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    Vicenda Scajola, anche un conto online per latitanza Matacena. Le intercettazioni

    Matacena e la Rizzo

     

    Vicenda Scajola, anche un conto online per latitanza Matacena. La scorta. Le intercettazioni con la Rizzo

    13 mag 14 Anche un conto online veniva utilizzato per gestire la latitanza di Amedeo Matacena. Il particolare emerge da una conversazione tra Scajola e la moglie dell'ex deputato, Chiara Rizzo. Nella richiesta di ordinanza cautelare al Gip la Dda di Reggio Calabria riporta la telefonata avvenuta l'8 agosto del 2013. I pm annotano che "dal tenore della conversazione si comprende come sia stato acceso un conto online, intestato a soggetto fittizio, da utilizzare per gestire la latitanza del Matacena".

    Per ex ministro scorta di 4° livello. Un autista più un altro agente scortavano - a quanto si apprende - l'ex ministro Claudio Scajola, arrestato nei giorni scorsi. Si tratta di una scorta di quarto livello per persone considerate "a basso rischio": in tutto erano quattro i poliziotti impiegati, a rotazione, nella tutela del politico ligure. Le indicazioni sulle personalità da proteggere arrivano in genere dalle prefetture sul territorio all'Ucis (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale) del Viminale che dispone le misure di tutela. Queste ultime sono diverse a seconda del livello di protezione che richiede il personaggio da tutelare. Si va dal primo livello, indicato come "rischio imminente ed elevato", che impiega fino a tre auto blindate e sei agenti, fino al quarto livello, di "basso rischio", che prevede un'auto non blindata con autista e un agente, come era il caso, appunto, di Scajola. Sempre a quanto si apprende, è la prefettura di Imperia, attraverso il Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza, ad aver disposto la scorta: si trattava, tra l'altro, di un ex ministro ed ex presidente del Copasir ed in passato aveva ricevuto minacce.

    Silp-Cgil chiede rimozione Questore Imperia. "Chiediamo la rimozione del questore e che il capo di gabinetto si assuma le proprie responsabilità, in qualità di dirigente dell'ufficio, qualora venga accertato un uso distorto o allegro della scorta di Claudio Scajola". Lo ha dichiarato questo pomeriggio il segretario provinciale imperiese del Silp-Cgil, Antonio Peroni, al termine di un vertice sindacale - al quale erano presenti anche Sap e Siap - con l'ispettore arrivato dal Viminale per fare luce sul caso. "In Questura questa vicenda è solo la punta di un iceberg", dice Peroni.

    Estradizione Rizzo a breve. "Abbiamo verificato nell'udienza di ieri che non esistono cause ostative all'estradizione e che c'è la volontà di tornare in Italia. Madame Rizzo dovrà essere estradata in Italia il prima possibile". Questo, secondo quanto appreso da fonti giudiziarie francesi, l'intendimento del Parquet général di Aix en Provence che domani valuterà i requisiti necessari per l'estradizione di Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, arrestata a Nizza su mandato di cattura internazionale.

    Le "cartoline" alla Rizzo... E' sempre un linguaggio in codice quello usato da Claudio Scajola con la moglie di Matacena, Chiara Rizzo. Per indicare alcuni documenti riservati ad Antigua l'ex Ministro chiede alla Rizzo se "sono arrivate le cartoline da collezione". La conversazione tra i due avviene il 18 agosto 2013 quando Chiara Rizzo dà conferma a Scajola dell'arrivo del plico 'riservato'. Nella telefonata Scajola chiede alla Rizzo "quelle cartoline lì della collezione che fine hanno fatto? Sono arrivate quelle ..." e la moglie di Matacena gli risponde che "allora, io ho mandato ... sono arrivate le cartoline, si ... (incomprensibile)...". Scajola poi prosegue chiedendo se "sono arrivate ... e hanno fatto, allora, il timbro di apertura o non ancora?" e la Rizzo risponde che "No, no, no, ancora no però l'hanno fatte ... l'hanno ... sono arrivate, dice che le stavano guardando, valutando e domani mi fanno sapere ... perché questo è di sabato e nonostante era sabato gli hanno fatto sapere". La conversazione si conclude con Scajola che riferisce a Chiara Rizzo, secondo quanto era stato riportato anche nei giorni scorsi da alcuni quotidiani, che "ci sentiamo poi ... poi, io stasera qui ci ho a casa Confalonieri, Bertinotti...".

    Scajola alla Rizzo "io sono pratico". "Io sono uno pratico... quindi conta la sostanza". E' questa una delle frasi pronunciate da Claudio Scajola in una conversazione telefonica con Chiara Rizzo durante la quale si parla di un conto online da utilizzare per la latitanza di Amedeo Matacena. Scajola conversa con la Rizzo e le dice che "no, è che io non avevo sentito il fatto, 'mi dispiace ma devo fare', e questo l'avrei gradito, comunque lo stesso non conta un cazzo questo, quello che conta è la sostanza, io sono uno pratico ... quindi conta la sostanza, quindi sei soddisfatta di questo" e subito dopo la moglie di Matacena risponde che "si, sono soddisfatta sempre che ... io ho paura ... comunque, poi domani sera saprò già tutto, perchè quando io sono in viaggio, poi chiamo di pomeriggio e mi dice, "va bene, è partito il plico!" ... se non parte tutto, io ancora, capito, sono un po' in ansia, devo dire, poi ... e poi va benissimo tutto".

    Scajola alla Rizzo 2Ti ricrdi l'albergo?". Anche per indicare il nome dell'albergo dove si trova Chiara Rizzo viene usato un linguaggio criptico. In una conversazione tra Claudio Scajola e la moglie di Matacena, l'ex ministro, rispondendo alla domanda di una donna, indica il nome dell'albergo solamente con la lettera 'K'. Chiara Rizzo chiede a Scajola "ma tu te lo ricordi l'albergo dove sono, tu te lo ricordi?" e l'ex ministro le risponde "si, si, con 'K' ... me lo ricordo bene, comincia col 'K' quindi me lo ricordo benissimo". La moglie di Matacena dice poi a Scajola che per eventuali contatti "chiedi di me e ti passano in camera"

    M5S chiede vertice Copasir. Vertice al Palazzo dei gruppi di Montecitorio negli uffici del M5S dei parlamentari 5 Stelle del Copasir (Vito Crimi e Angelo Tofalo), Antimafia (Riccardo Nuti e Giulia Sarti) e Affari Costituzionali (Roberta Lombardi e Fabiana Dadone). Al centro della riunione, si apprende da fonti parlamentari, il materiale sequestrato a casa dell'ex ministro Claudio Scajola. I pentastellati starebbero valutando la possibilità di chiedere l'audizione al Copasir del presidente del consiglio Matteo Renzi con le autorità delegate dei Servizi.

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