Mons. Morosini "Sospendere pratica padrini", Riferimenti: Così si spara nel mucchio

01 lug 14 Sospendere, per un certo tempo, in Calabria, la pratica dei padrini durante la celebrazione dei sacramenti, per evitare nella Chiesa compromessi con la 'ndrangheta. La proposta arriva da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria, che in un'intervista a Radio Vaticana riferisce che il Papa lo ha incoraggiato ad "andare avanti". Il vescovo aveva tempo fa inviato in proposito una lettera a Papa Francesco. "Avevo consegnato la lettera alla Segreteria di Stato, che mi rispose dicendo che non riteneva la richiesta attuabile perché in questo modo - dice Morosini ai microfoni dell'emittente vaticana - sarebbero un po' penalizzate le persone buone, quelle che credono ai sacramenti. Comunque, lasciavano una porta aperta, nel senso che avrebbero preferito fossero stati tutti i vescovi calabresi a fare una richiesta di questo genere perché si tratta di sospendere una legge generale della Chiesa, ed un vescovo nella sua diocesi non ha questo potere. Dietro richiesta di tutti i vescovi la Santa Sede avrebbe poi valutato la cosa; quindi, siamo rimasti in una situazione di attesa. Il Papa, quando mi ha salutato nella sagrestia prima dell'inizio della Santa Messa - ha detto Morosini riferendosi alla celebrazione di domenica 29 giugno a San Pietro - si è ricordato di questa lettera e mi ha chiesto cosa avessimo fatto. Mi ha chiesto se avevamo fatto l'incontro tra i vescovi calabresi. Io ho risposto di no ed il Papa ha detto: 'Fatelo. Andate avanti'. Dopo che lui aveva usato quelle parole così forti durante la messa a Cassano all'Jonio probabilmente la cosa, dietro richiesta di tutti i vescovi, sarebbe potuta andare in porto". La mafia in generale spesso strumentalizza la Chiesa. "Sono due i problemi: c'è quello dell'utilizzo dei simboli religiosi, o anche di una pratica sacramentale, quasi per darsi un volto pulito dinanzi alla società; ma c'è il fattore concreto dell'essere padrino al sacramento del battesimo e della cresima che serve per realizzare una unione tra le famiglie. Per questo, abolire per alcuni anni questa pratica, per poi riprendere in altre forme". Per il vescovo di Reggio Calabria potrebbero fare da padrini, per esempio, "i catechisti o chi effettivamente ha accompagnato il ragazzo, il giovane, o lo accompagnerà, nel cammino di fede a fare da padrino. Si tratta, per il momento, di spezzare una continuità e poi, dopo un periodo, riprenderne l'uso ma con una mentalità nuova".

Riferimenti "Così si spara nel mucchio". "La proposta avanzata dall'arcivescovo di Reggio Calabria in tema di lotta alla 'ndrangheta non ci convince affatto. Mons. Morosini, infatti, ha proposto l'eliminazione della figura del padrino nei battesimi. Orbene riteniamo la soluzione poco idonea. Si spara infatti nel mucchio". Lo afferma, in una nota, Adriana Musella, presidente del coordinamento nazionale antimafia Riferimenti. "E' come - prosegue - se per eliminare la corruzione volessimo eliminare l'intera classe politica. Abbiamo bisogno di parole chiare, di scelte nette e forti, non possiamo ulteriormente giocare sull'ambiguità. Papa Francesco è stato esplicito e come lui vorremo fossero tutti 'I mafiosi sono scomunicati'. Per loro e certo non per tutti, quindi, sono vietati i sacramenti. Padrini ai battesimi? Certo che no, come neanche a matrimoni e funerali. Ciò detto, basterebbero cinque parole inequivocabili che vescovi e sacerdoti tutti pronunciassero: "fuori la 'ndrangheta dalla chiesa'".