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    Coldiretti Calabria: agire per fermare crisi clementine

     

     

    Coldiretti Calabria: agire per fermare crisi clementine

    18 dic 14 "Siamo alle solite purtroppo. La crisi delle clementine in Calabria è veramente terribile e dura, con prezzi pagati agli agricoltori in moltissimi casi inferiori ai loro costi di produzione e questo manda in tilt l'economia di interi territori e delle famiglie, con gravi ripercussioni". Lo sostiene, in una nota, la Coldiretti regionale. "Una situazione pericolosa - afferma il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - che sta già pregiudicando il futuro di molti clementicoltori e che ci può fare perdere significative quote di mercato a vantaggio di altri. Dobbiamo assolutamente fare un salto di qualità, non possiamo pensare che i contentini degli aiuti straordinari o eccezionali siano la panacea di tutti i mali. In realtà sono 'pannicelli caldi' o, come qualcuno afferma, un ombrello dato a chi è senza casa. Il ritiro di mercato non può essere la soluzione e creerebbe illusioni. La recente misura ha consentito già il ritiro nella sola Calabria del 50% del prodotto. Questo molto spesso non ci consente il passo successivo che è indispensabile: la disamina critica dei modelli organizzativi, di produzione e di collocazione sul mercato". "E' comunque palese - sostiene ancora Molinaro - che la crisi nel settore ortofrutticolo ha cominciato a mostrare tutta la sua virulenza già da questa estate con la crisi della frutta estiva dovuta al clima, all'embargo russo e comunque ad un accentuato calo dei consumi. E allora da dove possiamo ripartire? Il nostro punto di forza è il marchio Igp 'Clementine di Calabria' e ogni omologazione in basso per compiacere qualcuno, magari la grande distribuzione organizzata (che tra l'atro ha avuto nel comparto un calo delle vendite di circa il 22%), con clementine 'smarchiate' e quindi indistinte, rappresenta uno degli anelli deboli e lo 'scandalo per eccellenza' che compromette qualità e competitività a vantaggio di altri". La Calabria, riferisce Coldiretti, detiene il 60% della produzione italiana di clementine e, ancora, una percentuale troppo alta di prodotti anonimi viene immessa sul mercato. "Tutto ciò - dice ancora il presidente di Coldiretti Calabria - non aiuta quel carattere profondamente distintivo di una linea varietale dalla marcata identità italiana". Ogni tanto una sana autocritica fa bene soprattutto in riferimento all'utilizzo delle risorse provenienti dai Piani Operativi, appannaggio delle strutture associative e della cooperazione, che sono trattenuti direttamente alla fonte è arrivata l'ora che vengano rimodulati secondo le nuove esigenze e questo è un obbligo per le strutture associative. Altra linea da raddrizzare deve assolutamente essere l'organizzazione commerciale. Il Psr 2014-2020 è evidente che deve dedicare risorse e attenzione a questo comparto e comunque la madre delle battaglie è l'origine del prodotto la difesa dell'italianità: questa è la chiave del successo".

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