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    Gratteri annuncia primo blocco di riforme della giustizia

     

    Gratteri annuncia primo blocco di riforme della giustizia

    27 nov 14 "Lunedì ho presentato a Palazzo Chigi il primo blocco di riforme". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, a Firenze a margine di un convegno sull'usura tenutosi all'università. Gratteri presiede la commissione per l'elaborazione di proposte normative sulla lotta alla criminalità organizzata voluta dal premier Matteo Renzi. "Ci siamo dati delle regole. In tutte le modifiche che abbiamo apportato l'obiettivo era di non abbassare di un millimetro il livello di garanzia dell'indagato / imputato". Ha poi aggiunto il Procuratore di Reggio Calabria Nicola Gratteri sul blocco di riforme presentato a Palazzo Chigi dalla commissione per la modifica della legislazione antimafia.

    Più informatica. Tra le regole nel blocco di riforme presentato a Palazzo Chigi dalla commissione presieduta da Nicola Gratteri c'è "di applicare l'informatica disponibile al 2014 al processo, per abbattere i tempi e i costi del processo e quindi il potere discrezionale dell'uomo". Lo ha detto lo stesso Gratteri ai giornalisti a Firenze. "Con queste regole - ha spiegato a margine di un convegno - abbiamo visto che è stato possibile fare riforme abbastanza importanti per abbattere i tempi del processo anche del 50 per cento".

    Condanne per usura sono ridicole. "La pena per usura è ridicola. Col sistema giudiziario attuale un usuraio sta in carcere non più di due anni, sostanzialmente il tempo del processo di primo grado. E metà del tempo lo trascorre agli arresti domiciliari" mentre invece "andrebbero alzate le pene". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, relatore a Firenze a un convegno sull'usura tenutosi all'università. "Con condanne basse", o con provvedimenti "come gli 'svuota-carceri'", "si diminuisce di credibilità" e "ciò è diseducativo", ha anche detto Gratteri nel suo intervento: perciò, ha sottolineato, "servono modifiche tali per cui non sia conveniente fare il reato di usura". Invece "l'usuraio, sapendo che male che gli vada rimaner in carcere non più di due anni, è indotto a trasgredire la legge".

    Indagini su usura non sono passeggiata, evitare errori. "Non è indifferente che le indagini" sui casi di usura "le faccia il pm tizio o caio, o come la polizia giudiziaria sa fare l'indagine", "perché spesso nella tecnica d'indagine si sottovaluta che il reato di usura è un reato difficile da dimostrare. A volte si danno per scontati alcuni elementi e si fanno errori, così non si può dimostrare il reato". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, a un convegno sull'usura a Firenze. Gratteri, parlando poi coi giornalisti sugli errori nelle indagini per usura, ha anche spiegato che "non basta la dichiarazione dell'usurato. Serve invece fare delle consulenze per quantificare esattamente il tasso usurario e questo calcolo deve essere dimostrato cioè bisogna cercare di portare matrici di assegni, scritture private, registrazioni di minacce telefoniche. Si possono utilizzare tabulati telefonici delle conversazioni tra usurato e usuraio". "Bisogna capire - ha concluso Gratteri - che l'indagine per usura non è una passeggiata"

    Meglio fallimento che in mano ad usurai. "Meglio il fallimento per un commerciante o un imprenditore, che finire in mano agli usurai. Se fallisce, può ripartire da zero. Se finisce nella rete dell'usura, non ne esce mai, è come un tossicodipendente". Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, durante il suo intervento a Firenze a un convegno all'università in cui è stato presentato il rapporto sul fenomeno criminale nella provincia. Gratteri ha distinto la natura criminale del cosiddetto 'usuraio di quartiere' da quella dell'usura sistematicamente praticata dalle organizzazioni mafiose come "metodo rozzo per riciclare denaro", e infiltrare l'economia mirando a rilevare attività commerciali impegnando gli ingenti capitali di cui dispongono, soprattutto grazie al traffico di stupefacenti. In generale, Gratteri ha evidenziato che "purtroppo c'è poca sensibilità nei confronti di questo reato che invece è terribile e ha dei risvolti anche di natura psicologica, perché non è tanto solo il fatto che l'usurato perde il patrimonio, ma soprattutto perde la serenità, la dignità, l'amore della moglie e il rispetto dei figli. Ci si trova davanti a un altro uomo, a un pugile suonato a cui arrivano minacce di notte e vengono terrorizzati i familiari finché non cederà tutto alle organizzazioni mafiose e criminali". Gratteri ha elogiato moltissimo il "ruolo dei centri di ascolto antiusura" promossi dalle associazioni di volontariato "capaci di cogliere il lato psicologico dell'usurato che ormai è come un tossicodipendente, un pugile suonato. L'usurato va preso per mano". "I centri di ascolto - ha anche detto - sono importanti anche da un punto di vista investigativo e mi auguro anche che la politica stia vicino a questi centri".

    Ndrangheta investe in supermercati e gastronomia. "La 'ndrangheta vuol comprare ciò che è in vendita da Roma in su", in particolare "lo vediamo nel campo della grande distribuzione commerciale e della gastronomia". Così il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ha risposto ai giornalisti a margine di un convegno sull'usura a Firenze che chiedevano quali segnali di infiltrazione potesse cogliere dal suo ufficio. Riguardo alla Toscana, le mafie "qua sono a macchia di leopardo, in particolare camorra e 'ndrangheta", ha detto Gratteri ricordando la grande disponibilità di denaro per la 'ndrangheta derivato dal traffico di cocaina e le attività di riciclaggio di prestanome. "Ogni tanto - ha aggiunto - ci capita dalla Dda di Reggio Calabria di individuare 'ndranghetisti che si muovono e frequentano parte della Toscana".

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