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    Incendiata l'auto del Presidente di CamCom Reggio Calabria

     

     

    Incendiata l'auto del Presidente di CamCom Reggio Calabria

    25 ott 13 Persone non identificate hanno incendiato a Reggio Calabria l'auto del presidente della Camera di Commercio e di UnionCamere Calabria, Lucio Dattola. La vettura era parcheggiata nei pressi dell'abitazione di Dattola. Sono intervenuti i vigili del fuoco e la Polizia di Stato, che ha avviato le indagini per risalire agli autori dell'intimidazione. Due giorni fa era stata incendiata la vettura del presidente provinciale dell'Ance Francesco Siclari.

    "Sono vicino al presidente Dattola e a tutta la sua famiglia per la vile gesto subito e lo invito ad andare avanti''. E' quanto afferma - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, esprimendo ''solidarietà al presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Lucio Dattola per l'incendio della sua autovettura''. ''Ogni tipo di intimidazione - prosegue Scopelliti - non avrà l'effetto di ostacolare il percorso di legalità e democrazia portato avanti in questi anni dal presidente della Camera di Commercio a favore dello sviluppo dell'economia sana del territorio. Auspico che la magistratura e le forze dell'ordine facciano presto chiarezza sul grave episodio"

    "Reputo inaccettabile quanto accaduto nei confronti del presidente di Unioncamere Calabria Lucio Dattola vittima di un gesto indegno e di assoluta gravità". E' la reazione del deputato del Pdl Giuseppe Galati appresa la notizia dell'incendio dell'autovettura, avvenuto ad opera di ignoti, del presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria e di Unioncamere. "Quanto si è verificato ai danni di Dattola - prosegue - rappresenta un gesto di una viltà estrema che necessita di adeguate azioni repressive e drastiche per stroncare alla radice il fenomeno malavitoso che danneggia l'economia calabrese ed impedisce la crescita della nostra terra. La 'ndrangheta soffoca la libertà: sulla scia di quanto detto dal procuratore Federico Cafiero De Raho, a pochi mesi dal suo insediamento, auspico che venga fatta un'accurata ed incisiva azione di bonifica del territorio reggino tesa a debellare l'illegalità ed il malaffare". "Spero che le forze inquirenti - conclude Galati - facciano piena luce sull'episodio ed individuino i responsabili per consegnarli alla giustizia. Non è più possibile tollerare azioni che offendono un'intera Regione, occorre una risposta forte delle Istituzioni e della società civile per stroncare il crimine organizzato".

    "Esprimo personale solidarietà ed a nome del Consiglio regionale che rappresento al presidente di Unioncamere Calabria Lucio Dattola per la vile intimidazione subita''. Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico. ''Mi auguro - aggiunge - che i responsabili di questo gesto possano essere individuati ed assicurati alla giustizia. Non è tollerabile che in Calabria si registrino intimidazioni quotidiane nei confronti di chi, nonostante le molte difficoltà, si sforza a fare impresa e a produrre occupazione e sviluppo''. ''Occorre, naturalmente - conclude Talarico - che tutti noi ci impegniamo sempre più perché l'idea che la mafia è un ostacolo allo sviluppo sia universalmente condivisa".

    Non c'è tregua nelle minacce mafiose a tutti coloro che vogliono provare a cambiare qualcosa nella nostra regione. E' dura e chiara, è scritto in una nota, la presa di posizione di tutta la Confindustria calabrese e dell'Ance regionale dopo gli ennesimi vili atti intimidatori nei confronti del Presidente dei costruttori reggini, Francesco Siclari e del Presidente della Camera di Commercio, Lucio Dattola. L'intero Consiglio direttivo degli industriali calabresi presieduto da Giuseppe Speziali, ha voluto esprimere tutta la sua vicinanza e solidarietà a chi è stato vittima di vigliacche intimidazioni e minacce. ''E' segno evidente - ha sottolineato Speziali - che la criminalità si sente oramai minacciata da chi vuole provare a cambiare le cose nella nostra regione attraverso azioni ed iniziative tese ad attestare la legalità''. Confindustria e Ance, prosegue la nota, ''non vogliono però solo testimoniare la propria vicinanza, solidarietà ed incoraggiamento ad andare avanti a chi si ritrova vittima di queste vili ritorsioni, ma assicurare che tutta la classe imprenditoriale vuole scendere direttamente in campo per affrancare la regione da condizionamenti atavici che ne impediscono lo sviluppo''. ''Supportare chi sta in trincea quotidianamente contro il crimine - ha sostenuto Francesco Cava, presidente di Ance Calabria - e rifuggire da ogni logica collusiva con la criminalità è la risposta più concreta che si può dare nel testimoniare vicinanza a Francesco Siclari e Lucio Dattola, che stanno operando, da posizioni differenti di vertice, con impegno e competenza allo sviluppo della nostra regione''. ''Confindustria e Ance - conclude la nota - staranno al loro fianco così come staranno al fianco di tutti coloro che operano per la difesa ed il rispetto delle regole, della legalità, oltre che per il rilancio di tutte le azioni mirate alla ripresa strutturale dell'economia e della realtà calabrese''.

    "Esprimo la mia più profonda solidarietà a Lucio Dattola, al quale mi legano non solo consolidati rapporti istituzionali, ma anche profondi vincoli amicali''. Lo afferma, in una nota, il presidente della Camera di commercio di Catanzaro Paolo Abramo. ''Siamo - prosegue - un avamposto che opera quotidianamente per creare e garantire occasioni di sviluppo e di crescita, di lavoro sano e onesto. Per questo paghiamo il prezzo alto degli uomini dello Stato, cioè di coloro che agiscono da cittadini responsabili nei confronti della collettività. Uomini dello Stato non sono soltanto i valenti dirigenti del ministero degli Interni o gli stimabili uomini delle forze dell'ordine: ma sono coloro che vivono il proprio ruolo, prima di tutto, di cittadini con autentico senso di appartenenza. Vivremmo in una condizione migliore se ogni singolo cittadino si sentisse più 'uomo dello Stato', così inteso. E' a costruire e rafforzare questo senso di appartenenza che dovremmo ispirare, sempre di più e con sempre maggiore convinzione e incisività, le nostre azioni".

    "Ferma condanna e profondo sdegno per quanto accaduto ai danni di Dattola". Il presidente della Commissione regionale Sanità Salvatore Pacenza esprime la sua solidarietà. "Purtroppo - prosegue - segnali inquietanti come questo macchiano quanto di buono istituzioni e mondo dell'associazionismo stanno tentando di fare per combattere il momento di forte crisi che sta attraversando il mondo produttivo ed economico calabrese. C'è la necessità che si faccia subito chiarezza su questo accaduto per assicurare alla giustizia gli eventuali mandanti così come i fautori materiali di questo gesto vigliacco. Un pensiero in questo momento lo rivolgo anche ai famigliari di Dattola che sicuramente dovranno fare i conti con una tranquillità casalinga interrotta da un atto vile e deprecabile. Sono sicuro che le forze dell'ordine e la magistratura sapranno fare chiarezza sull'accaduto nel giro di breve tempo".

    "Esprimo la mia più sentita solidarietà al presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria vittima di un atto intimidatorio indirizzato alla sua auto durante la notte". Lo afferma Tilde Minasi, consigliere regionale e segretaria della Commissione Speciale contro la 'ndrangheta. "Mi auguro - prosegue - che gli autori di questo vile gesto vengano prontamente individuati dagli organi inquirenti e, nel contempo, esorto il presidente Dattola a proseguire, senza alcun tipo di condizionamento, nel suo strutturato impegno al vertice dell'Ente camerale cittadino, ruolo durante il quale si è sempre contraddistinto per le sue caratteristiche umane e professionali e per un profondo interesse nei confronti del tessuto produttivo del nostro territorio".

    I presidenti di Confesercenti Reggio Calabria e SOS Impresa esprimono la propria solidarietà a Dattola, ''Questi gesti criminali - sostengono - devono essere rigettati con forza perché sono veri e propri atti di violenza mafiosa. Troppi cittadini e amministratori sono costretti a subire questo tipo di intimidazioni. Speriamo si faccia piena luce su questo ennesimo episodio, e si spezzi la spirale di illegalità, che soprattutto in questi ultimi giorni, attanaglia imprenditori e territorio. Confidiamo nelle forze dell'ordine per fare piena luce su questi atti di violenza e minacce e nel contempo esortiamo Dattola, unitamente a tutti gli altri imprenditori, a non arrendersi e a continuare nel suo lavoro con coraggio e determinazione.

    "Il vile attentato, che fa seguito a quello ai danni del presidente Ance Siclari, nei confronti di Dattola, al quale esprimo la più profonda vicinanza, ripropone la grave questione di un fenomeno criminale sempre più presente e capillare sul territorio regionale". E' quanto afferma il presidente della Commissione "Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari" della Regione Candeloro Imbalzano. "Lungi dal demordere sotto l'azione encomiabile ed incessante della Magistratura e delle Forze dell'ordine - prosegue - la criminalità continua a fare sentire il suo devastante peso in una realtà già provata da una crisi economica e sociale che è sotto gli occhi di tutti e che, come nel caso del dott. Dattola, coinvolge direttamente il cuore delle Istituzioni che operano a tutela del mondo produttivo. Oggi, più che mai, si avverte la necessità di un'azione collettiva ed integrata quale risposta concreta ad un crescendo che, giorno dopo giorno, diventa sempre più inquietante, colpendo l'individuo nella sua libertà e nella sua serenità".

    ''Gli eventi incresciosi di questi ultimi giorni che hanno profondamente colpito due personalità reggine distintesi per l'impegno profuso in ambito professionale dovrebbero far riflettere la cittadinanza sull'esistenza di soggetti che agiscono contro il bene della città. In particolare, intendo esprimere la mia sentita vicinanza a Dattola, incoraggiandolo a non lasciarsi sopraffare da certe avversità e a continuare a credere in quei principi che lo hanno portato ad essere un modello di integrità per l'intera comunità civile''. Lo afferma Ivano Nasso, amministratore unico della Sati srl.

    La Sogas esprime massima solidarietà a Dattola. E lo fa con una nota del presidente del Cda Carlo Alberto Porcino: ''Dattola è un figlio nobile di Reggio, da sempre distintosi quale interprete autentico e illuminato di valori come moralità, legalità e trasparenza. Punti cardinali che ne hanno ispirato e ne ispirano l'agire quotidiano alla guida dell'Ente che peraltro è uno dei nostri soci più attenti. All'amico Dattola ed a tutti i suoi cari giunga questo figurato ed affettuoso abbraccio da parte mia personalmente e dell'intero Cda, gli giunga così, in modo sincero, in un momento certamente non facile, la nostra esortazione ad andare oltre e proseguire incessante nelle sue numerose battaglie a tutela e difesa degli interessi delle imprese del territorio. Per quanto ci sarà possibile noi rimarremo sempre e ancora più convinti al suo fianco''

    ''Piena ed incondizionata solidarietà e vicinanza personale, unitamente allo sdegno per l'inqualificabile gesto nonché ferma condanna per gli atti intimidatori subiti da Dattola e da Siclari''. Lo afferma il sen. Antonio Caridi esprimendo vicinanza a Dattola e Siclari ed alle loro famiglie, unitamente all'invito a proseguire lungo la strada intrapresa da anni per favorire la legalità nel territorio reggino ed i processi di sviluppo dell'economia locale. ''Occorre - prosegue - un deciso richiamo ai valori della legalità ed alla difesa delle libertà, individuali e collettive, per una piena affermazione dei principi democratici che costituiscono la base fondante del nostro ordinamento. Il reiterato attacco ai rappresentanti delle istituzioni ed a quanti svolgono ruoli di responsabilità nella società civile richiede anche una pronta risposta da parte dello Stato e dei suoi organi periferici. Come parlamentare e rappresentante istituzionale il senatore Caridi non farò mancare il mio apporto ed il mio contributo per fornire adeguato sostegno a quanti sono quotidianamente impegnati a portare avanti un percorso di legalità e di crescita civile ed economica''.

    Il direttivo di Confindustria Reggio Calabria esprime solidarietà e vicinanza a Dattola. ''Condanniamo con forza - è scritto in una nota - il vile gesto compiuto in danno di un'autorevole e specchiata personalità cittadina, da sempre impegnata sul fronte del contrasto a ogni forma di illegalità e nell'azione volta a promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio. L'incendio dell'automobile di Dattola ci indigna come cittadini e come imprenditori ma soprattutto ci allarma e impone un'immediata e urgente riflessione. Oggi, dopo un lungo periodo in cui i mattinali delle forze dell'ordine hanno fatto registrare rari e sporadici episodi di cronaca, la criminalità è tornata a esercitare di nuovo e in maniera sfrontata il suo tentativo di controllare il territorio e di ostacolare l'azione delle forze sane che lavorano per la crescita civile ed economica di Reggio e della sua provincia. Le vicende delle ultime 48 ore preoccupano perché è stato alzato nuovamente il tiro. A Dattola rinnoviamo i sensi della nostra stima e amicizia, invitandolo ad andare avanti con determinazione nella sua attività di guida dell'ente camerale. Auspichiamo che le forze dell'ordine facciano luce al più presto su questa vicenda, così come speriamo vengano chiarite celermente le cause dell'incendio dell'automobile del presidente di ANCE Reggio Calabria, Francesco Siclari, cui esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro pieno sostegno in questo difficile momento.

    "La grave intimidazione perpetrata contro Dattola, è un segnale che inquieta le coscienze di quanti desiderano una vita civile ordinata e serena". Lo afferma il consigliere regionale del PdL, Gesuele Vilasi. "Il susseguirsi dei danneggiamenti e delle minacce contro uomini e donne delle istituzioni e del mondo dell'imprenditoria - prosegue - desta profonda inquietudine e sollecita la pronta risposta dello Stato. La Calabria non può essere lasciata da sola a fronteggiare i pericoli che provengono dalla criminalità organizzata storicamente consolidata, anche se molto si sta facendo per assicurare la libertà e la sicurezza. E' dunque necessario che il mondo delle istituzioni e la società civile mantengano alta l'attenzione isolando quanti credono che la violenza sia l'unica arma per piegare le coscienze e gli uomini liberi".

    "Esprimo sentimenti di solidarietà e vicinanza a Dattola e a tutta la sua famiglia per la grave intimidazione subita che, sono certo, non intaccherà in alcun modo il suo quotidiano e fattivo impegno per l'affermazione dei principi di legalità nel tessuto economico e imprenditoriale calabrese''. Lo afferma l'assessore regionale alle Attivita' produttive Demetrio Arena. ''La passione e la determinazione che ha dimostrato proprio fino a ieri, in occasione del partecipato convegno sul fenomeno del racket e dell'usura organizzato dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria - prosegue - costituiscono patrimonio comune di tutte le Istituzioni impegnate a contrastare la criminalità organizzata".

    "Esprimo con forza il mio sdegno per il vile gesto criminale perpetrato ai danni del presidente di Unioncamere Calabria Lucio Dattola, e sono vicina a lui ed alla sua famiglia per questo attentato che tenta di intimidirlo, certamente non riuscendoci, ma che comunque incide pesantemente sulla sua serenità e su quella dei suoi familiari". Così si è espressa l'on. Rosanna Scopelliti, deputata reggina e componente della Commissione Parlamentare Antimafia, circa l'intimidazione al presidente di Unioncamere Calabria. "La criminalità mafiosa continua a prendere di mira esponenti del mondo delle istituzioni calabresi, e dopo i tanti attentati contro pubblici amministratori - continua la parlamentare - adesso sembra voler prendere di mira i rappresentanti del mondo produttivo e dell'associazionismo regionale. Questo, se da un lato è un segnale estremamente preoccupante, per la tracotanza che dimostrano le organizzazioni criminali, dall'altra parte è segno che in Calabria anche il mondo produttivo e dell'associazionismo di questa categoria sta rispondendo a muso duro alle richieste mafiose, facendo cosi saltar loro i nervi". "Nell'esprimere quindi - conclude Rosanna Scopelliti - una fraterna vicinanza a Lucio Dattola, ed anche al dirigente dell'Ance Siclari (vittima nei giorni scorsi di un attentato intimidatorio, ndr) sono certa che i magistrati e gli investigatori reggini non tralasceranno alcuna pista investigativa per poter individuare ed assicurare alla giustizia gli autori ed i mandanti di questi vili attentati".

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