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    Sezione della "Nave della Sila" dedicata all'immigrazione

     

     

    Sezione della "Nave della Sila" dedicata all'immigrazione

    12 lug 13 La Fondazione Napoli Novantanove, a otto anni dall'apertura del primo museo dedicato all'emigrazione italiana, "La Nave della Sila", ha inaugurato oggi la nuova sezione 'Mare madre', dedicata all'immigrazione, "atto dovuto - è detto in un comunicato - alla Calabria che, da terra di emigrazione, sta rivivendo la drammatica esperienza al contrario e diviene terra di accoglienza e di immigrazione". "L'arrivo della Vlora al porto di Bari l'8 agosto 1991 segna per il nostro Paese - si aggiunge nella nota - l'inizio di una nuova e dolorosa storia che raccontiamo in un container adiacente 'La Nave' per ricordare i tragici viaggi, attraverso il mare e il deserto, cui sono sottoposti i migranti di questo ventunesimo secolo, spesso in fuga da drammi sofferti nei Paesi di origine. La voce di Erri De Luca dal suo Cimitero di Lampedusa introduce in questo percorso di otto minuti di immagini e storie. Un modo originale di raccontare un tema sociale così complesso e urgente perché faccia breccia nei giovani, utenti privilegiati. Invece che all'interno del Museo, si è scelto di allestire, in un container posizionato all'esterno, la video installazione che racconta, con immagini e audio fortemente coinvolgenti per il visitatore, la drammaticità del viaggio dei popoli migranti lungo le rotte del Mediterraneo. La visita al container è prevista al termine del percorso museale sull'Emigrazione per segnalare la continuità tra i flussi dei nostri connazionali emigranti e quelli dei popoli di oggi e quelli di domani che continueranno a muoversi verso nuove frontiere". Il dibattito è stato moderato da Matteo Cosenza e sono intervenuti Mirella Baracco, Vito Teti, Gian Antonio Stella e l'assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri. Mirella Barracco in apertura ha illustrato le ragioni per cui la Fondazione ha voluto fortemente che proprio in Calabria, dove si trovano i Centri di Accoglienza di Crotone e Capo Rizzuto, nascesse una sezione fortemente coinvolgente del museo dedicata all'immigrazione, strumento destinato a diffondere la conoscenza di un fenomeno così drammatico nel nostro presente. "E all'indomani della visita di Papa Francesco a Lampedusa - ha aggiunto - questa iniziativa dimostra la nostra volontà in un impegno continuo di azione sul territorio a partire, come nostra abitudine dalle scuole". Vito Teti ha sottolineato "il nuovo carattere aperto di una Calabria nella quale, case di paesi ormai chiuse da anni cominciano a riaprirsi, abitate da immigrati che parlano il calabrese". Gian Antonio Stella ha raccontato di "come gli Italiani hanno fatto la fortuna, tra gli altri, degli Stati Uniti dopo la crisi del '29, pur sfruttati come accade oggi per i nostri immigrati a Rosarno o a Villa Literno. Ma da loro si deve oggi ripartire per una nuova fase del nostro paese: da chi ama l'Italia più di come forse l'abbiamo amata noi, il suo paesaggio, la sua arte, la sua cultura, forse possiamo avere un paese migliore di come lo stiamo lascando". "Il progetto Mare Madre - ha detto l'assessore Caligiuri commentando l'iniziativa - si inserisce nelle iniziative di qualità che la Regione Calabria sta sviluppando sul piano culturale e che stanno vedendo una trasformazione genetica della Regione, da terra che importa terra che esporta cultura. Questo quadro ha due caratteristiche importanti. La prima è che è proposta da privati, come la Fondazione Napoli Novantanove che qualifica con il Museo dell'Emigrazione La Nave della Sila il nostro territorio. La seconda è l'immigrazione, tema del presente e del futuro di una civiltà inevitabilmente multi-culturale, che conferma la Calabria come luogo di approdo e di partenze nel cuore del Mediterraneo. Pertanto, nell'ambito delle iniziative della Regione Calabria, Mare Madre è la nostra stella del mattino, quella che anticipa la luce del giorno".

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