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    Corigliano ricorda Fabiana, la giovane trucidata dal fidanzato

     

    Corigliano ricorda Fabiana, la giovane trucidata dal fidanzato. Il padre "Per l'autore carcere a vita"

    24 mag 14 Centinaia di ragazzi hanno partecipato questa mattina a Corigliano Calabro al corteo organizzato in occasione del primo anniversario dell'omicidio di Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa dal fidanzato che ne bruciò il corpo quando la giovane era ancora viva. Tutti i ragazzi hanno una rosa bianca in mano. In testa al corteo uno striscione con la scritta: ''Vogliamo ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi. Vogliamo pensare che ancora ci ascolti, che come allora ci sorridi''. La frase riportata nello striscione dedicato a Fabiana Luzzi è tratta da una canzone di Carmen Consoli, "Canzone per un'amica". In testa al corteo, che si sta svolgendo in modo silenzioso, ci sono i genitori di Fabiana, Mario e Rosa, abbracciati al loro arrivo dai compagni della sedicenne, che come il padre e la madre della ragazza si sono abbandonati ad un pianto dirotto. All'inizio anche uno striscione del ''Centro antiviolenza Fabiana Luzzi'', costituito a Corigliano Calabro dopo l'uccisione della sedicenne. Tutti i ragazzi hanno una rosa bianca in mano e un nastrino bianco attaccato. Un giovane, che precede di poco i compagni, porta in mano un bouquet di rose bianche che sarà lasciato nel punto in cui la sedicenne fu uccisa dal fidanzato, Davide Morrone, oggi diciottenne, condannato in primo grado a 22 anni di reclusione. Il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, stamattina ha incontrato i genitori di Fabiana nella loro abitazione per rinnovare loro la sua solidarietà.

    Una sorella si è sentita male. È stata sospesa, per riprendere poco dopo, la manifestazione per ricordare Fabiana Luzzi. L'interruzione è stata dovuta ad un malore che ha colpito una delle tre sorelle della sedicenne uccisa, Marika. La ragazza si è sentita male durante la proiezione di un video in ricordo di Fabiana preparato dai suoi compagni di classe. Marika Luzzi è stata visitata dai medici del 118 che le hanno riscontrato un calo di pressione a causa del forte stato emotivo.

    Il padre: Davide dovrebbe rimanere sempre in carcere. "L'assassino di mia figlia dovrebbe stare in carcere per tutta la vita, così come tutti quelli che hanno commesso crimini di questo genere''. Lo ha detto Mario Luzzi, padre di Fabiana, la sedicenne uccisa un anno fa dal fidanzato, anch'egli all'epoca minorenne, a conclusione della manifestazione organizzata a Corigliano Calabro nel primo anniversario dell'omicidio della ragazza. ''La presenza di questi ragazzi, ai quali rivolgo un grazie di cuore - ha aggiunto il padre di Fabiana - ci dà la forza per continuare ad affrontare la vita malgrado il dolore terribile che siamo costretti a sopportare. Ringrazio le tante persone che nel corso dell'anno che è trascorso dalla morte di Fabiana, ed in modo particolare oggi, ci sono state vicine". (

    Boldirni: Non bisogna assuefarsi all'orrore. "Il numero delle donne uccise nel 2013 è di 177, molte delle quali proprio per mano di chi avrebbe dovuto amarle. Un orrore al quale non dobbiamo assuefarci se non vogliamo che diventi inutile la morte di Fabiana e di tutte le altre". Lo afferma il presidente della Camera, Laura Boldrini, in un messaggio inviato ai ragazzi che stanno partecipando a Corigliano Calabro al corteo organizzato in occasione del primo anniversario dell'omicidio della sedicenne uccisa dal fidanzato. "L'uccisione di Fabiana, accoltellata e bruciata viva a soli 16 anni - afferma ancora nel suo messaggio il presidente della Camera - suscita la stessa rabbia e la stessa commozione di un anno fa. Rabbia e commozione per quella violenza travestita da amore". "Fabiana è stata uccisa - dice Laura Boldrini - proprio nei giorni in cui la Camera dei deputati ratificava la Convenzione di Istanbul, il primo strumento internazionale per la protezione delle donne da qualsiasi forma di violenza che entrerà pienamente in vigore fra pochissimo: il primo di agosto. E' un traguardo importante che certo non allevierà il dolore della mamma e del papà di Fabiana, ai quali oggi va il mio pensiero e la mia vicinanza. Porto sempre con me il ricordo dell'incontro con Mario e Rosa Luzzi, il loro dolore straziante e composto". "La morte di Fabiana - conclude - ci rammenta ancora una volta come la sfida che ci attende sia prima di tutto culturale. La battaglia sarà vinta quando riusciremo a debellare concetti come subalternità e possesso nel rapporto uomo-donna"

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