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    Caso Scajola, secretato interrogatorio durato sette ore. Inchiesta s'allarga

     

    Caso Scajola, secretato interrogatorio durato sette ore. Inchiesta s'allarga ad agenti arrestati

    16 mag 14 E' stato secretato l'interrogatorio di Claudio Scajola. Lo ha annunciato uno dei suoi avvocati, Giorgio Perroni, uscendo dal carcere di Regina Coeli. "E' stato un interrogatorio lungo e articolato - ha aggiunto - e Scajola ha risposto a tutte le domande, fornendo spiegazioni a tutti i fatti che gli sono stati addebitati". Quello di Scajola, ha spiegato il legale, "è stato un interrogatorio molto sereno e voglio ringraziare i magistrati che hanno messo il mio assistito in condizioni di poter fornire tutte le spiegazioni". Sia Perroni sia l'altro avvocato dell'ex ministro, Elisabetta Busuito, non hanno risposto a chi gli chiedeva se nel corso dell'interrogatorio sono state fatte nuove contestazioni all'ex ministro limitandosi a ribadire di essere "soddisfatti" di come è andato il confronto con i magistrati. "Scajola ci teneva a chiarire e spiegare tutti i fatti - ha detto Busuito - aspettava con ansia di poterlo fare e ci è riuscito anche grazie ai pm che ci hanno consentito di svolgere l'interrogatorio in un clima sereno". L'ex ministro ha affrontato le sette ore di interrogatorio senza appunti e ai suoi legali è apparso "sereno e tranquillo".

    Interrogatorio durato sette ore. E' terminato dopo sette ore l'interrogatorio nel carcere di Regina Coeli dell'ex ministro Claudio Scajola, arrestato nell'ambito dell'indagine della Procura di Reggio Calabria con l'accusa di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena. All'uscita dal carcere né il sostituto Francesco Curcio né il pm Giuseppe Lombardo hanno rilasciato dichiarazioni limitandosi a dire che Scajola ha risposto alle contestazioni che gli sono state addebitate.

    Legali Rizzo: Fino a lunedì nessuna decisione. "Fino a lunedì non ci sono notizie in merito all'estradizione di Chiara Rizzo. L'avvocato Flory che è in contatto con la figlia di Chiara, Francesca, potrà parlare con il procuratore generale soltanto lunedì. Ma la sensazione è che il Parquet voglia tenere la notizia della data di consegna alle autorità italiane riservata". Lo ha detto Carlo Biondi, uno degli avvocati italiani di Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, arrestata l'11 maggio a Nizza e attualmente detenuta alle Baumettes, Marsiglia. "Non posso confermare nemmeno la data di martedì - ha detto Biondi - e neppure che la consegna alla Dia avvenga ala frontiera aerea di Roma Fiumicino".

    Nssuna nuova contstazione di reato. "Nessun nuovo reato è stato contestato nei confronti dell'onorevole Scajola durante l'interrogatorio reso oggi dallo stesso ai magistrati". Lo dichiarano in una nota gli avvocati Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito, legali di Claudio Scajola, "al termine della giornata odierna e con riferimento ad alcuni resoconti apparsi in forma errata" su alcuni organi di stampa.

    Due agenti arrestati forse legati a Scajola. Le indagini sulla presunta violazione del segreto istruttorio da parte di due agenti di Polizia - arrestati oggi e messi ai domiciliari in un'indagine sulle infiltrazioni della camorra in Versilia - potrebbero incrociarsi, secondo indiscrezioni, con la vicenda della latitanza di Amedeo Matacena, che vede coinvolto l'ex ministro Scajola. Anche in quel caso, infatti, è emersa l'ipotesi dell'esistenza di una talpa che avrebbe fornito informazioni riservate all'ex ministro. Al momento si tratta di un'ipotesi tutta da verificare ma sulla quale è concentrata l'attenzione degli investigatori. Secondo quanto si apprende, gli inquirenti della DDA sarebbero intenzionati ad approfondire le indagini riguardanti la rivelazione di informazioni ricoperte da segreto istruttorio - come quelle emerse nell'ambito dell'affaire Matacena, che ha coinvolto l'ex ministro Scajola - che i due agenti di polizia arrestati avrebbero rivelato a terzi dopo averli acquisiti illecitamente attraverso indebiti accessi alle banche dati. La volontà dei pm della DDA di Napoli di approfondire questo aspetto, nell'ipotsi che vi possa essere un vero e proprio apparato deviato dello Stato "specializzato" nel fornire notizie coperte da segreto, è legata ad alcune circostanze emerse nelle indagini sul clan dei Casalesi e che riguardano un carrozziere del Casertano arrestato oggi e ritenuto in contatto con i capizona della cosca. L'indagato è colui che poi, materialmente, avrebbe bonificato nella sua officina le auto di presunti affiliati al clan dalle spie installate dalla forze dell'ordine, dopo avere avuto la "soffiata" da Caputo. Il carrozziere, secondo quanto si apprende da fonti investigative, nel dicembre del 2012 avrebbe chiesto a Caputo di metterlo in contatto con personalità politico istituzionali per risolvere dei problemi personali (pendenze con il fisco), sollecitando il poliziotto a metterlo in contatto con un deputato del Pdl. Eventualità che Caputo gli aveva detto essere possibile.

    Silp: Riflettere su scorte ma non colpire solo agenti. "Qualora venissero accertati abusi nei servizi di scorta, come nel caso dell'ex ministro Scajola, non si possono colpire i soli anelli deboli della catena quali i semplici agenti, esistendo organismi deputati sia al controllo che alla concessione di simili tutele". Lo sostiene Daniele Tissone, segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil. "Polemiche come quelle di questi giorni - secondo Tissone - non aiutano una riflessione pacata e oggettiva sul delicato tema delle scorte, essendo, la materia, afferente alle responsabilità dei centri che stabiliscono se assegnare o meno detta tutela a fronte delle forze dell'ordine che, disciplinatamente, assumono tali servizi". "In un Paese ad alta densità criminale come il nostro - prosegue il segretario del Silp - polemiche come quelle di questi giorni non debbono, in alcun modo, mettere in discussione le strategie di contrasto alla criminalità organizzata che prevedono livelli di tutela per coloro che si trovano in prima linea nella lotta al crimine e al malaffare e a cui va tutta la nostra riconoscenza ed il nostro incondizionato sostegno".

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