aver capito che erano in grave pericolo.

    "E' stata una operazione efficace con forte tenacia investigativa". Lo ha detto il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, circa i fermi per l'omicidio del romeno Cesar Marian Pirvu. Grassi ha smentito che "durante il fermo degli indagati a Locri si sia verificata alcuna sparatoria o atti di particolare gravità a margine dell'azione di intervento eseguita dal personale della squadra mobile. Anzi - ha detto ancora Grassi - in tal senso è intervenuta la dichiarazione del sindaco di Locri che ha voluto testimoniare compiacimento per la conclusione delle operazioni, eseguita senza alcun tipo di intervento tecnico". "Questo episodio - ha concluso - conferma l'importanza fondamentale del controllo del territorio e gli orientamenti intrapresi atti a sottoporre a presidio continuo aree della città di Reggio Calabria e della sua provincia a rischio particolare". Il vice capo della squadra mobile, Fabio Catalano, ha ricostruito i particolari dell'omicidio, provocato da uno scontro nell'ambito di un pericoloso giro di prostituzione e spaccio di droga. "E' bene ricordare - ha detto Catalano - che tra la vittima e gli aggressori ci sarebbero stati litigi precedenti".

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