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    Sesto giorno di sciopero della fame a Rossano contro chiusura tribunale

     

     

    Sesto giorno di sciopero della fame a Rossano contro chiusura tribunale

    05 set 13 Prosegue ormai da sei giorni lo sciopero della fame attuato dall'avvocato Mauro Mitidieri e dall'ingegnere Flavio Stasi contro la soppressione del Tribunale di Rossano ed il suo accorpamento con quello di Castrovillari. Contestualmente prosegue l'assemblea permanente degli avvocati. Stamani c'è stato un incontro tra il procuratore di Rossano Eugenio Facciolla, il sindaco Giuseppe Antoniotti ed il presidente dell'ordine degli avvocati Serafino Trento. Facciolla, parlando con i giornalisti, si è detto fiducioso che ''alla fine si trovi una soluzione che sia corrispondente alla reale difficoltà del territorio e alle reali esigenze dello stesso. Ad oggi - ha aggiunto - non abbiamo provvedimenti legislativi di segno diverso, e quindi, rispetto a quello che è il decreto legislativo del 2012, sono in corso le procedure di trasloco perché si concretizzi il trasferimento formale al tribunale di Castrovillari. C'è un provvedimento legislativo che va rispettato entro la data prevista, il 13 settembre, e se dovessero intervenire, così come si paventa da più parti, provvedimenti correttivi o modificativi in qualche modo di quello che è il portato normativo del 2012 è chiaro che andrà nella direzione di rispetto di quelle che sono le esigenze di questo territorio''. ''Il tribunale di Rossano - ha sostenuto Facciolla - ha una peculiarità particolare rispetto ad altri tribunali, sia per l'estensione sul territorio sia per la presenza di criminalità che non è solo quella mafiosa ma è una criminalità diffusa. Questo deve essere il segnale più chiaro che deve passare. Non è che si vuole salvare Rossano perché si ritiene che da Castrovillari non si faccia fino in fondo il proprio dovere, assolutamente. E' un'attenzione e una presenza sul territorio che serve come deterrente''

    Tribunale occupato. Il palazzo di giustizia di Rossano è stato occupato stasera da decine di avvocati e semplici cittadini per protestare contro la decisione del ministro della Giustizia che ha deciso di prorogare per due anni l'attività dell'ufficio giudiziario confermando però la chiusura. Già da giorni era in atto un'assemblea permanente dei legali, uno dei quali, insieme ad un esponente di un comitato civico, da sei giorni ha anche iniziato lo sciopero della fame. Dopo la notizia del decreto del ministro Cancellieri che proroga ''soltanto'' l'attività, avvocati e cittadini sono entrati nel palazzo di giustizia chiudendo le porte dall'interno giudicando insufficiente l'iniziativa del ministro.

    ''Il Decreto ministeriale emanato oggi non corregge la riforma delle circoscrizioni giudiziarie ma si limita solo ad introdurre alcune variazioni al percorso attuativo. Con l'autorizzazione dello smaltimento delle attività giudiziarie arretrate, di fatto, l'obiettivo dell'accorpamento è soltanto rinviato''. Lo sostengono, in una dichiarazione, i deputati Pd della Calabria. ''Per quanto riguarda Rossano Calabro, però - affermano Demetrio Battaglia, Enza Bruno Bossio, Bruno Censore, Stefania Covello, Alfredo D'Attorre, Ernesto Magorno, Nicodemo Oliverio e Nico Stumpo - è lo stesso decreto a riconoscere la eccezionale condizione in cui versa questa circoscrizione calabrese. Il fatto che solo ed unicamente a Rossano il decreto autorizzi lo smaltimento di tutte le attività arretrate, comprese quelle relative al penale, è un implicito riconoscimento della fondatezza delle ragioni che hanno individuato nella soppressione di quel tribunale un indubbio ed evidente errore compiuto nella impostazione originaria della revisione della geografia giudiziaria. Il decreto odierno, dunque, è una vera e propria ammissione del fatto che la soppressione di Rossano è una grande irrazionalità della riforma''. ''E' auspicabile, pertanto - concludono i deputati calabresi del Pd - che lo slittamento di due anni della data di compimento dell'accorpamento possa essere un tempo utile entro il quale il Governo provveda ad un atto riparatorio per una effettiva correzione della riforma attraverso la cancellazione di Rossano dall'elenco dei tribunali da sopprimere''

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