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    Detenuto calabrese evade durante trasferimento nel milanese

     

     

    Detenuto calabrese evade durante trasferimento nel milanese

    03 feb 14 Un detenuto è evaso dopo l'assalto al furgone della Polizia penitenziaria avvenuto nel milanese. Si tratta dell'ergastolano Domenico Cutrì, 32 anni. Il cellulare assaltato lo stava traducendo dal carcere di Busto Arsizio a quello di Gallarate. La famiglia di Cutrì emigrò negli anni '60 da Melicuccà (Reggio Calabria), suo paese d'origine, prima in Piemonte e poi in Lombardia. Le ricerche dell'evaso sono state estese anche alla Calabria nell'ipotesi, che al momento comunque non ha trovato alcun riscontro, che l'ergastolano possa avere trovato rifugio o appoggi anche nella regione.

    Il commando che ha liberato Cutrì, composto da quattro persone, è entrato in azione attorno alle 15. L'ergastolano Domenico Cutrì, detenuto nel carcere di Busto Arsizio (Varese), era appena sceso dal furgone delle polizia penitenziaria e gli agenti lo stavano accompagnando all'interno del Tribunale di Gallarate, dove avrebbe dovuto partecipare a una udienza. In quel momento sono arrivati i banditi con le armi in pugno. L'azione, all'apparenza attentamente pianificata, è durata pochi minuti, sotto gli occhi di diversi testimoni. Gli uomini del commando hanno minacciato gli agenti, puntandogli contro le pistole e intimandogli di liberare il detenuto, e uno di loro ha spruzzato dello spray urticante negli occhi di uno dei poliziotti. Un altro agente è stato spinto giù dalle scale del Tribunale, e nella caduta ha riportato un lieve trauma cranico. C'è stata quindi una sparatoria tra i malviventi e gli agenti, durante la quale sono stati esplosi una trentina di colpi. Uno dei colpi ha raggiunto uno degli assalitori, il fratello del detenuto, Antonino Cutrì, che è poi morto per la gravità delle ferite riportate, circa un'ora dopo, al termine di una disperata corsa dei suoi compagni per cercare di salvarlo, all'ospedale di Magenta. L'azione e' durata pochi minuti: l'ergastolano è fuggito insieme ai complici, che hanno caricato su una Citroen C3 nera anche il ferito. Due agenti, rimasti contusi, sono stati soccorsi dal personale del 118, portati all'ospedale di Gallarate per accertamenti e in serata dimessi. Vicino al Tribunale, poco dopo, la polizia ha trovato una seconda auto utilizzata dai banditi, con a bordo armi d'assalto. A questo punto la fuga dei malviventi, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, è proseguita verso Cuggiono, il paese in provincia di Milano dove vive la madre dei fratelli Cutrì. Caricata la donna in auto la corsa è ripresa verso l'ospedale di Magenta dove il ferito e la madre sono stati scaricati. Ma per Antonino non c'era più nulla da fare ed è morto poco prima delle 16. La madre nel frattempo è stata sentita dagli investigatori. In serata si era diffusa la notizia, data dalla Uil Penitenziari, che si fosse costituito un altro fratello di Domenico Cutrì ma successivamente i Carabinieri hanno smentito questa circostanza. Polizia e carabinieri hanno allestito dei posti di blocco sulle strade della zona, in particolare al confine tra Lombardia e Piemonte. I due agenti feriti sono stati dimessi con una prognosi rispettivamente di 8 e 15 giorni.

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