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    Odissea di 4 giorni per paziente a Catanzaro

     

     

    Odissea di 4 giorni per paziente a Catanzaro

    12 lug 13 Quattro giorni di andirivieni tra il pronto soccorso dell'ospedale di Soverato e reparti di altri nosocomi di tutta la regione per consulenze e visite specialistiche. È l'odissea che ha avuto per protagonista un cinquantasettenne di un comune della provincia di Catanzaro, alle prese con grave trauma del massiccio facciale che ha portato alla quasi completa amputazione le naso, con residua mostruosa cavità posizionata nel centro del volto del malcapitato. Alla fine di questo peregrinare in lungo e in largo per la Calabria, il paziente è approdato nel reparto di Chirurgia Plastica dell'ospedale Pugliese-Ciaccio del capoluogo, diretto da Francesco Abbonante. La struttura, che ha ricoverato l'uomo da ieri, è l'unica del genere a livello ospedaliero presente nella regione (l'altra è quella della Facoltà di Medicina dell'Università Magna Grecia). Nel reparto del nosocomio del capoluogo il paziente che, secondo i sanitari, presenta una situazione complessa, verrà sottoposto ad una serie di indagini ed esami per risalire alle cause della patologia che lo assilla. Solo dopo aver fatto una sicura diagnosi si potrà procedere a complessi interventi ricostruttivi. "In questo come in altri casi - afferma Abbonante - siamo onorati di poter servire, come abbiamo sempre fatto, negli ultimi trenta anni, tutta la regione. Basta pensare pensi che il 70% dei pazienti che si rivolgono alla nostra struttura proviene da fuori provincia. Il che è abbastanza normale se si pensa che la nostra struttura di Chirurgia plastica è l'unica presente negli ospedali regionali. L'altra è al policlinico universitario ed è diretta dal prof. Manfredi Greco, con cui spesso collaboriamo ed abbiamo un ottimo rapporto di sinergia professionale. I pazienti che trattiamo giungono da tutta la regione. Per questo motivo sarebbe auspicabile un maggiore sostegno da parte delle istituzioni in termini di incremento di personale, di spazi, sale operatorie in modo da poter svolgere ancora meglio le nostre funzioni al servizio della popolazione calabrese, cosa che attualmente facciamo con grandi sacrifici essendo in grave carenza di personale medico, paramedico, spazi dedicati e quanto altro utile all'assistenza della numerosa utenza che a noi si rivolge per cure specialistiche". "Non è molto confortante, tuttavia - aggiunge Abbonante - constatare che in conseguenza del piano di rientro dal deficit, un reparto come il nostro venga considerato alla stessa stregua di reparti di ospedali periferici in procinto di chiusura per scarsa produzione ed eccesso di spese. Non serve a nulla essere diventato punto di riferimento per la cura dei melanomi, indicato da specialisti di strutture prestigiose di Milano e Roma o essere considerato centro di riferimento per la chirurgia ricostruttiva della parete addominale da esponenti internazionali del settore. Non serve fare parte di un hub, di riferimento regionale, quale l'Azienda Pugliese-Ciaccio, che è la più grande azienda ospedaliera calabrese, ed anche tra le più virtuose essendo riuscita a ripianare in breve, grazie al manager Elga Rizzo, il deficit economico".

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