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    Legambiente "Chiarezza su progetto A2A su laghi silani"

     

     

    Legambiente "Chiarezza su progetto A2A su laghi silani"

    06 set 13 Occorre chiarezza sulla tempistica e sulle modalità di svuotamento dei laghi silani proposto da A2A. E' quanto rileva Legambiente Calabria che risponde con un secco no al progetto di gestione dell'invaso Arvo (Diga Nocelle) avanzato dalla società concessionaria che prevede lo svaso e la fluitazione di oltre 6 milioni di m3 di sedimenti presenti nel bacino. Secondo Legambiente Calabria ''non si tiene in debita considerazione che le attività dovrebbero svolgersi nel cuore del Parco nazionale della Sila; inoltre, è evidente la macroscopica carenza di analisi e monitoraggi necessari per stabilire quale sia l'intervento più opportuno da mettere in atto per continuare a garantire la produzione idroelettrica, fonte rinnovabile da incrementare, e la conservazione della biodiversità e del paesaggio silano di cui i laghi rappresentano l'identità fondante''. ''Il progetto di A2A - mette in evidenza l'associazione ambientalista - trova la sua giustificazione nella necessità di ispezionare le paratoie dello scarico di fondo e dell'opera di presa, per verificarne lo stato di manutenzione e predisporre eventuali interventi di manutenzione della diga, per garantire la sicurezza del territorio e delle popolazioni locali. Per questa ragione A2A prevede lo svuotamento del Lago Arvo: con una manovra di fluitazione totale l'acqua invasata, circa 80 milioni di m3, sarà fatta defluire insieme agli oltre 6 milioni di m3 di sedimenti che si sono accumulati in questi anni nel fondo del bacino. Dopo questa fase, che inizierà a novembre 2013 e durerà 40 giorni, nei successivi 5/8 anni sarà messa in atto una manovra annuale di fluitazione parziale che permetterà di eliminare la parte (circa 25/30 mila m3) di sedimenti che si accumulano sulle opere di presa. Di fatto per i prossimi 10 anni il paesaggio del Parco nazionale della Sila sarà completamente sconvolto da queste attività fortemente invasive, che avranno effetti nefasti oltre che sulla biodiversità e l'habitat naturale, anche sull'economia e le tradizioni locali''. ''Nella prossima Conferenza dei servizi indetta dal Dipartimento alle infrastrutture e lavori pubblici della Regione per l'11 settembre - fa sapere Legambiente - alla quale parteciperemo per la prima volta, chiederemo innanzitutto di valutare misure tecniche alternative a quelle proposte in quanto ci sembra non adeguato il fine denunciato nel progetto di A2A (ispezione, opere di presa) con i metodi proposti (svaso e fluitazione). Chiederemo, in particolare, di valutare la possibilità di utilizzare mezzi moderni e meno invasivi, come i Rov, o tradizionali, come i sommozzatori, per compiere un'azione compatibile con la sicurezza della diga e la tutela del Parco nazionale della Sila e applicando, in ultima analisi, un'attività di dragaggio dei sedimenti a invaso pieno o altra tecnica che non sia necessariamente lo svuotamento del lago''.

    A2A: Da Legambiente posizioni allarmistiche. ''Il progetto presentato da A2A è frutto di studi tecnici e valutazioni ambientali svolti da esperti del settore, oltre che di maturate esperienze della società sulle modalità operative volte a minimizzare l'impatto sul territorio e sull'ambiente e, comunque, a garantire la reversibilità degli effetti delle attività previste''. E' quanto si afferma in una nota della società A2A in riferimento alla conferenza stampa di Legambiente sullo svuotamento del Lago Arvo. ''Lo svuotamento del lago - prosegue la nota di A2A - è necessario per poter permettere ai tecnici di verificare le opere normalmente sommerse, sia civili che meccaniche, in modo da poter garantirne la perfetta funzionalità. Solo dopo queste verifiche ispettive si potranno determinare eventuali azioni future. Riteniamo importanti ed utili i suggerimenti espressi da parte di tutti gli interlocutori, ma ricordiamo che la piena e totale responsabilità nella gestione delle opere e delle attività necessarie ad assicurarne la funzionalità è in carico al Gestore, che nella fattispecie ha anche l'obbligo di garantire i volumi d'acqua necessari a soddisfare i fabbisogni irriguo/potabili''. ''Sono fuorvianti, e volte a procurare allarme - riporta ancora la nota - alcune affermazioni di Legambiente presenti nel comunicato riguardo ai presunti volumi liquidi e solidi che verrebbero evacuati; esse riportano dati tecnici e indirizzi operativi non presenti in nessuno dei documenti redatti dalla società. Inoltre, alcune dichiarazioni concernenti importanti particolari del progetto, sempre contenute nel comunicato, sono inesatte e dimostrano la non conoscenza del progetto consegnato alle autorità''. ''Per questo motivo, con immutato spirito di collaborazione e trasparenza - conclude la società A2A - invitiamo nuovamente Legambiente ad un incontro approfondito sul progetto, come quello, disertato nonostante l'invito, che la società ha organizzato nei giorni scorsi a cui hanno partecipato Altura, Fipsas, Fishing Club, Forum Ambientalista, Gisa, Italia Nostra, Lipu, Wwf''.

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