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    Ordine Giornalisti Calabria "Fare chiarezza su denuncia Scopelliti"

     

     

    Ordine Giornalisti Calabria "Fare chiarezza su denuncia Scopelliti"

    29 lug 13 ''Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha ribadito sabato, nel corso di una conferenza stampa, una convinzione che, a giudicare dalle reiterate esternazioni in tal senso, ha maturato da tempo: vale a dire che nella città di Reggio un gruppo di giornalisti da anni fa informazione manipolando le notizie ed avviando campagne di stampa con il fine ultimo di danneggiare la sua immagine e di svilire quello che, con sintesi giornalistica, è stato definito 'modello Reggio'''. E' quanto si legge in una nota dell'Ordine dei giornalisti della Calabria. ''Stavolta però - prosegue la nota - Scopelliti ha aggiunto alla sua esternazione (per come riportato in una nota Ansa del 27/7) una notizia sintetizzata dall'agenzia con il seguente virgolettato: 'C'è una informativa della Squadra Mobile di Reggio Calabria, che è stata depositata, sulla gestione dell'informazione da parte di alcuni giornalisti, credo cinque o sei, che fanno informazione poco corretta'. Scopelliti dice di averlo appreso senza specificare da chi e come, ma chiede 'di sapere, indipendentemente da come andrà' perché già il fatto stesso che ci sia stata una indagine su questa ipotizzata 'cupola' dell'informazione reggina è una cosa forte perché vorrebbe dire che 'c'è un gruppo di persone impegnate a manipolare l'informazione' sull'attuale Presidente della Regione ed ex Sindaco di Reggio Calabria. Pur dovendosi immaginare che Scopelliti abbia da tempo una sua idea precisa su chi siano questi giornalisti che definisce 'pupi' manovrati da 'pupari', nomi anche stavolta non ne fa. Si limita a parlare di questa 'informativa' della squadra mobile reggina aggiungendo che, anche qui attingendo ad un'informazione avuta per caso o per sentito dire, l'indagine su questa presunta consorteria dell'informazione reggina è a Catanzaro e non a Reggio. Cosa spiegabile, se quanto detto dal Presidente della Regione dovesse corrispondere alla realtà, solo ipotizzando che alla indagine sia direttamente o indirettamente interessato qualche magistrato reggino. Ovviamente se un'indagine sulla 'cupola' giornalistica reggina esiste, la magistratura, reggina o catanzarese che sia, trarrà, all'esito dell'indagine stessa, le conclusioni che riterrà opportune e, se saranno stati accertati comportamenti censurabili di qualsivoglia genere da parte di alcuni giornalisti certamente trasmetterà le stesse conclusioni all'Ordine dei Giornalisti della Calabria per le pedisseque iniziative di tipo disciplinare. Nel frattempo, per sgombrare il campo da fantasmi magari inesistenti e per evitare che le esternazioni generiche di Scopelliti gettino involontariamente ombre, immeritate, sull'intera platea dei giornalisti reggini, sarebbe forse opportuno che la Procura interessata (sia essa quella di Reggio o quella di Catanzaro) confermasse o smentisse questa indagine sulla presunta 'cupola' giornalistica reggina e, nel caso l'indagine esista, se tragga spunto davvero dalla informativa (autonoma o richiesta dall'autorità giudiziaria) della squadra mobile di Reggio citata da Scopelliti''. ''Considerato che la dichiarazione arriva dalla più alta carica politico-istituzionale della Calabria - conclude l'Ordine dei giornalisti - crediamo sia giusto sapere se le esternazioni di Scopelliti abbiano un qualche collegamento, seppur sub iudice, con la realtà oppure siano il frutto di una valutazione per così dire 'politica' condita, come in quest'ultima occasione, di una notizia, l'informativa della mobile di Reggio e l'indagine in corso, destituita di fondamento''.

    'Ho detto soltanto di avere letto sul blog di un noto giornalista della presenza di un'attività d'indagine che, peraltro, ho risaputo, senza seguito. Non vorrei però che oltre un circolo vizioso che ha interessato il pianeta giustizia, si sia potuto riprodurre un simile meccanismo sul versante politico''. Lo ha affermato il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, chiarendo, a margine della conferenza stampa sulla dismissione dei beni dei Comuni, il senso di alcune sue recenti affermazioni riguardo il mondo dell'informazione.

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