NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Amarezza e delusione a Sant'Onofrio senza processione

     

     

    Amarezza e delusione a Sant'Onofrio senza processione

    20 apr 14 C'è grande amarezza, delusione e tensione a Sant'Onofrio, piccolo centro di tremila abitanti a pochi chilometri da Vibo Valentia, dove per la prima volta nella storia non si è svolta la processione dell'Affruntata, il tradizionale rito dell'incontro della statua del Cristo risorto e quelle di San Giovanni e la Madonna. La decisione è stata presa per protesta contro il Comitato per l'ordine e la sicurezza che aveva stabilito che le statue dovevano essere portate dai volontari della Protezione civile per evitare infiltrati della 'ndrangheta. Si è svolta, invece, regolarmente e senza problemi la processione nel comune di Stefanaconi dove i cittadini hanno accettato, seppur con qualche malumore, la decisione di far portare le statue ai ragazzi della protezione civile. A Stefanaconi il rito religioso si è svolto con la vigilanza di molti carabinieri e poliziotti che, sin da stamane, hanno presidiato tutto il territorio comunale. Al suo arrivo mons. Renzo ha espresso solidarietà a tutta la popolazione di Sant'Onofrio sostenendo che se ""si fosse trovata una soluzione condivisa ne avrebbero giovato tutti. Sono venuto a Sant'Onofrio a portare la mia solidarietà e vicinanza alla popolazione che ha dovuto rinunciare al rito dell'Affruntata. Se mi avessero interpellato al momento opportuno sarei intervenuto io in prima persona. L'Affruntata non è uno spettacolo, è un rito religioso sentito da tutta la popolazione e tale deve restare". Quando il presule ha iniziato a celebrare la messa sono state vietate le riprese televisive e le fotografie all'interno della chiesa di Maria Santissima delle Grazie. La decisione è stata sostenuta dai fedeli con un lungo applauso. A Sant'Onofrio non è tuttavia la prima volta che la processione subisce 'contraccolpi' provocati dai tentativi di allontanare esponenti delle cosche da questo rito popolare facendo così venir meno il loro 'prestigio'. Nel 2010, ad esempio, l' Affruntata fu posticipata di una settimana dopo che, nella notte precedente l'evento, la 'ndrangheta aveva sparato alcuni colpi di arma da fuoco contro il cancello della casa dell'allora priore della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò, che da sempre organizza la cerimonia. Dopo l'intimidazione la processione fu sospesa e poi celebrata sette giorni dopo. L'anno successivo, stesso copione con l'intimidazione alla squadra di calcio locale, a ridosso della Pasqua scelta dalla chiesa per portare le statue.

    Mons. Renzo: per processione non servono attori. "Questa messa non è stata preceduta dal rito dell'Affruntata. Voi avete voluto che ciò avvenisse, in un certo senso mi dispiace perché questo rito rappresenta per la vita di una comunità un momento molto bello". Lo ha detto il Vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo, nel corso dell'omelia pronunciata durante la messa di Pasqua a Sant'Onofrio. "Ma la Pasqua - ha aggiunto - è resa più bella e solenne, e meno spettacolare ma più espressiva e cosciente, dalla presenza del vostro vescovo tra voi. Sono qui per esprimervi la mia vicinanza in un momento così sofferto, la mia solidarietà per quello che è stato deciso in qualche modo a vostro danno. Sappiamo bene che l'Affruntata non è uno spettacolo che può essere messo in scena da chiunque, anche dall'esterno della comunità. Non si tratta di trovare degli attori che possono essere sostitutivi. E' un momento intenso, di gioia, che esprime allo stesso tempo, un profondo senso religioso nel popolo cristiano che certamente non può essere turbato da calcoli mafiosi. La comunità ha diritto di essere rispettata da tutti". Il pensiero del presule va "anche alla gente di Stefanaconi che sta vivendo la vostra stessa sofferenza. Oggi, però, sarà una bella giornata, malgrado tutto. La legge deve tutelare l'ordine pubblico del vivere civile, la Chiesa ha il vangelo e la sua legge è la misericordia ed il perdono, come ci ha insegnato Gesù. Buoni e cattivi, Dio ci aspetta tutti. Non basta essere cristiani, bisogna esserlo nei comportamenti e nella ferma volontà a seguire Gesù. Non tutti lo fanno malgrado il Cristo sia morto in croce e risorto anche per loro".

    Tutti a casa delusi. Malumori e tensioni sono i sentimenti vissuti nel giorno di Pasqua a Sant'Onofrio. A turbare la festa della resurrezione di Cristo è stata la decisione di annullare, per la prima volta nella storia del paese, la processione dell'Affruntata in segno di protesta contro la decisione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che aveva affidato alla protezione civile il trasporto delle statue contro le infiltrazioni della 'ndrangheta. La delusione che in qualche momento si è tramutata in tensione era palpabile già un'ora prima della messa che è stata celebrata dal vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo. All'esterno della chiesa di Maria Santissima delle Grazie i carabinieri e la polizia hanno presidiato la zona. Tutto però si è svolto senza particolari problemi. Durante la messa un diacono ha avuto un malore ed è stato soccorso e portato in ospedale per accertamenti. Al termine della funzione religiosa la gente si è scambiata gli auguri con una stretta di mano e un abbraccio.

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore