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    Maroni insiste, vuole i bronzi all'Expo e manda avanti Sgarbi. Infuria la polemica

     

    Maroni insiste, vuole i bronzi all'Expo e manda avanti Sgarbi. Infuria la polemica

    20 ago 14 Ci risiamo. Con i bollori del caldo sputnano le boutade. E se a Milano è pieno inverno a scaldere gli animi dei suoi conterranei ci pensa il governatore leghista Roberto Maroni che ancora una volta innesca, tramite il suo ambasciatore Vittorio Sgarbi, fresco di nomina, l'ennesima richiesta per avere i Bronzi di Riace all'Expo di Milano. I due hanno scritto una lettera congiunta al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per chiedere, di nuovo, a lui e al presidente del Consiglio di valutare di esporre a Milano durante l'Expo ''i due Bronzi di Riace, che soltanto ignoranza e malafede legano esclusivamente alla Calabria''. Si avete letto bene lgli ignoranti saremmo noi che custodiamo gelosamente questo tesoro e non loro che non sanno neanche di cosa stanno parlano. I dubbi sulla fragilità delle due opere - scrivono i due- sono ''un evidente menzogna di chi diffonde terrorismo, fingendo di ignorare la dimostrata resistenza sott'acqua, esposti a ogni rischio, di quei Bronzi che sono trasportabilissimi''. Be se sono tarsportabilissimi potranno venire con la loro auto e provare a metterli sul tettuccio. Da questa 'trasferta' milanese la Calabria potrebbe anche ottenere un vantaggio economico -spiegano sempre i due mettende anche i puntinio sulle i e contando in tasca i soldi del business (di altro non si tratta)- con una parte dei guadagni della biglietteria (un terzo) che potrebbero venire utilizzati ''a vantaggio di beni abbandonati e molto più fragili''. ''Confidando sul buonsenso e sulla responsabilità del ministro - si chiude la lettera - non abbiamo dubbi che la richiesta di prestito sarà accolta''. Insomma ci risiamo. la boutade estiva continua. meno male che c'è ancora gente con la testa sulle spalle e non da altra parte.

    Sgarbi continua, "i gate? Li facciano a Reggio Calabria". Un percorso di padiglioni fuori dal sito dell'Expo a Milano per mostrare i tesori culturali della città è il progetto che il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha presentato oggi insieme a Vittorio Sgarbi, fresco di nomina ad 'ambasciatore' della Regione. Nel primo incontro pubblico che hanno fatto insieme si sono infiammate le polemiche per la richiesta di avere a Milano i Bronzi di Riace (oggi messa nero su bianco in una lettera al ministro Dario Franceschini). Senza contare i commenti poco lusinghieri fatti da Sgarbi agli Expo Gate che oggi l'ex sottosegretario ha placidamente ribadito. "Non si può immaginare che il Castello Sforzesco, il simbolo di Milano sia coperto da una cosa dissennata", da "due baldacchini ridicoli costati sette milioni di euro", ''baracche'', poi la conclusione: i progettisti dell'Expo Gate sarebbe "meglio che facessero i loro gate a Reggio Calabria". Il progetto di Sgarbi prevede 14 padiglioni (oltre al Castello Sforzesco, con la Pietà Rondanini di Michelangelo, il Cenacolo vinciano, di cui vorrebbe allungare gli orari di visita fino a notte fonda, il museo Bagatti Valsecchi dove saranno in mostra il trittico di Antonello da Messina ora diviso fra Milano e gli Uffizi e la Bella principessa recentemente attribuita a Leonardo, poi Brera a la Pinacoteca ambrosiana per ammirare i capolavori di Raffaello e Caravaggio, il museo del Novecento in cui organizzare una mostra sui futuristi, solo per citarne alcuni). Stendhal, ha ricordato Sgarbi, amava immensamente Milano che è una città come Parigi, "anche se chi ci sta dentro l'ha scambiata per Cinisello Balsamo". "L'Expo è un'occasione unica in questo secolo - ha sottolineato Maroni - e dobbiamo coglierla". Per questo la Regione per il progetto di Sgarbi "è pronta a mettere tutto quello che è necessario mettere; in collaborazione con il ministero dei Beni culturali e il Comune di Milano".

    Sgarbi poi indora la pillola: vogliamo valorizzare la Calabria. Non sono piaciute a Vittorio Sgarbi le critiche alla sua proposta di esporre a Milano durante i sei mesi dell'Expo i Bronzi di Riace e le ha liquidate come ''reazioni scomposte e selvagge'' che hanno ''torto formale e sostanziale'', spiegando che la sua è ''un'operazione non contro ma per la Calabria'' che potrebbe incassare cinque milioni di euro. Oggi - durante la conferenza stampa con il presidente della Regione Roberto Maroni per annunciare una lettera al ministro Dario Franceschini che ufficializza la richiesta di prestito - l'ex sottosegretario ha spiegato che i Bronzi sono ''un simbolo universale, e l'esposizione universale l'ha vinta Milano, non Reggio Calabria''. Poi ha aggiunto che le due opere ''non vengono a Milano contro la Calabria, ma per portare la Calabria a Milano: il padiglione del Portogallo lo fanno a Milano, mica a Lisbona''. E ''il contesto delle opere d'arte è la mente. Tanto è vero che tanti capolavori italiani sono al Louvre, e per fortuna che se non fossero al Louvre uno non andrebbe a guardarli a Camerino o Sassoferrato''. E quindi per i Bronzi ''quale percorso virtuoso migliore di farli vedere a cinque milioni di persone che non andrebbero mai a Reggio Calabria ma che il prossimo anno potrebbero tornare in Italia per vedere la Magna Grecia pensando che la Calabria non è soltanto 'ndrangheta ma anche due capolavori. E' talmente semplice''. E se adesso ''ogni giorno incassano 840 euro d'estate e 320 d'inverno qui possono incassare 15 milioni di euro, prendiamo un milione di visitatori a 15 euro, di cui la Calabria può avere cinque milioni di euro''. Le preoccupazioni per la loro fragilità a suo dire sono ''menzogne'' tant'è che sono rimasti 2.500 anni sott'acqua, senza contare che hanno dovuto sopportare tre restauri in quarant'anni. ''Se questi qui continuano - ha aggiunto - denuncio la sovrintendente per danno alle opere d'arte attraverso un restauro non necessario''. ''Se fosso ministro, sarei pronto a dare i Bronzi al Louvre per vent'anni - ha osservato Sgarbi -. Due libertini come loro, prigionieri a Reggio con tutta la gnocca che c'è nel mondo''. Vittorio Sgarbi ha anche liquidato la proposta di Philippe Daverio di esporre a Milano solo uno dei Bronzi di Riace. "Così - ha detto - non fai il vantaggio della Calabria ma la sfiga del visitatore". Secondo il critico, infatti, è difficilissimo che qualcuno che arriva da Sidney venendo all'Expo decida poi di andare a Reggio Calabria, andrà a Torino, Verona, Venezia o al massimo a Roma e Firenze. Sgarbi non ha nemmeno risparmiato strali alla sovrintendente dei beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, che pensa le statue siano troppo fragili per essere trasportate. "Che tutela può dare una che non è capace di controllare i bronzi neanche a casa sua?" ha detto il critico riferendosi alle foto in slip leopardati e boa di struzzo. "E' come un genitore geloso di una figlia vergine - ha concluso - che non la mandi la sera fuori e poi glie la scopano a casa".

    Maroni: Abbiamo fretta. A inizio settembre a Roma il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, incontrerà il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini a cui oggi, in una lettera firmata anche da Vittorio Sgarbi, ha chiesto il prestito dei Bronzi di Riace per i sei mesi dell'Expo. Lo stesso ministro ha parlato della creazione di una commissione per decidere se i due capolavori ora in esposizione a Reggio Calabria si possano trasportare. Sgarbi ne è sicuro e il presidente chiede ''tempi rapidi'' per arrivare a una decisione. Nella lettera a Franceschini, il critico d'arte e il governatore chiedono che della commissione faccia parte anche Bruno Zanardi che secondo Sgarbi è il più grande restauratore italiano. I bronzi, a dire suo e del governatore, sono ''trasportabilissimi''.

    Callipo: Portare i visitatori in Calabria. "I Bronzi all'Expo di Milano? Ma perché non facciamo un'altra cosa? Mettiamo in piedi un progetto, 'L'Expo passa dai Bronzi', allestendo una sorta di linea direttissima Milano-Reggio, in treno, aereo o bus, a bassissimo costo, con un pacchetto di 2-3 giorni a prezzi stracciatissimi, liberi da tasse e da Iva, al fine di accompagnare i visitatori dell'Expo in Calabria". Lo afferma il candidato alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione, Gianluca Callipo. "Una sfida - aggiunge - che dovrà vedere insieme la Regione Calabria e la Regione Lombardia, il Governo nazionale con i competenti ministeri, le Società dei trasporti pubblici e privati, le Camere di Commercio e le Associazioni turistico-alberghiere. Se vogliamo fare una cosa per la Calabria, e la vogliamo fare davvero bene, chiediamo di mettere in campo, da subito, già dalle prossime settimane, un 'Piano straordinario Expo Milano-Calabria 2015': che parta dai meravigliosi Bronzi e arrivi alle straordinarie bellezze storico, artistiche, culturali della nostra terra. Noi siamo pronti". "E faremo la nostra parte. Già la prossima settimana - conclude Callipo - chiederò direttamente al Presidente del Consiglio e ai ministri interessati di aiutarci concretamente alla realizzazione di un progetto del genere. La Calabria è pronta".

    Chizzoniti: Chi garantisce? "Esco subito dall'equivoco affermando di essere da sempre favorevolmente orientato alla diffusione circolante dell'arte, della cultura sul presupposto che ciò avvenga senza il benché minimo pregiudizio per qualsivoglia reperto archeologico o altro". Lo afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale Aurelio Chizzoniti facendo riferimento alla proposta di esporre i Bronzi di Riace all'Expo 2015. "Ciò premesso - aggiunge - preoccupa alquanto il reiterato tentativo perfido ed ipocrita di considerare (a prescindere) trasportabili in assoluta sicurezza le statue dei Bronzi di Riace superando con agghiacciante disinvoltura le dotte, doviziose, competenti e soprattutto disinteressate conclusioni di esperti di altissimo profilo ricorrendo ad un'ulteriore commissione, della quale auspico che i predetti facciano parte unitamente alla dottoressa Bonomi, la cui funzionale costituzione è stata addirittura sorprendentemente anticipata (?) dal Prof. Sgarbi. In quest'ottica non mi stupirebbe più di tanto se gli esperti asservendi alla temeraria mobilità dovessero sterilizzare i pareri da sempre ex adverso coralmente espressi accentuando, anche per questo versante, il disprezzo per i calabresi ed i reggini sordi e insensibili a qualsiasi ipotesi di apertura culturale". "Chi si assume la responsabilità - chiede Chizzoniti - del trasporto a Milano garantendo l'integrità delle statue visto che scienziati di alto profilo sono stati condannati per non aver previsto il terremoto a L'Aquila?!? Chi mai risarcirebbe non tanto la Città e la Provincia di Reggio Calabria quanto l'arte e la cultura senza frontiere per la prevedibilissima disintegrazione delle statue?".

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