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    DDA Reggio: i soldi della cocaina nelle banche off-shore

     

    DDA Reggio: i soldi della cocaina nelle banche off-shore

    13 mag 14 "La ndrangheta è originata dalla violenza e mantenuta con la violenza. Toronto, Dubai, Miami, sono tra le aree più privilegiate per i grandi affari immobiliari, nuove frontiere su cui far convergere i soldi della cocaina depositati nella banche off-shore". Lo ha affermato il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, a margine di un convegno organizzato dalla Commissione regionale per le Pari Opportunità, presieduta da Giovanna Cusumano, sul tema 'Legalità e Parità'. "La mafia calabrese - ha proseguito Lombardo - è riuscita a coniugare innovazione e tradizione, riuscendo ad assorbire tutti i trend della globalizzazione. E' la parte malata di un sistema più ampio ed il suo obiettivo non è solo quello di acquisire danaro, ma renderne l'uso funzionale al potere, grazie ad una grande capacità relazionale ed alla disponibilità di essere rappresentata a vari livelli". "La caccia agli 'invisibili' - ha ribadito il pm Lombardo - è dunque un percorso ineludibile altrimenti non coglieremmo il vero senso di questa organizzazione criminale e della sua forza di condizionamento". Nel corso dell'incontro con i numerosi giovani che hanno gremito l'aula 'Calipari', Lombardo ha detto che "la magistratura non è un corpo a sè stante ma ha una funzione di arbitro tra questioni contrapposte, sottostando alla legge. I magistrati, per la loro funzione, non possono nascondere la polvere sotto il tappeto e spesso il ruolo e gli obblighi del pubblico ministero vengono raccontati, descritti in modo non corrispondente rispetto a quanto prevede la Costituzione". Per lo scrittore Antonio Nicaso, "la ndrangheta è forte perché legittimata dal potere. Fattura circa 44 miliardi di euro l'anno, e non è mai stata a favore della povera gente, reazionaria e mai rivoluzionaria. E quando un mafioso decide di farti avere un posto di lavoro, non lo fa per un gesto di umanità, ma perché pretende in cambio l'anima di ognuno, per ricattare e trovare nuove complicità". Arcangelo Badolati, giornalista del quotidiano 'Gazzetta del Sud', ha ricordato il ruolo ed sacrificio di tante donne uccise dalla 'ndrangheta o costrette a diventare, loro stesse, capo dell'organizzazione. "Storie terribili, dure da raccontare - ha sottolineato Badolati - ma che portano ad un'unica conclusione: la 'ndrangheta non conosce e riconosce amore, neppure per i propri figli e le proprie figlie".

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