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    Spaccio di cocaina in Calabria, 4 arresti a Lamezia

     

     

    Spaccio di cocaina in Calabria, 4 arresti a Lamezia

    02 apr 14 Un'operazione della polizia è in corso a Lamezia Terme per l'esecuzione di un provvedimento cautelare in carcere emesso dal gip nei confronti di quattro persone ritenute responsabili di numerosi episodi di spaccio di cocaina. L'operazione degli investigatori del Commissariato di Lamezia Terme rappresenta l'approfondimento dei dati emersi nell' ambito dell'inchiesta Strike del novembre 2013 che aveva svelato il coinvolgimento di molti giovanissimi nell'attività di spaccio al minuto nella zona del quartiere Sambiase. Gli arrestati sono ritenuti i capi dell'organizzazione, che aveva ramificazioni operative a Milano e a Roma. Seguendo i movimenti di denaro su una postepay intestata a terzi, ma di fatto in possesso di uno dei presunti capi del gruppo, Gino Da Ponte, detenuto da novembre, gli investigatori ritengono di aver ricostruito le modalità di gestione dello spaccio, i cui proventi dovevano essere versati settimanalmente sulla carta dai referenti territoriali. Tra i clienti del gruppo anche alcuni facoltosi imprenditori. Nel corso dell'operazione, cui partecipano uomini del Commissariato di Lamezia Terme, della Questura di Roma e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria di Vibo Valentia, sono stati trovati 25 grammi di cocaina pura e 65 grammi di canapa indiana, 3.630 euro in contanti e materiale ritenuto utile per il prosieguo delle indagini.

    Spaccio a Roma e Lamezia. Si riforniva a Milano per poi spacciare a Roma e Lamezia Terme la banda sgominata dagli investigatori del Commissariato della Polizia di Lamezia che stamani hanno arrestato i presunti capi della struttura. Si tratta di Gino Giovanni Daponte, 52 anni, Peppino Daponte (54), Francesco Salvatore Pontieri (47) e Marco Lento (34). Sono accusati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di cocaina. L'operazione, denominata "Arianna", rappresenta l'approfondimento investigativo dei dati emersi nell'ambito delle inchieste "Village" del luglio 2012 e "Strike" del novembre 2013. Le indagini, condotte per oltre tre mesi con il supporto di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso agli investigatori di ricostruire l'organigramma e la struttura del gruppo, di individuare le basi operative e le modalità di distribuzione degli utili e di raccolta del denaro. Lento, residente da anni a Roma, secondo l'accusa, veniva utilizzato per il trasporto della droga da Milano alla capitale e alla successiva attività di spaccio in quella città. Gli altri curavano lo spaccio al dettaglio a Lamezia Terme, dove c'era una forte richiesta anche da parte di alcuni imprenditori. Nel corso delle perquisizioni effettuate a Roma nell'abitazione di Lento, sono stati trovati 25 grammi di cocaina pura, 65 grammi di canapa indiana, un bilancino di precisione, materiale da confezionamento e 3.630 euro in contanti, nonché altro materiale ritenuto di interesse investigativo. Nell'operazione sono stati impegnati gli uomini del Commissariato di Lamezia Terme, della Questura di Roma e del Reparto prevenzione crimine Calabria di Vibo Valentia. ''Anche questa operazione - ha detto il procuratore di Lamezia Terme - è frutto del lavoro della Polizia di Stato nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nelle prime operazioni si trattava di persone incensurate in questo caso, invece, ad eccezione di Lento si tratta di persone che hanno precedenti. Ci sono dichiarazioni pienamente attendibili e su cui abbiamo avuto riscontri''. ''Sono soddisfatto - ha detto il questore Vincenzo Carella - dei risultati che la polizia sta ottenendo nella provincia di Catanzaro e soprattutto a Lamezia Terme che è certamente uno dei centri nevralgici della nostra zona e che in passato ha destato non qualche preoccupazione per i vari episodi di criminalità, organizzata e non. Quello di oggi è la conclusione di un altro filone di indagine nella lotta agli stupefacenti portata avanti dalla Polizia di Stato in questo centro. Il proliferare delle droghe è devastante e noi per contrastarlo mettiamo in campo le migliori risorse dal punto di vista investigativo e siamo affiancati dalla magistrature che segue con attenzione il nostro lavoro. Il commissariato di Lamezia ha dimostrato di avere delle grandi disponibilità. Noi siamo abituati a lavorare con le risorse che abbiamo e non con quelle che dovrebbero esserci. Lavoriamo seriamente e per noi è più il numero che fa sostanza ma la qualità che è avere la perfetta penetrazione al'interno degli organismi criminali''. Il dirigente del commissariato, Antonio Borrelli, infine, ha sottolineato come le indagini siano state di tipo "tecnico. E' stato inferto un colpo mortale al traffico di droga nel quartiere di Sambiase dove operavano gli arrestati".

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